Categoria | Viaggiando

Tour tra Normandia e Bretagna

Pubblicato il 31 maggio 2013 da redazione

notre-dame

Notre Dame.

Con mappa dettagliata alla mano abbiamo pianificato il nostro giro turistico nelle regioni francesi della Normandia e della Bretagna, territori ricchi di storia, natura e gastronomia.

La cattedrale di Rouen.

La cattedrale di Rouen.

Primo giorno: Rouen, Mers-Les-Bains, Treport, Dieppe

Siamo partite la mattina presto dall’aeroporto di Paris Beauvais con destinazione Rouen, antica capitale del ducato di Normandia. La nostra prima meta nella città dai “cento campanili” è la cattedrale di Notre-Dame, esempio di magnificenza ed essenza dell’architettura gotica, tanto da essere uno dei soggetti preferiti dal pittore Claude Monet. La grandiosità e la luce che ci avvolgono all’interno sono tali da trasmetterci la sensazione di toccare il cielo con un dito. Usciti dalla cattedrale percorriamo le vie pedonali del centro, caratterizzate dalle tipiche case a graticcio in cui trovano alloggio antiquari, boulangerie e pâtisserie d’altri tempi.

1.2-Il castello di Vascoeuil

Il castello di Vascoeuil.

Lasciamo la “città della luce” per dirigerci verso le coste dell’alta Normandia; lungo il tragitto attraversiamo paesini adornati da fiori variopinti e paesaggi rurali in cui mucche e cavalli pascolano pacifici. Lungo il tragitto facciamo una breve sosta al castello medievale di Vascoeuil e ci dirigiamo a nord, verso la costa, attraversando per un tratto la Fôret d’eu.

Giunte a Mers-le-Bains e Tréport, località balneari che si affacciano sull’oceano atlantico, restiamo sorprese dalle sontuose e colorate ville Belle Époque e Art Nouveau di Mers-le-Bains; i colori pastello delle architetture contrastano con le bianche falesie della costa. Qui il vento oceanico ci inebria di profumo marino e ci spinge a guardare l’orizzonte alla vista della Gran Bretagna … che riusciamo a percepire con un po’ di fortuna.

I temerari del luogo si spingono tra le acque ondose, ma noi ci limitiamo ad “assaggiare” l’acqua con una puciatina di piedi … a nostro giudizio un po’ freddina. Percorriamo a piedi la strada che ci conduce alla sommità del paese e ci troviamo sopra le falesie.

Assaporate l’aria e la salsedine dell’oceano ci dirigiamo a Dieppe per la sera, per gustare le prelibatezze gastronomiche locali: moules e pesce fresco.

Secondo giorno: Fecamp, Étretat, Honfleur, Deauville, Arromanche-Les Bain, Jenets

L’itinerario della giornata si preannuncia intenso di tappe e di chilometri… Partiamo da Dieppe verso le coste di Alabastro, che si estendono sulla Manica per circa 130 km, fino a Le Havre. Ci fermiamo a Fecamp per un café au lait e un croissant, la giusta energia per affrontare la mattinata; passeggiamo lungo il porto e riprendiamo il nostro tragitto per Étretat, alla vista delle splendide falesie.

Raggiunto il paese ci dirigiamo verso il mare per ammirare lo splendido paesaggio in cui protagoniste sono le alte e bianche falesie. Dalla spiaggia ciotolosa il sentiero si dirama in due, uno sulla Falesia d’Aval e l’altro su quella di Amont; scegliamo il primo percorso che ci conduce sull’arco della Manneporte (Magna porta), un arco con apertura di 90 metri a picco sull’oceano che sembra rassomigliare al profilo della testa di un elefante. Essere qui, sopra rigogliosi prati e sentieri a picco sul mare, ci fa sentire libere, a respirare la pura aria normanna e a godere di un paesaggio mozzafiato di rara bellezza.

L’itinerario prosegue in direzione Honfleur. Per raggiungerla attraversiamo lo splendido Ponte di Normandia – un ponte lungo 2141 mt. a 59 metri d’altezza – esempio di ingegneria completato nel 1995; è situato sull’estuario della Senna tra le Havre e Honfleur e collega l’Alta con la Bassa Normandia. Honfleur è una cittadina del XI secolo localizzata sulla riva sud della Senna. Il fascino romantico e pittoresco del suo porticciolo, con le sue case ricoperte di ardesia, ci conquista; come del resto incantò i pittori Eugène Boudin, Gustave Courbet, Claude Monet e Johan Barthold Jongkind che qui formarono la “Scuola di Honfleur”, da cui nacque il movimento impressionista.

Procediamo per Deauville, località balneare mondana della Côte Fleurie (“Costa Fiorita”) fin dalla seconda metà dell’Ottocento. Proprio qui visse e operò dal 1913 la celebre stilista Coco Chanel. Il lungo litorale e la promenade si estendono per chilometri di costa; nell’ora pomeridiana rimaniamo entusiasmate dalla bassa marea che accarezza dolcemente la spiaggia dorata e si ritira nell’oceano. Ci rilassiamo un’oretta sulla battigia, raccogliendo conchiglie e improvvisando un set fotografico …

2.3-Arromanche-Les-Bain-Lo sbarco in Normandia

Lo sbarco in Normandia.

Lasciamo la promenade balneare e raggiungiamo la spiaggia di Arromanche-Les-Bain, una delle cittadine protagoniste degli eventi del D-Day durante il primo sbarco in Normandia nel 1994.

Lo sbarco, avvenuto il 6 giugno 1944 nel Nord della Francia, fu la più grande invasione anfibia della storia militare, in cui un’imponente flotta di 7000 navi arrivò a ridosso delle spiagge e sbarcò decine di migliaia di soldati statunitensi, britannici e canadesi sul suolo francese. Lo scopo dell’operazione fu quello di aprire un varco fino a Parigi e di far avanzare l’esercito alleato verso ovest per liberare l’Europa e giungere insieme all’Armata Rossa, che proveniva da est, fino a Berlino distruggendo definitivamente il Terzo Reich.

Ad Arromanche-Les-Bain visitiamo i resti del ponte artificiale trasportato dagli alleati della Gran Bretagna, Port Winston, per far sbarcare i soldati.

Quasi a notte fonda, dopo una giornata intensa di visite ed emozioni, raggiungiamo il piccolo borgo di Jenet per alloggiare presso “Le Mulin”, un vecchio mulino destinato a Bed & Breakfast.

3.3-Mont Saint Michel

Mont Saint Michel.

La mattina sveglia presto, colazione con baguettes, burro e marmellata super genuini e partenza per Mont Saint Michel, che non vedevamo l’ora di vedere… Già in lontananza, lungo il tragitto in auto, è stato emozionante veder comparire man mano che si procedeva la grande cattedrale sulla sommità del monte e, giunte ai suoi piedi, la sensazione è stata davvero unica.

Soprannominato la “meraviglia dell’occidente”, dal 1979 Mont Saint Michel fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco; il monastero, eretto su tre livelli principali attorno al monte, offre a noi e a tutti i visitatori uno scenario da sogno, valorizzato anche dalle stupende maree della baia che lo circonda.

La storia dell’abbazia inizia con una leggenda quando, nel 708, il vescovo di Avranches vede in sogno per tre volte l’arcangelo Michele che gli intima di erigere un luogo di culto. I lavori iniziano nel 709 e durano fino al XV sec. I materiali impiegati per la costruzione dell’abbazia venivano trasportati a bordo di imbarcazioni e poi issati lungo il fianco dell’altura con un sistema di funi sino a un’altezza di 80 metri. Durante la Guerra dei Cent’anni vennero aggiunte fortificazioni, torri e bastioni. Costruita in un originale miscuglio di stili architettonici, l’abbazia ospita una navata romanica e un bellissimo coro gotico flamboyant.

La meta successiva è Saint Malo, città fondata nel IV dai santi Aaron e Brendan, come insediamento monastico e riconosciuta dal 550 in poi come la celtica Saint Maclow o MacLow. Negli anni successivi i corsari controllavano la città costringendo le navi inglesi, che risalivano la manica, a pagare tributi e nel 1590 proclamarono Saint Malo Repubblica indipendente. Nel corso dei secoli la città divenne famosa sia come rifugio di pirati sia come base di partenza per navigazioni commerciali. Circondata da bastioni dello stesso granito grigio di Mont Saint Michel, risalenti al XII sec, ha subito modifiche e ampliamenti fino al XVIII sec. La passeggiata lungo la bella spiaggia della città e il tour tra le stradine ciotolate del centro ci procura un leggero languorino così ci concediamo un bel piatto di ostriche, gamberi e lumache: le migliori prelibatezze del luogo.

Procediamo il nostro tour alla volta di Cap Fréhel. La nostra meta principale è il faro, costruito nel 1960 al posto di quello vecchio eretto sotto Luigi XIV nel 1650; la sua altezza di 33 metri domina il mare dai suoi 103 metri. Questo tratto di costa, dove la forza del vento fa da padrona, è uno tra i più affascinanti della Bretagna.

L’itinerario della giornata prosegue con destinazione Brest, città portuale situata nel dipartimento bretone del Finistère, nonché principale base navale militare francese, situata all’estremità occidentale dell’Europa continentale.

Quarto giorno: Crozon, Chartres, Giverny

Ultime tappe del nostro tour sono la cattedrale di Chartres e il villaggio di Giverny. Partiamo da Brest e ci concediamo una sosta nella penisola di Crozon, situata nell’estremità nord-occidentale della Francia. Ci rilassiamo mezza giornata sulla spiaggia della località balneare di Crozon per assaporare l’ultimo profumo di salsedine oceanica.

Dall’ultima nostra spiaggia il tragitto di 500 km ci conduce finalmente a Chartres.

Imponente e maestosa e allo stesso tempo leggiadra, la cattedrale di Chartres è il monumento consacrato alla Vergine (Notre-Dame) più celebre della cittadina. E’ considerato uno degli edifici religiosi più importanti al mondo, esempio gotico per eccellenza, sorto a partire dal XI secolo su un antico santuario pagano. La peculiarità della cattedrale è la differenza tra le due torri: la torre sud è dotata di una base tipicamente gotica e sormontata da una guglia semplice; la torre nord è stata costruita in epoca posteriore. Dal 1979 la basilica è dichiarata dall’Unesco Patrimonio culturale dell’Umanità.

L’ultima nostra tappa, prima di ripartire per l’Italia, è Giverny, un piccolo borgo divenuto famoso per essere la residenza del pittore impressionista Claude Monet, che visse qui 43 anni. In tutti questi anni Monet fece della sua dimora un’oasi rigogliosa, ricca di variegate specie arboree.

Non ci sembrava reale trovarci nella sua residenza dipinta di rosa, dalle persiane verdi, e soprattutto tra gli stagni e i ponti giapponesi che hanno fatto da sfondo a numerosi dipinti del grande impressionista e che sino a quel momento avevamo ammirato solo a mostre e nei musei.

Il nostro viaggio finisce qui, un tour meraviglioso ed emozionante che non scorderemo.

di Annamaria Rivolta

4 Comments For This Post

  1. Gianfry Says:

    bella recensione :-) brava Annamaria :-)

  2. Anna Says:

    Complimenti…mi sembra di essere tornata li’ con il tuo racconto…

  3. Ste Says:

    Descrizione accurata e dettagliata dei luoghi, bell’articolo.

  4. Fiore Says:

    Alla fine sono andato subito a leggere…Quante cose avete visto in soli cinque giorni! Brava Anna.

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