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Lorenzo Thione: essere imprenditori creativi

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Lorenzo Thione: essere imprenditori creativi

Pubblicato il 29 ottobre 2012 by redazione

Lorenzo Thione“NON E’ (FORSE) UN PAESE PER IMPRENDITORI (DI SE’ STESSI)”

Capita, tra le tante cose, di imbattersi in tal Lorenzo Thione, che rilascia certe dichiarazioni: “Essere imprenditore è come raccontare grandi storie”; “L’imprenditore è un creativo (..) i creativi realizzano prodotti, opere, servizi che migliorano la vita delle persone (..) prodotti, opere e servizi raccontano storie…”

Retorica?! Forse. In apparenza, in tutta sincerità, potrebbe proprio sembrare! Ma proviamo a capire perchéThione la pensi così. E soprattutto “Chi” è.

Inoltrandosi nella sua biografia e fra le sue “imprese”, si capisce che questo fattore delle storie, della narrazione, è un filo conduttore centrale. Infatti, Lorenzo, a soli 32 anni, si è impiegato (e ha raggiunto straordinari successi), in vari ambiti, anche molto diversi tra loro, come il teatro, il no profit, la linguistica computazionale, l’online market, tutti accomunati da questa necessità di raccontare, la passione per la lingua, la semantica.

Non a caso a la principale creazione di Lorenzo, motivo per cui può essere considerato un “Milliondollar boy”, è il motore di ricerca “Bing”, ex “Live Search”, nato ed entrato operativo con la prima versione nel giugno 2009, con l’obiettivo di competere con “Google”. E questo è anche il motivo per il quale la “Microsoft” ha sborsato 100 milioni di dollari alla “Powerset”, la società fondata da Thione assieme all’amico Barney Pell nel 2007.

Ma perché questo dovrebbe avere a che fare con il nostro precedente discorso? Perché ciò che di più Lorenzo ha a cuore, è molto collegato con ciò che l’ha reso famoso e con la modalità di funzionamento di “Bing”, che lo rende diverso da tutti gli altri (specialmente da“Google”, il più usato al mondo); infatti, grazie alla passione per l’analisi logica, allo studio dell’informatica applicata e della linguistica computazionale, Thione ha ideato un motore di ricerca capace di interpretare ciò che vuole dire l’utente. “Bing” cerca di comprendere il testo digitato e simulando il ragionamento umano, di coglierne il senso intrinseco e quello che realmente si sta chiedendo al motore, quindi, invece di selezionare i risultati per rilevanza di una parola, come fa appunto “Google”, “Bing” fornisce risultati per significato (“Ho pensato moltissimo al significato delle parole, all’etimologia, alla sinonimia, anche perché la linguistica computazionale è una disciplina che affronta la struttura del linguaggio e la computazione del significato in maniera formale. Inoltre, non c’è dubbio sul fatto che la mia preparazione scolastica, l’abilità di interpretare e costruire l’analisi logico-grammaticale delle frasi in italiano, fino all’innata passione per le lingue e la loro struttura abbiano avuto un’importanza determinante nel mio avvicinamento alla disciplina a cui mi sono dedicato per molto tempo”).

Tutto questo ha molto a che fare con quella che Lorenzo chiama “la mia passione per la grande scrittura, per le storie ben raccontate”; così come l’idea di creare nel 2011 una società di produzione, “Allegiance”, per la messa in scena di musical teatrali per Broadway (“Sing Out”, “Louise! Productions”).

Sappiamo che per Thione l’imprenditorialità è creatività: “creatività intesa in maniera molto ampia e quindi applicabile anche allo sviluppo di un’idea che diventa prodotto, tecnologia, esperienza o qualunque genere di innovazione che abbia un impatto reale sulla vita delle persone.” Sorta di fine sociale quindi (anche per quanto riguarda gli spettacoli teatrali: “siamo io e il mio socio, circondati da un vero e proprio villaggio di persone che si sta impegnando a realizzare un progetto”). Infatti, in conformità con questa idea, si occupa anche di finanziamenti alle imprese all’interno della comunità “LGBT” con “Start out” (www.startout.org), organizzazione senza scopo di lucro che opera su territorio nazionale e internazionale con pochissime risorse.

Un’idea di imprenditoria questa che emerge, molto anomala, che si discosta nettamente dall’immagine sociale più in voga dell’imprenditore, sorta di massimizzatore del profitto (e quindi spesso sinonimo di sfruttamento), con l’unico scopo del lucro, al quale spesso siamo abituati a pensare.

Di tutte le “storie” che Lorenzo ci poteva raccontare, sicuramente la sua è la più interessante, che si concordi o meno con lui e si apprezzino i suoi “prodotti” (di tutti i tipi), bisogna sicuramente riconoscerne l’originalità e l’innovazione. Una domanda però sorge spontanea: perché un ragazzo brillante, pieno di interessi, colto, dalla mente così divergente e produttiva, nato a Como e cresciuto a Milano, formatosi al Politecnico della stessa città, ha “dovuto”, a soli 22 anni, “fuggire” negli U.S.A. (grazie a una borsa di studio, ottenuta nel 2000, all’Università del Texas) per trovare un terreno fertile e disponibile a accogliere e sviluppare le sue idee, senza mai più tornare in Italia (e trovarsi, peraltro, ad averne mai minimamente l’intenzione)?!

Come si suol dir: “ai posteri l’ardua sentenza” (ma forse una qualche idea può pervenire, vagamente, pure a noi).

di Arianna De Batte

 

Sitografia:

http://www.youtube.com/watch?v=k5O3ejMsuQE

http://it.wikipedia.org/wiki/Bing

http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2011-04-02/italiano-milioni-dollari-102628.shtml

http://mag.wired.it/rivista/storie/the-big-bing.html

http://tech.fanpage.it/lorenzo-thione-essere-imprenditore-e-come-raccontare-grandi-storie/

 

 

 

 

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