Categoria | Scienza e Tecnologia

Tutti i Programmi disponibili per Linux

Pubblicato il 07 dicembre 2013 da redazione

Open  source  e  software  libero – Nona parte.

In questo articolo proseguiremo nella breve descrizione di software disponibili per i sistemi Linux, premettendo una breve storia dei web browser (letteralmente sfogliatore della ragnatela) ovvero i software per navigare in rete.

Una breve storia dei browser web

Dopo vari progetti pioneristici ad un certo punto nasce WorldWideWeb  (1991), ad opera di un piccolo gruppo di sviluppatori coordinato da Tim Berners Lee,  del CERN di Ginevra, che partecipò attivamente anche allo sviluppo del linguaggio HTML (più esattamente un linguaggio di formattazione, markup language) e del protocollo Http tutt’ora vivi e vegeti.

Per una più approfondita storia vedasi il sito di Polymath.

Per dare una idea di come è codificata una pagina web, in figura 1 è visibile una schermata del codice html del sito Kernel.org

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Figura 1 – Codice Html del sito Kernel.org.

Il codice è visibile in Firefox (v. 25)  con >Strumenti > Sviluppo web > Sorgente pagina,  comunque ottenibile immediatamente con la scorciatoia da tastiera <ctrl> <u>.

Il tutto era scaturito dalla necessità di comunicare con altri scienziati sulle problematiche e gli sviluppi delle ricerche in atto.

Ancora una volta si noti come la preoccupazione dei ricercatori fu di diffondere le conoscenze, non certo di brevettarle, cosa che decise di non fare l’allora direttore generale del CERN, il fisico italiano Carlo Rubbia, il quale, pur ritenendo non essere compito del CERN promuovere quella pur brillante idea, decise di rilasciare il tutto libero e disponibile per la comunità.

Cerchiamo di immaginare come potrebbe essere ora il mondo (e magari il portafoglio di Tim), e non è una esagerazione, se invece il tutto fosse stato coperto da brevetti e magari venuto in possesso dei soliti propugnatori del software proprietario, certo anche la storia dell’informatica non si fa con i se e con i ma, ma questo non vuol certo dire non riconoscere l’importanza basilare di certi fatti e decisioni, prese da persone che, in questo caso, sono solo da ringraziare e stimare.

Il Regno Unito ha comunque certamente riconosciuto e ringraziato in vari modi Tim Berners Lee fra l’altro apparso sul palco durante la cerimonia di apertura delle ultime Olimpiadi di Londra.

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Figura 2 – Tim Berners Lee.

WWW fu l’inizio e la dimostrazione delle possibilità della rete, il primo browser di una certa diffusione fu Mosaic (1992-1997) di  Marc_Andreessen ed Eric Bina.

Per chi avesse curiosità informaticamente vintage puo’ trovare Mosaic qui.

I due fondarono in seguito la Netscape che praticamente portò avanti il progetto con altro nome: Netscape Navigator (1994-2008), il quale fu il primo browser veramente popolare e diffuso a livello mondiale.

La fine di Navigator (diventato Communicator) fu decretata dall’ancora diffusissimo Internet Explorer, la cui fortuna fu principalmente dovuta alla sua inclusione in Windows 95 e seguenti.

Questa inclusione gratuita sollevò critiche e anche una causa della Netscape contro la Microsoft, causa che poi fu vinta, ma troppo tardi, perché ormai Explorer si era affermato in tutto il mondo.

Ormai sconfitta, la Netscape il 31 marzo 1998 (data storica per il Software Libero) rilasciò “pubblico”  il codice di Communicator, che poi, ripreso da mozilla.org, diede origine alla Mozilla Foundation e divenne finalmente Firefox, “volpe di fuoco”.

Per inciso la conseguenza della causa persa dalla Microsoft, è stata che, dopo vari tentennamenti, alla prima accensione di Windows 8 (non saprei dire con Windows 7), il sistema chiede se si desidera installare Explorer con browser di default, ma se così non si fa come è poi possibile scaricare ed installare un altro browser?

Ovviamente si può fare, ma probabilmente non è alla portata dell’utente inesperto.

E se si decide all’inizio di scegliere Explorer è possibile in futuro cambiare idea e toglierlo?

Almeno nelle versioni precedente Explorer era praticamente quasi impossibile disinstallarlo senza danneggiare il sistema.

Firefox

La prima versione è di nove anni fa, mentre fra poco uscirà la ventisei.

Firefox ha introdotto, nel tempo, moltissime innovazioni, spingendo, fra l’altro, a migliorare e sviluppare il suo Explorer che, fino ad allora, aveva vissuto di rendita.

Fra l’altro  introdotto la possibilità di installare componenti aggiuntivi (add-on), che hanno compiti e potenzialità specifiche, ed aumentano a dismisura le funzionalità del browser.

Si accede alla gestione degli add.on (detti talvolta anche plugin) da >strumenti >componenti aggiuntivi come visibile in figura 3.

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Figura 3 – Firefox aperto su componenti aggiuntivi.

Fra essi segnaliamo, direttamente da Wikipedia:

  • ChatZilla: un client IRC per i browser Mozilla, scritto in XUL e JavaScript;
  • AdBlock e AdBlock Plus: per il blocco delle finestre pop-up e dei banner pubblicitari. Offre inoltre all’utente la possibilità di bloccare contenuti pubblicitari realizzati in flash;
  • Firebug: permette il debug, la modifica e il monitoraggio di tutti gli aspetti di una pagina web, come i fogli di stile, il codice HTML, la struttura DOM e il codice JavaScript;
  • FireGestures: permette di velocizzare la navigazione, consentendo di collegare comandi eseguibili a movimenti del mouse sullo schermo.
  • Gmail Manager: sempre più utilizzato grazie all’aumento degli utenti che usufruiscono del servizio mail di Google, è utile per controllare la propria casella di posta senza ogni volta accedervi; il sistema utilizza una serie di notifiche visive e sonore per avvisare l’utente nel caso in cui vi sia un nuovo messaggio in arrivo;
  • HTML Validator: è uno strumento utilizzato da sviluppatori di pagine web per controllare il formato delle pagine stesse e verificare se vengono rispettate le norme imposte dal W3C;
  • NoScript: consente l’esecuzione di JavaScript ai soli siti a cui si è fornito il permesso e di cui ci si fida.
  • Sage: permette di leggere direttamente nel browser i feed RSS, XML ed Atom.
  • Video DownloadHelper: consente il download di contenuti non raggiungibili mediante procedimenti ordinari, come ad esempio i filmati in formato flash reperibili su YouTube;
  • Web Developer Toolbar: aggiunge al browser una toolbar con molti strumenti utili ai web developer;
  • WOT, acronimo di “Web of Trust”: fornisce un voto rispetto a affidabilità, affidabilità del fornitore, sicurezza per bambini e riservatezza di un sito.
    Ci sarebbe da domandarsi come mai un software per valutare i siti sia proprietario, e, quindi, con quale trasparenza gestisca le valutazioni.

Aggiungiamo inoltre:

  • Downloadhelper: permette di scaricare sul pc video di youtube ed in generale video in formato flash (flv o fwm)
  • Menù Ubuntu: menu per la navigazione rapida di tutte le risorse della comunità italiana della distribuzione Linux Ubuntu (www.ubuntu-it.org) e di alcune risorse delle altre comunità tra cui quella internazionale.
  • Youtube to mp3: permette di scaricare l’audio in mp3 da filmati Youtube ed altri

E come curiosità, non disponibili in tutte le versioni:

E’ anche possibile cambiare l’aspetto grafico di Firefox, usando diversi temi. In figura 4 è visibile il browser in versione Nasa

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Figura 4 – Firefox col tema Nasa.

Il numero dei componenti aggiuntivi è veramente notevole, qui  è il portale ufficiale, ma esistono anche altri siti come Mozdev.

Sempre fra  i componenti aggiuntivi hanno particolare importanza i motori di ricerca che possono essere aggiunti e selezionati nel box in alto a destra.

Oltre a quelli presenti sul sito di Mozilla  c’è  anche Mycroft che ne contiene una infinità.

A titolo di esempio riporto in figura 5 l’elenco dei motori di ricerca disponibili sul mio browser, elenco raggiungibile dal menu a tendina dei motori di ricerca e scegliendo gestione motori di ricerca.

Si noti, fra l’altro, il motore per la ricerca diretta su Wikipedia sia nella versione italiana che in quella inglese, motore ampiamente usato per la ricerca dei link usati in questi articoli.

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Figura 5 – Motori di ricerca installati sul Firefox dell’autore.

Una breve nota sui motori di ricerca

Il web senza motori di ricerca, il primo di una grande diffusione fu Altavista, sarebbe una jungla inestricabile, dove risulterebbe praticamente impossibile trovare un sito senza averne l’indirizzo giusto e completo.

Ora, dal momento che un utente si collega ad un motore di ricerca, quest’ultimo acquisisce tutta una serie di informazioni, può lasciare script (diciamo piccoli programmi) nel pc etc.etc..

Una parte di queste informazioni, l’IP (indirizzo internet) come minimo, sono assolutamente necessarie per rispondere all’interrogazione, mentre altre sono, diciamo, opzionali.

Se il motore di ricerca memorizza tutti questi dati e quelli relativi agli oggetti stessi di ricerca nonché ai siti visitati, quest’ultimo si fa una idea (per modo di dire, il pc non ha idee, ma lo sviluppatore o il gestore si) del tipo di utente, puo’ fare statistiche, indirizzare pubblicità, vendere i dati a chi interessato, ovvero realizzare, come si dice, un profilo, per qualsivoglia scopo, commerciale, politico, criminale etc..

Questo fra l’altro spiega perché due utenti diversi abbiano risposte  diverse alla stessa interrogazione, in dipendenza del profilo che è maturato nel tempo e memorizzato da qualche parte.

I pericoli insiti nell’esistenza di questi data base sono evidenti e, talvolta, balzano agli onori delle cronache  come nell’ultimo caso del datagate.

E’ ben vero che tali società assicurano di fare uso corretto di tutte queste informazioni, come in genere precisato nelle loro privacy policy, che quasi nessuno legge, ma ciò non toglie che le stesse possano essere costrette o diciamo, invitate,  da una autorità che ne ha il potere a mettere a disposizioni tali database,  database che, fra l’altro, possono essere ciberneticamente trafugati, come già successo in casi analoghi.

Per altro tali società, essendo commerciali e private possono cambiare strategia o, semplicemente, essere acquistate da altre con tutte le possibili conseguenze, del resto anche uno Stato, di qualsiasi genere esso sia,  puo’ cambiare politica semplicemente in relazione agli indirizzi di chi, a qualsiasi titolo, detenga il potere reale.

La semplice conclusione di questa brevissima analisi è la vecchia regola della nonna: fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio!

Qualcuno potrebbe sostenere che, siccome le grandi società dei motori di ricerca sono a scopo di lucro, e non c’è nulla di male, devono tecnicamente avere dei database del genere, ma ciò non è completamente vero, infatti, se prendiamo ad esempio la pubblicità, basterebbe che il motore tenesse traccia solo del numero di click sul relativo banner (box con l’invito commerciale), senza mantenere alcuna informazione su chi ha clickato.

Rimane per altro ovvio come, invece, tali database esaltino la loro potenzialità rispetto ad una semplice raccolta di numero di click.

Sotto la spinta della comunità e delle critiche, col tempo si sono sviluppati motori di ricerca che dichiarano ed assicurano il loro completo rispetto della privacy dell’utente, senza raccogliere dati, eseguire profilazioni etc..

E’ naturalmente difficile capire se ciò che affermano sia vero, rimane però il fatto che, ove non così non fosse, incorrerebbero nel reato di truffa con tutte le relative conseguenze, conseguenze che, pensando alle grandi class actions americane, sono tutt’altro che commercialmente trascurabili.

Tra questi tipo di motori, che possono essere aggiunti all’apposito box di Firefox, segnalo:

DuckDuckGo

Ixquick

Startpage

Per chi volesse approfondire questo argomento, in particolare su Google, segnalo questo documento: Il lato oscuro di Google.

Una normale ricerca su internet elenca solo una parte di tutti i siti sull’argomento, una più profonda ricerca implica conoscenze e tecniche sofisticate, le quali permettono di raggiungere siti altrimenti irraggiungibili, senza conoscerne l’indirizzo corretto e completo.

In questo campo il sito dell’hacker italiano Fravia aka di Francesco Vianello è veramente una miniera di informazioni, ma, diciamo subito, che l’argomento è trattato ad alto livello ed è abbastanza impegnativo.

Fravia è purtroppo venuto meno ancora giovane nel 2009,  questo breve ricordo nonché questo suo canto del cigno rende molto bene l’idea di quale notevole personaggio sia stato, e come fosse forse poco conosciuto in Italia, si noti, a questo proposito, che la sua pagina su Wikipedia non sia disponibile nella nostra lingua.

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Figura 6 – Francesco Vianello aka Fravia.

Per inciso il termine aka è un acronimo dell’espressione inglese also known as,  che significa anche conosciuto come usato per descrivere gli pseudonimi, nickname, i nomi d’arte  e i sopranomi, traducibile nell’uso in Italiano con il termine latino alias.

Analoghe considerazioni possono applicarsi ai browser stessi i quali mantengono anche in locale una notevole quantità di informazioni (preferiti, cronologia etc.) i quali potrebbe essere trasferiti o comunque resi disponibili all’esterno, e qui, ancora una volta, si evidenzia l’importanza di avere browser liberi, come conditio si qua non, per rispettare la privacy dell’utente.

Altri browser web

Tutte le funzionalità di Firefox sono attualmente e generalmente presenti anche sugli altri browser, qui ne è presente una lista praticamente completa anche per altri sistemi operativi, mentre di seguito si riporta una breve lista, commentata ma non esaustiva, di quelli disponibili per i sistemi Linux:

  • Iceweasel (donnola del ghiaccio, furbastro) è semplicemente Firefox reso compatibile con la GPL o meglio con le DFSG. E’ stato sviluppato da Debian al fine di avere un browser completamente Libero, come in effetti non è Firefox il quale, fra l’altro, è biasimato per spingere all’installazione di aggiunte talvolta non libere.

Un esempio classico di quest’ultime è il plugin Shockwave Flash, proprietario, che permette fra l’altro la visione di filmati in formato flv, usati anche da Youtube.

Rendendosi conto della enorme popolarità e diffusione di tale formato il progetto GNU ha sviluppato un software Libero con le stesse funzionalità, trattasi di Gnash che rende disponibile anche un plugin per browser (browser-plugin-gnash) che si integra molto bene con Iceweasel

  • Icecat              (gatto del ghiaccio) questo è il nome di Firefox (Iceweasel) nel progetto GNU
  • Midori             leggero e minimale
  • Arora              c.s.
  • Epiphany        browser di Gnome, ora ha preso il nome di Web
  • Konqueror      di KDE, è molto più di un semplice browser
  • Rekonq           basato sulle librerie di KDE, è il browser di default di Kubuntu
  • Dillo                è un browser superleggero usato spesso da distribuzioni per macchine vecchie e poco performanti
  • Chrome           è il browser di Google, sta guadagnando molti estimatori
  • Chromium       da questo browser è derivato il precedente Chrome, rispetto al quale ha una licenza diversa e la mancanza di alcuni plugin proprietari
  • ELinks                        è un browser testuale, in pratica si perdono le immagini ed altro, in fig. 7 è visibile la pagina duckduckgo.com/about come appare con ELinks
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Figura 7 – La pagina about di DuckDuckGo, vista attraverso ELinks.

Tutti i suddetti software sono rilasciati con licenze più o meno libere  mentre Opera è un software proprietario, ma gratis e funziona egregiamente.

Si noti come manchino Explorer, il browser di Windows e Safari, quello del Mac: naturalmente ne Microsoft ne Apple ritengono di svilupparne, o rendere possibile ad altri di farlo, versioni per Linux, ma l’abbondanza della disponibilità di browser sotto il sistema di Tux, non dovrebbe farne sentire la necessità.

Per altro, proprio volendo, è possibile installare tali browser, ma, ripetiamo, ci è veramente difficile capirne la necessità.

Navigazione anonima

Come detto precedentemente il rispetto della privacy puo’ essere importante per l’utente di un browser, sono così nati sistemi di navigazione anonima ai fini di non risultare tracciati  durante le esplorazioni in rete, fra gli altri si è affermato al il software Tor  la cui interfaccia grafica Vidalia oltre a Firefox anonimo, rende disponibile anche Torchat un software di chat anonimo,  e qui non entriamo nell’approfondimento del termine anonimo.

Conclusioni

In questo articolo abbiamo visto la disponibilità di browser per Linux, facendone una breve storia  con un occhio anche alla sicurezza di navigazione, nel senso di privacy.

di Tullio Bertinelli

 

Linkografia:

Naturalmente sul web esistono moltissime informazioni sui vari software citati.

In considerazione dei numerosi link evitiamo di riportarli per non appesantire l’articolo.

Chrome.

Chrome.

Iceweasel.
Iceweasel.
Epiphany.
Epiphany.
Communicator.

Communicator.

Icecat.

Icecat.

 

Mosaic.

Mosaic.

 

 

 

 

 

Konqueror.

Konqueror.

Arora.
Arora.
Firefox.

Firefox.

Midori.

Midori.

chromiumChromium.
Dillo.
Dillo.

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