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Un ottimo inizio per l’Open-Ended Working Group (OEWG)

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Un ottimo inizio per l’Open-Ended Working Group (OEWG)

Pubblicato il 02 marzo 2016 by redazione

muro della pace

Rendere illegali le armi nucleari ?

 

Atto I°: Ginevra – Nazioni Unite, dal 22 al 26 Febbraio 2016

Approvato da 138 Stati (12 voti contrari e 34 astenuti, tra i quali l’Italia), l’OEWG ha iniziato efficacemente il suo lavoro con la prima sessione al Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra, dal 22 al 26 Febbraio scorso, sotto la Presidenza della Tailandia. In un clima talora alquanto teso, ma sovente costruttivo, i rapporti degli esperti, gli interventi delle delegazioni degli Stati e quelli delle ONG si sono avvicendati durante cinque giorni.

Due orientamenti si sono affrontati : quello, maggioritario, secondo la linea della finalità principale dell’OEWG fissata alla sua creazione (proporre delle misure legali effettive e concrete, delle disposizioni legali e delle norme per raggiungere un mondo senza armi nucleari), e quello sostenuto da una coalizione di 18 Stati dell’ “ombrello nucleare”, che si erano astenuti al momento del voto per l’OEWG (Australia, Belgio, Bulgaria, Canada, Estonia, Finlandia, Germania, Giappone, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna, Ungheria), detto “approccio progressivo” basato su di una struttura a “building blocks” (CTBT, FMCT, …) da realizzare gradualmente.

 

La qualità eccellente dei rapporti degli esperti (UNIDIR e ILPI) sulle conseguenze umanitarie inaccettabili di una possibile utilizzazione delle armi nucleari e sul rischio enorme, e in continuo aumento, che ciò possa realmente prodursi, è stato riconosciuta ed apprezzata da tutti i partecipanti. La necessità di una più grande trasparenza sugli armamenti nucleari degli Stati “dotati” è stata egualmente oggetto di consenso, come pure la necessità di procedere in tempi brevi alla ratifica dei trattati in corso di negoziato (CTBT, FMTC, New START).

Laddove le divergenze sono apparse è sul progetto di rendere illegali le armi nucleari attraverso un Trattato Internazionale di Interdizione delle stesse, da finalizzare al più presto. Le delegazioni degli Stati promotori di questo Trattato (Messico, Austria, SudAfrica, Cuba, Costa Rica, Malesia, Brasile, Equador, Irlanda, etc) hanno a lungo sviluppato degli argomenti molto solidi che motivano tanto la sua necessità che la sua urgenza: gli effetti devastatori inaccettabili delle armi nucleari, come pure il rischio crescente della loro utilizzazione a causa della loro modernizzazione galoppante e delle tensioni e conflitti armati nel mondo che non cessano di aumentare, il carattere illusorio ed incoerente di ogni “forza di dissuasione”, ed il suo potere di proliferazione, l’estrema lentezza del processo di disarmo da più decenni, etc.

Gli Stati dell’“ombrello nucleare” hanno insistito invece sul carattere “concreto” del processo “step by step” or “block by block”, in contrasto con il carattere “astratto” e “prematuro” di un Trattato di Interdizione, che comporterebbe anche il “rischio” di “irritare” gli Stati in possesso delle armi nucleari, dato che questi si troverebbero in tal modo “stigmatizzati”.

Un aspetto particolarmente dibattuto è stato quello del rapporto tra un possibile Trattato di Interdizione e l’NPT (Non Proliferation Treaty): gli uni considerandoli complementari e gli altri considerandoli in conflitto.

 

Wildfire.

 

Tra i numerosi contributi delle ONG particolarmente notevole è stato quello dell’associazione “Wildfire”  che, soprattutto attraverso un “side-event” interattivo ed una mostra (*), ha messo in evidenza, con molta abilità e senso dell’umorismo, le molteplici incoerenze e contraddizioni delle dichiarazioni e “dottrine” degli Stati “dotati”.

Gli scambi personali che abbiamo potuto avere con gli ambasciatori di alcuni Stati dell’ “ombrello nucleare” ci hanno consentito di constatare non solo la debolezza e l’incoerenza dei loro argomenti, ma anche il loro stato di disagio, data la situazione nella quale si trovano, condizionata dalla volontà degli Stati di cui sono alleati.

In prospettiva, le ONG hanno un ruolo importante da giocare, soprattutto in relazione a questi Stati dell’ “ombrello nucleare” che si situano in una posizione intermedia e “acrobatica” tra quella degli Stati “dotati” da un lato, e quella degli Stati “non-dotati” e le ONG dall’altro, e ciò tanto prima che durante la prossima sessione “centrale” dell’OEWG (dal 2 al 4 e dal 7 al 13 Maggio).

Luigi Mosca  (Armes Nucléaires STOP)

 

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Una guerra nucleare è possibile!

 

Linkografia:

(*) Il contenuto di questa mostra, in formato PDF si può scaricare dal link : http://www.wildfire-v.org/panels.pdf

http://www.wildfire-v.org/news.html

http://unog.ch/80256EE600585943/%28httpPages%29/160EB2DDE30CCE6BC1257B10003A81A9?OpenDocument

http://www.basel.int/TheConvention/OpenendedWorkingGroup%28OEWG%29/OverviewandMandate/tabid/2295/Default.aspx

http://www.theguardian.com/world/2016/feb/27/cnd-rally-anti-nuclear-demonstration-trident-london

 

ONG = Organizzazioni Non Governative

OEWG = Open-Ended Working Group

Stati dell’ “ombrello nucleare” = Alleati di Stati in possesso di armi nucleari

NPT = Non Proliferation Treaty

CTBT = Comprehensive Test-BanTreaty

FMCT = Fissile Material Cut-off Treaty

UNIDIR = United Nations Institute for Disarmament Research

ILPI = International Law and Policy Institute

New START = New STrategic Arms Reduction Treaty

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