Categoria | Arte-Appuntamenti

TRAUM: giovani artisti in mostra a Circuiti Dinamici dal 13 al 24 Ottobre.

Pubblicato il 03 ottobre 2013 da redazione

Traum (anteprima)L’associazione culturale Circuiti Dinamici è una realtà giovane, ma di lunga esperienza, è nata infatti dalla chiusura dello storico Circolo Culturale Bertolt Brecht, giunto al suo cinquantesimo anno di età. L’associazione ha come obbiettivo la promozione della cultura a tutti i livelli e in tutte le modalità, ed è su questo presupposto che si compone il programma di eventi culturali che affaccenda il circolo da settembre a luglio. Mostre d’arti visive, performance, scuole di teatro, concerti, spettacoli di danza e lettura, presentazioni di libri, incontri e dibattiti costituiscono la linfa vitale di una realtà che si propone come luogo di cultura e incontro, in cui le iniziative e i più svariati interessi possono prendere parola e corpo e confrontarsi e vivere.

La mostra collettiva che inauguriamo Lunedì 13 Ottobre alle 18.30 fa parte di un ciclo in cui giovani studenti di Brera avranno la possibilità di esporre le proprie opere, confrontandosi sia con altri artisti che con il pubblico.

In questo primo incontro presentiamo Donatella De Rosa, Andrea Fiorino e  Iacopo Pesenti, tre giovani artisti particolarmente in sintonia: per il tema dell’intimità e della ricerca dell’intimo nell’io, per l’interesse sul sogno e per come le atmosfere oniriche assimilano una lezione pittorica legata alle passioni della pittura del novecento per la materia, rielaborandola in chiave intima e sognante e ritrovando una figurazione primigenia e quasi naif.

I tre artisti si muovono all’unisono, in certi momenti compenetrandosi e in altri allontanandosi e scegliendo un titolo per la loro mostra che individua in modo intelligente ed evocativo questa danza: TRAUM.

Donatella de Rosa

Donatella de Rosa.

Apnea. Le opere di Donatella De Rosa si caratterizzano per l’immersione del soggetto rappresentato in ambienti sospesi, surreali, come avvolti nella nebbia o nascosti alla vista, corona e sfondo all’oggetto, sottotesti accennati e pacati.

“Immagino le mie opere come sott’acqua, che è in sè elemento di morte e rinascita”.

Infatti in acqua si può affogare, ma è lo stesso elemento che protegge e preserva la vita: da cui la vita nasce ogni giorno da quando è iniziata.

Tra i soggetti più cari alla De Rosa la donna occupa un posto di rilievo: l’artista ne indaga la femminilità comprendendola in un’accezione simbolica come fonte e conservazione della vita. La stessa Medea rappresentata dall’artista seduta in un momento di raccoglimento e contemplazione, compiendo l’atto estremo e contro natura dell’omicidio dei figli in verità li preserva da una corruzione che le appare inevitabile e oscena.

Nella maggior parte delle opere i volti sono sognanti, spesso con gli occhi chiusi, le protagoniste sembrano rappresentate in momenti di profondo raccoglimento, di intima riflessione. Il corpo è parte del tema: rappresentato in maniera quasi naïf, ma sempre inequivocabilmente svelato nella propria fisicità, parte imprescindibile di una spiritualità lieve e densa, come avvolta in una coperta di silenzio.

In alcuni lavori l’elemento surreale e fantastico sembra prendere il sopravvento alludendo quasi ad una sorta di spiritualità onirica, di impulso trascendentale. Simboli e oggetti si fondono e interagiscono con la nebbia dello sfondo, perdendosi in momenti di intangibile incarnazione e creando un personale lessico figurativo rivolto all’indagine, se non addirittura allo spulcio, del mondo interiore dell’artista, in continuo richiamo e dialogo con la mitologia, la tradizione sacrale, la simbologia psicanalitica.

Morte e rinascita: incubazione, Sonno gemello di Morte, assumono nella poetica della De Rosa una potente carica sacrale, rivolgendosi ad un’intima ricerca spirituale avulsa da codificazioni incorruttibili, ma parte di una commistione di simboli, ricordi, oggetti e immagini che ne comprendono la profondità e ne ricercano una via d’indagine.

Andrea Fiorino.

Andrea Fiorino.

Andrea Fiorino

In Andrea Fiorino è particolarmente visibile l’interesse che l’artista rivolge all’apporto tecnico sull’opera: la sperimentazione dei materiali acquisisce un carattere di forza ed estrema drammaticità tesa ad indagare temi e rappresentazioni già di indubbia potenza.

La modalità di composizione avviene per stratificazione: i materiali inconsueti, metalli, piombo, tempera da muri, contribuiscono alla tridimensionalità della superficie pittorica, le stesure di colore tendono a un’impossibile pulizia delle campiture, come una sorta di retaggio grafico.

La modalità di lavorazione per strati ripercorre l’interesse dell’artista per la stratificazione del contenuto intimo, psicologico del soggetto pensante, affascinato da ciò che il simbolo, la natura morta, l’oggetto risveglia nella sfera intima e involuta.

Nei lavori di Andrea Fiorino il mito di Icaro e della caduta s’intreccia fortemente con l’idea del volo e del sogno, le atmosfere oniriche suggeriscono una dimensione di alterità, di ricerca di un’altrove che viene a ritrovarsi, ricongiungersi all’arte attraverso la visione della propria interiorità. Al pari di uno specchio, le opere di Fiorino, ricercano fortemente l’intimità dell’artista e ne tracciano un ritratto a tratti doloroso, ma sempre mantenendo una sorta di distacco onirico, di atmosfera “altra”, quasi dissociata, quasi schizofrenica, che rappresenta una realtà rovesciata, bidimensionale e comunque prepotentemente reale.

Attraverso la chiave di lettura della rappresentazione interiore, si può meglio comprendere la fascinazione che l’artista possiede per le nature morte e gli elementi naturali, quest’ultimi infatti, carichi del proprio significato simbolico tendono ad arricchire di nuovi concetti la rappresentazione, creando un’ulteriore stratificazione di concetti e tematiche che ripercorrono la modalità fisica di composizione delle opere.

Iacopo Pesenti.

Iacopo Pesenti.

Iacopo Pesenti

Un’urgenza che assomiglia al dolore muove l’arte di Iacopo Pesenti: il segno delinea oggetti e corpi, veloce e nervoso, in aperto contrasto con la stesura del colore in campiture disomogenee e diluite, quasi tendenti a un’impossibile delicatezza. Le forme si accostano in maniera disarmonica, potenziandosi nel sovrapporsi delle varie texture. In “Confessioni” l’accostamento delle diverse tecniche risulta particolarmente visibile: il tratto nero delinea una coppia di personaggi in maniera scarna e disadorna mentre la colorazione nervosa e imprecisa a pastello rosso suggerisce un bisogno quasi drammatico di seguire la volatile e veloce ispirazione. In “Un freddo” invece è il disegno a trattenere un nervosismo ansiogeno, placato dalla stesura diluita e sottile dell’inchiostro e dallo sfondo ocra che chiude la composizione donandole integrità: uno scheletro il cui equilibrio sembra costantemente minacciato dalla forza isterica del tratto nero, ma che ricerca al tempo stesso una propria sofferta stabilità e un proprio incostante bilanciamento.

I momenti rappresentati e la scelta dei temi sono sottomessi al vissuto privato, la rappresentazione dell’artista è infatti intima e terapeutica, basata su una velocità che non permette remore o narrazioni. L’immediatezza dell’atto artistico è un punto focale particolarmente caro all’artista: “Nessuno dei miei lavori è costruito” (nel senso di progettato, programmato), l’uso di materiali e tecniche disomogenee, di recupero o casuali, deriva dall’esigenza espressiva del momento. Il tempo creativo si trasforma in catarsi, rielaborazione viscerale di sentimenti ed emozioni espulsi, secreti, nel luogo dell’arte, che cura e riconcilia alla vita. Il privato è inteso come sensazione, momento, emozione universalmente comprensibile, in questo senso possiamo considerare il lavoro di Pesenti orientato all’analisi di una sacralità terrena, rituale e corporale, alla ricerca di un’arte necessaria a sé e quindi anche agli altri: necessariamente carne.

di Claudia Bonandrini

 

Inaugurazione della mostra avverrà il giorno 13 Ottobre alle 18.30 in via Antonio Giovanola al civico 19 (metrò verde, fermata Abbiategrasso).

La mostra prosegue dal 13 al 24 ottobre, tutti i  martedì, mercoledì e giovedì dalle 17 alle 19, oltre che su appuntamento in altri orari.

 

Linkografia:

http://www.circuitidinamici.it/

http://www.donatelladerosa.tumblr.com/

http://www.fiorinoandrea.com/

http://iacopesenti.blogspot.it/

Lascia un commento

Advertise Here

Foto da Flickr

Guarda tutte le foto

Advertise Here

LINK