Open  source  e  software  libero – Ottava parte.

Premessa

Vedremo ora quali sono i programmi disponibili su Linux divisi per tipologia, naturalmente senza pretesa di completezza.

La disponibilità di  FOSS (free open source software) è veramente notevole e continui sono gli sviluppi di nuovi pacchetti come le derivazioni (fork), anzi, quest’ultimi sono una delle caratteristiche di tale categoria di software.

Note

Molti dei FOSS proprio per il fatto di essere open source sono disponibili anche per Window e, talvolta, anche per Mac, non è invece sempre viceversa, infatti, è bene ribadirlo, non è facile realizzare il porting di un software closed source se non per lo sviluppatore originale,  invece è più facile trovare un clone (o quasi), che è però tale solo nell’aspetto del front end (interfaccia grafica)  mentre il suo funzionamento interno è (probabilmente) molto diverso.

Anche se hanno interfaccie diverse non è detto che l’apprendimento sia sempre complesso, ma, spesso, la disponibilità a provare qualche cosa di nuovo è minima e talvolta nulla per moltissimi utenti, specie per quelli che hanno imparato faticosamente l’uso di un particolare programma, magari semplice, ma difficoltoso per chi è alle prime armi, diciamo per coloro che hanno difficoltà a battere sulla tastiera.

Questa forma di pigrizia, per altro molto diffusa anche in persone di livello culturale decisamente alto, è uno dei motivi che si oppongono alla diffusione di Linux nell’ambito domestico e in quello scolastico, un ambito quest’ultimo, dove la disponibilità a sperimentare non è proprio al massimo. Anche i software disponibili gratuitamente per le diverse piattaforme non sono sempre perfettamente allineati fra loro e questo accade più spesso per i programmi proprietari, che  dipendono dalle politiche commerciali delle software house.

Per quanto mi riguarda uso il pc per internet e poco più, pertanto non sono in grado di dare, anche volendo, molti dettagli sui programmi che verranno citati, tuttavia è bene avere un quadro generale del panorama FOSS, anche se incompleto.

Nel precedente articolo abbiamo trattato dei repository e dell’ambiente desktop solo perché sono le prime e più visibili caratteristiche dei sistemi Linux.

Software di produttività personale

Le suite “office” sono raccolte di programmi volte all’uso generale di un ufficio. Minimamente comprendono un word processor e un foglio di calcolo, e spesso, anche un gestore di database, un creatore di presentazioni, un pianificatore di progetti, un elaboratore di formule matematiche, un programma di grafica, etc..

La office-suite  Linux per eccellenza è  LibreOffice  un pacchetto veramente completo.

Quando Oracle acquistò Sun, che sviluppava il più noto OpenOffice, un gruppo di programmatori, si staccarono e fondarono Document Fondation, una associazione no profit che continuando nello sviluppo della suite, cambiò il nome in LibreOffice, ma senza ottenere da Oracle il permesso di usare quello originale.

Quest’ultima donò il proprio marchio ad Apache Software Foundation (altra no profit) che ne riprese lo sviluppo con il nome appunto di Apache OpenOffice, ora rilasciato sotto relativa licenza.

Dai quattro link citati, saltano subito in evidenza tutti gli intrecci, le derivazioni, nonché la “jungla” delle licenze, tipici dei FOSS.

In ogni caso LibreOffice è rilasciato sotto LGPL, una licenza, che vedremo, meno restrittiva della GPL.

LibreOffice comprende questi pacchetti (fonte: Wikipedia):

A titolo dimostrativo riportiamo in figura 1 una schermata di writer aperta su questo articolo, in fase di elaborazione.

Figura 1.

Come si può vedere l’aspetto visivo (front end) è del tutto simile a Microsoft Word, lo stesso dicasi per i fogli di calcolo.

Non ci addentreremo nei dettagli, per altro facilmente rintracciabili dai link, ma evidenziamo il fatto che i documenti di MSOffice (MSO) sono leggibili e modificabili da LibreOffice, ma, quando un documento MSO contiene macro o formattazione molto spinte, il risultato talvolta non è perfetto, e ciò è dovuto, ancora una volta, alla natura proprietaria dei programmi e quindi dei formati, della casa di Redmond.

Un altra notevole suite è Calligra che, pure rilasciata sotto LGPL, comprende i seguenti pacchetti (fonte Wikipedia):

Come si può facilmente constatare queste due suite sono veramente complete, con software anche di disegno, formule matematiche etc..

Esiste anche GnomeOffice che non è una vera e propria suite, ma una raccolta di software di produttività che hanno in comune l’uso delle stesse librerie grafiche GTK, e quindi una buona uniformità grafica.

Abiword fa parte della raccolta ed è un word processor leggero e intuitivo rilasciato sotto GPL, quindi adatto a funzionare anche su computer non recenti, infatti è adottato da Puppy Linux. In figura 2 ne è riportata una schermata (screenshot).

Figura 2.

Per fare un esempio pratico di quanto asserito in figura, questo articolo è scritto con Writer , il word processor di LibreOffice, ma Abiword sarebbe stato più che sufficiente!

Il foglio di calcolo Gnumeric, sempre sotto GPL, è abbastanza leggero e, come al solito, più che sufficiente per la maggior parte delle necessità (figura 3).

Figura 3.

Naturalmente è localizzabile anche in Italiano.

Come si può intuire dalle schermate precedenti le interfacce grafiche sono simili per tipologia di programma, questo permette di provarli e scegliere quello che più corrisponde alle esigenze personali, e qui viene incontro, ancora una volta, l’estrema facilità con cui un software è installabile e disinstallabile a piacere.

Conclusioni

In questo articolo abbiamo cominciato a vedere i software disponibili per Linux, partendo dalle suite di produttività per ufficio.

di Tullio Bertinelli ☼

Linkografia

Naturalmente sul web esistono moltissime informazioni sui vari software citati. In considerazione dei numerosi link evitiamo di riportarli per non appesantire l’articolo.