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“La Luna”, l’ultimo lavoro di Enrico Casarosa

Pubblicato il 17 aprile 2013 da redazione

EXR 1920x803, 4 channel image (A B G R)“La Luna” è un cortometraggio realizzato dalla ormai rinomata e acclamata Pixar, ed è stato diretto, scritto e sceneggiato da un italiano, che risponde al nome di Enrico Casarosa.

Il corto è stato proiettato nelle sale cinematografiche prima del film di animazione “The Brave” (2011 – in Italia nel 2012) e richiama nemmeno troppo lontanamente l’infanzia del regista, che ha vissuto nel capoluogo marittimo ligure, ovvero Genova.

La vicenda si apre con l’immagine di una barchetta di pescatori, chiamata “La Luna” (e qui nuovamente il legame con l’Italia), sulla quale si trovano un bambino, suo padre e il padre del padre. E’ la prima sera che il ragazzo può venire con i membri più grandi della sua famiglia per imparare il mestiere che essi compiono da generazioni, e questo momento è sottolineato dalla scena del dono di un cappellino al piccolo da parte del genitore.

Poco dopo sorge la luna, e qui avviene l’inaspettato: l’ancora, invece di essere lanciata in mare per ormeggiare la barca, viene portata dal ragazzino sopra ad una scala e ancorata sulla luna stessa.

La vista della luna è molto particolare, essa infatti è costellata di piccole stelle che continuano a cadervi sopra, e il compito dei tre uomini è di ripulire la superficie lunare.

Nel tentativo di dare al ragazzino uno strumento per pulire, i due uomini più anziani iniziano a litigare, ma il loro battibeccare è interrotto dalla caduta di un’enorme stella cadente che si conficca per terra. I due rimangono perplessi sul da farsi e riprendono a discutere, ma il ragazzino trova un modo per risolvere la situazione, dimostrando di aver la maturità per poter svolgere il suo lavoro, e facendo riscoprire ai due uomini, grazie alla sua curiosità e al suo stupore, il piacere delle piccole gioie.

La storia si conclude con la scoperta da parte dello spettatore del vero mestiere dei tre: spazzare sì le stelle dalla luna, ma in modo da creare la forma che noi vediamo durante le fasi lunari (luna piena, mezza luna ecc.).

La storia di Enrico Casarosa trae ispirazione, oltre che dalla tradizione mediterranea, da diversi maestri: da “Il piccolo Principe” di Antoine de Saint Exupery, da “La distanza dalla luna” tratto dalle Cosmicomiche di Italo Calvino, dalla musica napoletana di Roberto Murolo e Nino Rota (realizzata qui da Michael Giacchino, rinomato compositore Pixar, che in questa sua realizzazione ci ricorda anche un po’ Fellini) e infine prendendo spunto da Hayao Miyazaki per l’ambientazione onirica.

Dice lo stesso regista in un’intervista: “La storia è ispirata alla mia infanzia, perché ho vissuto con mio nonno in casa e non andava d’accordo con mio padre, quindi ho pensato di attingere alla mia esperienza, di usare un po’ di ricordi personali, per dare un cuore alla storia, abbinandola al fantastico, con tante ispirazioni da Saint-Exupéry e Il piccolo principe a Calvino con la sua Distanza dalla Luna, che mi sono sempre sembrate belle storie. Il tutto cercando però di inventare un mio mito.”

la-luna  Uno dei disegni per la Luna

Di particolare interesse per questa storia anche la grafica. Per rendere meno fredda la computer graphic (problema che sta venendo sempre più fuori negli ultimi anni e per il quale gli animatori stanno cercando soluzioni visive più retrò, come è avvenuto nel cortometraggio Disney “Paperman”) i realizzatori de “La luna” hanno unito il calore e l’umana imperfezione della tradizione con la tecnologia moderna, realizzando le texture a mano e variando gli sfondi con dipinti ad acquerello, per dare un effetto di paesaggio teatrale più manuale.

Dice sempre Casarosa: “Dato il sapore fiabesco della storia, ho pensato fin dall’inizio che uno stile più stilizzato, più da libro per bambini, sarebbe stato indicato. Io di solito disegno con acquerelli e matite e ho portato un po’ di queste tecniche nelle texture che abbiamo usato nell’immagine al computer. Ho cercato di portare un sapore imperfetto, perché quello che facciamo a mano ha sempre un po’ di imperfezioni, sia ai personaggi che alle superfici, per ottenere un look un po’ diverso che secondo me sarebbe stato adeguato al tono poetico e di fiaba che stavo cercando. Abbiamo anche inserito direttamente dipinti fatti a mano, scannerizzandoli, con uno stile un po’ teatrale.”

Per concludere, sembra che le grandi case di animazione si siano rese conto del piccolo malcontento che ultimamente gira tra chi, essendoci stato, rimpiange un po’ l’animazione di una volta. Con molta probabilità sarà difficile che essa torni popolare, dato che le nuove generazioni sono nate con la computer animation e l’apprezzano come noi amavamo i vecchi cartoni (molte volte infatti, il punto forte di un’animazione, tecnica o non tecnica, è la storia stessa).

Ad ogni modo una nota positiva c’è. La novità dell’animazione realizzata al computer è andata via via scemando, e lentamente si sta riportando l’animazione a ciò che era una volta: Arte in movimento.

di Francesca Pich

 

Linkografia

http://www.fantasymagazine.it/film/17367/la-luna/

http://mediacritica.it/2012/09/13/la-luna-cortometraggio-pixar/

http://www.movieplayer.it/film/articoli/la-luna-enrico-casarosa-ci-racconta-il-suo-corto-per-la-pixar_8718/

http://www.pixar.com/short_films/Theatrical-Shorts/La-Luna

 

1 Comments For This Post

  1. redazione Says:

    i disegni sono davvero molto belli e anche la storia si ispira a opere e autori di notevole spessore…

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