In arrivo un possibile raffreddamento del clima europeo

Pubblicato il 09 dicembre 2021 da redazione

Sistema AMOC

Il sistema vitale delle correnti oceaniche sembra mostrare segni di cedimento. Un nuovo studio pubblicato su «Nature Climate Change» e sostenuto dal progetto TiPES, finanziato dall’UE, ha sottolineato come il sistema di correnti atlantiche, che comprende la corrente del golfo, sembra mostrare evidenti segni di instabilità e di potenziale cedimento. Se ciò succedesse, avrebbe un notevole effetto di raffreddamento sul clima europeo.

È stato suggerito che l’AMOC (Atlantic Meridional Overturning Circulation), un importante sistema di correnti oceaniche che trasporta acque superficiali calde verso l’Atlantico settentrionale, mostra due distinte modalità di funzionamento. Un collasso dalla modalità forte a quella debole, attualmente raggiunta, avrebbe gravi impatti sul sistema climatico globale e su ulteriori componenti del sistema terrestre multistabile. Le osservazioni e le impronte digitali recentemente suggerite della variabilità AMOC indicano un graduale indebolimento negli ultimi decenni, ma le stime del punto critico di transizione rimangono incerte. Qui viene introdotto un indicatore precoce e robusto di allerta generale per le prossime transizioni critiche. Segnali di allerta precoce significativi si trovano in otto indici AMOC indipendenti, basati su dati osservativi sulla temperatura della superficie del mare e sulla salinità provenienti da tutto il bacino dell’Oceano Atlantico.

Lo studio è stato condotto da Niklas Boers dell’Istituto di ricerca sull’impatto climatico di Potsdam PIK (Potsdam Institute for Climate Impact Research) che è un membro del consorzio TiPES (Tipping Points in the Earth System).

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Trend temporale

Nella figura sono mostrate le serie temporali dell’anomalia SST nella regione del vortice subpolare, l’anomalia SST nella regione della corrente del Golfo e la serie temporale AMOC.

Nella figura vengono mostrati i cicli annuali (cioè i valori medi mensili) dell’andamento lineare SST nella regione del vortice subpolare e per l’intero globo (cioè la media globale) per il modello CM2.6 e i dati HadISST, divisi dalla tendenza SST lineare media annua e media globale.

Nella figura si possono osservare le serie temporali dell’anomalia SST nella regione del vortice subpolare, l’anomalia SST nella regione del Gulfstream e le serie temporali AMOC, la Ricostruzione GloSea5 e la ricostruzione Frajka-Williams.

Secondo lo studio, tramite un’indagine dettagliata composta da osservazioni contemporanee e da segnali di allarme preventivi (quali gli schemi di salinità delle acque oceaniche), il capovolgimento meridionale della circolazione atlantica AMOC (Atlantic Meridional Overturning Circulation), ovvero il sistema di correnti atlantiche, nel corso di quest’ultimo secolo, potrebbe stare perdendo gradualmente la sua stabilità.

Si tratta di una scoperta sorprendente e preoccupante. Preoccupante poiché tale sistema di correnti non solo è responsabile delle temperature relativamente miti in Europa, ma inoltre influisce sui sistemi climatici a livello globale.

Se il capovolgimento meridionale della circolazione atlantica stesse per cedere, fatto che finora non è stato considerato probabile nell’ambito dei livelli attuali di riscaldamento globale (ed è per questo che i risultati dello studio sono sorprendenti! ), avrebbe gravi conseguenze sui fenomeni meteorologici e climatici mondiali, in particolare in Europa. Ciò comporterebbe un maggiore raffreddamento nell’emisfero settentrionale, un innalzamento del livello del mare nell’Oceano Atlantico, un generale calo delle precipitazioni in Europa e nel Nord America e inoltre, potrebbe persino alterare la stagione annuale dei monsoni tropicali.

raffreddamento clima

In passato, gli scienziati esperti di clima non avevano previsto un possibile cedimento del sistema AMOC fino almeno al 2100. Questo studio nuovo e molto importante indica che occorre aggiornare al più presto quella previsione: la perdita di stabilità dinamica significherebbe che l’AMOC ha raggiunto la sua soglia critica!

Link all’articolo originale pubblicato su Nature Climate Change:

https://www.nature.com/articles/s41558-021-01097-4

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