Categoria | Cultura, Politica-Economia

Lettera di un insegnante

Pubblicato il 31 gennaio 2013 da redazione

scuolaAl Liceo dove insegno, allo stato delle cose, ho a disposizione 300 fotocopie/anno per 100 studenti: preparo su mia carta e stampo a casa mia gli avvisi, i compiti e le schede. Qualche volta, se c’è toner, riesco a stampare qualcosa a scuola, dove i prof hanno 1 pc per 77 colleghi. Se voglio mostrare un filmato, c’è una lavagna LIM per 800 studenti, bisogna prenotarsi e fare la fila. Se mi devo fermare il pomeriggio, peggio che in sala d’aspetto ferroviaria, mi siedo in aula professori e mi nutro con quanto porto da casa (meno male) o vado al bar: nessun buono pasto previsto per gli insegnanti. Non ho un ufficio o una postazione: correggo compiti fra il via vai dei colleghi, l’operatore che carica la macchina dei caffè e i genitori che parlano coi colleghi. Ho un cassettino da cm 60×30 con sportello rotto e assente per riporre i registri, almeno a casa ho 2500 libri, il pc, la stampante. Se mi fanno stare a scuola…come farei?

MA NON CE LA FARANNO MAI, NONOSTANTE TUTTO, A FREGARMENE DEI RAGAZZI
POLITICI PAROLAI E IGNORANTI, AFFIDATECI LA SCUOLA, DATECI UN MINISTRO CHE NE CAPISCA, INVECE DI PARCHEGGIATI DAI PARTITI E DI FANFARONI DALLA FAVELLA FACILE.

AH, PER ULTIMO, FATE PURE STARE I RAGAZZI A SCUOLA, MA ALMENO UNA PALESTRINA, UN CESSO, UNA DOCCIA PER LAVARSI. NON PARLIAMO DELLA MENSA…..

SONO I VOSTRI FIGLI, ITALIANI CHE LEGGETE LE BOUTADE, LE PAROLE AL VENTO, LE SCEMENZE SULLA SCUOLA: RIFLETTETE.
PRIMA DI SPARARE (SCEMENZE)….PRENDETE LA MIRA.
ABBIATE CURA DEI VOSTRI FIGLI E DEI VOSTRI NIPOTI.
FIDATEVI DEGLI INSEGNANTI.

Un insegnante

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