Categoria | Green, Politica-Economia

Piantare alberi non basta più!

Pubblicato il 08 giugno 2022 da redazione

carbfix-1

 

Perché non basta piantare più alberi per ripulire l’anidride carbonica dall’aria?
Quando si tratta di ridurre le emissioni di carbonio nell’atmosfera, Kari Helgason del progetto CarbFix2 afferma che non esiste una singola soluzione magica. Per quanto sia importante piantare alberi, l’operazione deve coniugarsi ad altre soluzioni e a sforzi di mitigazione.
Per avere la possibilità di raggiungere gli obiettivi climatici definiti dall’accordo di Parigi, gli scienziati stimano che i paesi dovranno rimuovere miliardi di tonnellate di CO2 dall’atmosfera entro la metà del secolo. Ed è solo l’inizio: dovremo infatti continuare anche a rimuovere le quantità in eccesso, ogni anno successivo.

Si tratta di una quantità enorme di carbonio da raccogliere e di cui sbarazzarsi iniettandola poi nel terreno per trasformarla in pietra.

Gli alberi, da soli, non risolveranno la sfida mondiale legata alla CO2.

Il problema nasce dall’aver scavato nel terreno ed estratto combustibili fossili, corrispondenti agli alberi cresciuti in centinaia di migliaia di anni, e averli bruciati nell’arco di un solo secolo: non potranno mai esserci abbastanza alberi nel mondo per ripristinare la quantità di anidride carbonica che abbiamo già immesso nell’atmosfera!

Anche se gli alberi potessero risolvere il problema della CO2, piantarli non è così semplice come può sembrare. Prima di tutto, vi è la questione della deforestazione.

Si stima che ogni anno vengano abbattuti 15 miliardi di alberi e solo 5 miliardi vengano ripiantati. Di conseguenza, le perdite nette annuali sono pari a 10 milioni di alberi.

Ciò considerato, alcuni ricercatori suggeriscono che per influenzare i cambiamenti climatici dovremmo piantare un trilione di alberi e attendere che raggiungano la piena maturità. Secondo alcuni studi, un trilione di alberi completamente sviluppati potrebbe catturare, nella migliore delle ipotesi, 1012 miliardi di tonnellate di CO2, circa un terzo di tutte le emissioni di anidride carbonica generate finora dagli esseri umani.

Vi è poi la questione dell’habitat adatto. Secondo il progetto REFOREST, finanziato dall’UE, una conseguenza dei cambiamenti climatici è l’aumento delle gravi siccità, che, peraltro, rappresenta una delle cause principali del declino delle foreste. Per questo motivo, quanto più aumenta la temperatura, tanto più secco diventa il suolo, fino a diventare inospitale per molte specie di alberi.

Inoltre, i cambiamenti climatici rendono gli alberi più suscettibili agli insetti, nonché ai danni e alla morte causati da malattie: questo è un fattore che può influenzare la capacità di catturare il carbonio di una foresta. Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Forest and Global Change, le foreste danneggiate da insetti e malattie catturano rispettivamente il 69% e il 28% in meno di carbonio.

Questi dati mostrano che, sebbene possano svolgere un ruolo importante nella rimozione di anidride carbonica dall’atmosfera, gli alberi da soli non sono una soluzione percorribile. Le soluzioni naturali devono devono essere aiutate da quelle tecnologiche, come la cattura diretta dell’aria e lo stoccaggio permanente.

Ma anche così che fine fanno i 36,7 miliardi di tonnellate delle emissioni industriali annuali.

Tutte queste discussioni sono fini a sé stesse se non si affronta il problema delle emissioni degli impianti industriali e delle centrali elettriche alimentate a combustibili fossili. Il problema va affrontato quindi alla fonte.

 

Trasformare CO2 in pietra per azzerare le emissioni di carbonio.

CarbFix-2

 

Il nuovo metodo di stoccaggio del carbonio converte la CO2 iniettata all’interno di rocce contenenti carbonato stabile in modo sicuro ed efficiente. Si tratta di una nuova sperimentazione portata avanti dal progetto Carbfix2, finanziato dall’UE, che ha concepito un processo a catena per la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS, Carbon Capture and Storage) completa e sostenibile a livello economico, combinata a un trasporto transfrontaliero del carbonio in tutta Europa.

Carbfix2 ottimizzare la cattura della CO2 presso la centrale geotermica Hellisheidi. Attualmente, la tecnologia di Carbfix cattura, inietta e mineralizza il 33 % delle emissioni di CO2 e il 75 % delle emissioni di idrogeno solforato (H2S) generate dalla centrale.

Questa tecnologia ha dimostrato una rapida mineralizzazione sia della CO2 che dell’H2S nel sottosuolo. Ad oggi, sono state iniettate oltre 65 000 tonnellate di CO2 e 35 000 tonnellate di H2S nel sottosuolo senza influenzare negativamente le prestazioni della centrale elettrica. Il funzionamento a lungo termine di un sistema di iniezione sembra non produrre perdite.

Il progetto sta lavorando per incrementare ulteriormente l’efficienza di cattura della CO2 e dell’H2S presso la centrale elettrica Nesjavellir, situata nelle vicinanze di Hellisheidi, nonché per tradurre al contempo la tecnologia di Carbfix su scala reale in quest’ultima centrale geotermica e catturare più del 95 % delle emissioni di CO2 e H2S da essa generate nel corso del suo normale funzionamento.

Accrescere ed espandere le operazioni marittime e terrestri
Sfruttando i risultati ottenuti da Carbfix2, si sta pensando di co-iniettare la CO2 e l’acqua marina in una formazione rocciosa di basalto situata in Islanda, per acquisire l’esperienza necessaria per effettuare questo tipo di operazioni anche in mare aperto.

Sulla base di una combinazione della tecnologia per la cattura diretta dell’aria di Climework e del metodo di stoccaggio minerale della CO2 sviluppato da Carbfix, presso la centrale Hellisheidi, si sta attualmente incrementando la capacità di cattura passando da 50 a 4 000 tonnellate all’anno, presso il nuovo impianto ORCA. Questa struttura rappresenta un importante traguardo e si configura come il primo impianto commerciale al mondo che si avvale delle tecnologie di cattura diretta dell’aria e di stoccaggio minerale della CO2. Orca è già operativo dall’estate del 2021.

Il metodo di Carbfix è stato accettato dal Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite come tecnica alternativa di CCS. Inoltre, il Parlamento islandese ha implementato la direttiva sulla CCS dell’UE, differenziando lo stoccaggio minerale della CO2 dall’iniezione convenzionale di CO2 in fase supercritica o in forma gassosa all’interno di falde acquifere saline profonde.

 

Un polo per lo stoccaggio e il trasporto transfrontaliero del carbonio
Sono attualmente in corso le preparazioni per la realizzazione di Coda Terminal, un polo per lo stoccaggio e il trasporto transfrontaliero del carbonio in Islanda. La CO2 catturata presso siti industriali nell’Europa settentrionale verrà inviata alla struttura per poi essere scaricata all’intero di serbatoi su terraferma, affinché venga effettuato lo stoccaggio temporaneo. Successivamente, la CO2 verrà pompata in una rete di pozzi di iniezione situati nelle vicinanze, dove verrà disciolta in acqua prima di essere iniettata all’interno di un basamento roccioso di puro basalto. Il polo Coda Terminal inizierà le proprie attività nel 2025 e una volta completato, nel 2030 raggiungerà una capacità di 3 Mt di CO2 all’anno .

I costi associati alla catena del valore della tecnologia di CCS implementata da Carbfix a Hellisheidi ammontano all’incirca a 20 euro per tonnellata, meno della metà del prezzo relativo alle scambio di quote di emissioni sul corrispettivo mercato dell’UE. «Sebbene si preveda che i costi saranno leggermente superiori una volta che la catena del valore verrà trasmessa ad altre industrie con scarichi gassosi che contengono una minore quantità di emissioni di CO2, in molti casi essi sono già competitivi rispetto ai prezzi delle quote di emissioni» ha dichiarato Aradóttir.

La Redazione

 

Linkografia

https://www.researchgate.net/publication/337429357_The_Role_of_Direct_Air_Capture_in_Mitigation_of_Anthropogenic_Greenhouse_Gas_Emissions

https://en.wikipedia.org/wiki/Carbfix

Lascia un commento

Advertise Here

Foto da Flickr

Guarda tutte le foto

Advertise Here

LINK