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Jack Horner e il pollosauro: l’inizio dell’era transgenica

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Jack Horner e il pollosauro: l’inizio dell’era transgenica

Pubblicato il 29 giugno 2012 by redazione

Jack Horner e il pollosauro

 

Con queste argomentazioni è iniziata la conferenza di Meet The Media Guru del 29 maggio 2012, tenutasi al museo di storia naturale di Milano. Durante la conferenza è stato presentato anche il fossile di “Ciro” (un esemplare di Scipionyx samniticus), il primo dinosauro rinvenuto in Italia e l’unico ad avere ancora gli organi interni presenti nel suo corpo. Attraverso lo studio di questo fossile si è potuto capire come questo esserino fosse vissuto solo pochi giorni, e analizzando i resti di cibo ancora presenti nel suo stomaco si sono potuti ricostruire anche i suoi ultimi pasti. Subito dopo questa breve introduzione la serata è proseguita con Jack Horner, ospite d’onore della serata, paleontologo di fama mondiale e autore del libro “Come costruire un dinosauro”, che parla della “Reverse evolution”, una teoria innovativa per riuscire a ricreare i dinosauri. Horner, prima di iniziare a raccontare la sua esperienza scientifica, ha detto di essere molto entusiasta della passione degli italiani per i dinosauri. Fino a pochi anni fa la gente associava i dinosauri al T-rex, mentre invece le specie esistite erano molte e alquanto differenti fra loro, inoltre, ha spiegato Horner, grazie ai ritrovamenti avvenuti in Montana, si è potuto dimostrare come i dinosauri fossero animali spesso molto sociali: attraverso i resti rinvenuti di Nidi, si è infatti potuta dimostrare che la cura dei cuccioli, fosse spesso molto simile a quelle dei moderni volatili, e grazie a queste informazioni si è iniziato finalmente a capirli.

Dopo le sue prime scoperte, mentre Horner cercava di ricreare un dinosauro, successe qualcosa di fantastico: Spielberg lo ingaggiò per realizzare il film “Jurassic Park”, con l’intento di sviluppare la trama proprio sulle ricerche di Horner.

Subito dopo Jurassic Park la voglia di creare un dinosauro crebbe, così, visto che trovare un dna utilizzabile dai fossili era praticamente impossibile, e sperare di trovare un dna valido in insetti conservati nell’ambra, che potevano aver punto un dinosauro, era alquanto improbabile, bisognava trovare un’altra soluzione.

Un barlume di speranza si accese quando venne rinvenuto un esemplare di B-rex, sepolto sotto strati di roccia. Alcune delle ossa furono sezionate per essere analizzate, e grazie a questo lavoro si scoprì che il dinosauro era una femmina, morta a 16 anni ancora gravida. Una ricercatrice decise di sfatare il mito secondo il quale una forma di vita, una volta fossilizzata, spariva completamente. Cosi sciolse in un acido i minerali e rinvenì i vasi sanguigni del dinosauro, ma purtroppo anche questi non furono sufficienti a ricostituire un dna valido.

Fu grazie ad un osso chiamato “furcula”, ovvero osso del desiderio, che i ricercatori si resero conto di quanto i dinosauri avessero in comune con gli uccelli così, per crearli, si pensò ad una soluzione alternativa, ovvero partire da un pollo per poi “aggiustarlo”.

Precisiamo che questa specie si divide in due grandi gruppi: gli ornitici (uccelli) e i non ornitici (dinosauri estinti): l’idea era quella di modificare le razze ornitiche, risalendo ai vecchi geni per selezionarne i caratteri, ma seguendo questo metodo ci voleva troppo tempo, cosi per accelerare il processo la selezione dei geni andava fatta quando questi si trovavano ancora nell’embrione. Nel nostro corpo, infatti, esistono dei geni autigeni, che a volte funzionano altre volte no (sono geni antichi, come ad esempio i casi in cui nascono bambini con l’attaccatura della coda nella colonna vertebrale), e sono proprio loro che possono tornarci utili. Ci sono stati casi in cui questi geni sono stati riattivati, come nel caso di alcuni scienziati nel Wisconsin, che hanno creato una gallina coi denti. Attualmente gli studenti ricercatori che collaborano con Horner stanno tentando di dividere le zampe palmate degli animali lavorando proprio sull’embrione: ne estraggono l’rna necessario, lo mettono in provette per poi inserirlo in un altro embrione e controllando se i geni si attivano oppure no. Il problema però rimane nel fatto che, essendoci tantissimi geni, è difficile capire fra tanti possibili geni qual è quello giusto.

Se si riuscissero a bloccare i geni che impediscono alla coda, ai denti e alle zampe anteriori e posteriori di crescere, avremmo già un pollosauro a partire da un semplice piccione. Horner in ogni caso resta convinto del fatto che tutto ciò, nei prossimi quattro anni, diverrà possibile e che, con molte probabilità, entro i prossimi vent’anni, otterremo qualcosa di molto simile ad un dinosauro. Sono ricerche all’avanguardia, ma in cui procedere sempre con molta cautela: nessuno di noi vorrebbe ritrovarsi a vivere una situazione simile a quella di Jurassic Park, dove i dinosauri si ribellano all’uomo e prendono il controllo.

 

Ecco alcune delle domande rivolte al nostro simpatico paleontologo.

Che prove abbiamo che i dinosauri fossero a sangue caldo e non freddo?

Horner: Siamo certi che fossero a sangue caldo perchè sezionando l’osso abbiamo potuto capire il metabolismo dell’animale, che, avendo avuto probabilmente un’alta temperatura corporea, era cresciuto molto velocemente, proprio come alcuni volatili.

Ci ha parlato della forma dei dinosauri, ma una volta creati sopravviveranno o le loro funzioni glielo impediranno (es. la coda inutile)?

Horner: sopravviveranno perchè saremo noi a occuparci di loro, saranno i nostri animali domestici.

– Una volta creato un dinosauro dal pollo, si potranno creare altri dinosauri? Come ad esempio il t-rex? O dovremo accontentarci?

Horner: questa è una domanda che di solito fanno i bambini, tutti i bambini sognano grossi dinosauri. Teoricamente sì, se ci riuscissimo col pollo potremmo provare anche con uno struzzo, o un emu, anche se non ci teniamo a creare qualcosa di così grande.

– Quante affinità anatomiche ci sono tra dinosauri e uccelli?

Horner: ci sono tantissime caratteristiche comuni, forse anche cento.

– (domanda fatta da un bambino) Ma anche lo struzzo ha affinità? Quindi da uno struzzo si può creare un T-rex?

Horner: visto? Ve lo dicevo che era una domanda che fanno i bambini.

– (altro bambino) Il tuo dinosauro preferito?

Horner: Il Maiasauro, quello del quale ci siamo occupati analizzando embrioni e uova, è il nome che gli ho dato io. Il tuo?

– Il velociraptor

Horner: ti piace perchè è nel film?

– Si, mi piace perchè era piccolo, modesto e andava d’accordo con gli altri membri, inoltre era molto intelligente: l’ho molto ammirato per l’intelligenza.

Horner: guarda, mi spiace dirti ciò che sto per dire, ma sono intelligenti solo nei film, infatti noi pensiamo che non fossero molto intelligenti, anche se stiamo facendo ricerche anche sul loro cervello. Una parte di esso si trovava nel bacino, forse messi assieme diventano grandi come il cervello di un mammifero. Forse sì, qualche esemplare era un po’ intelligente.

Quanti pollosauri avrebbe intenzione di creare? Uno, cento o mille?

Horner: Tutti quelli che la gente vorrebbe comprare.

– (altra domanda di bambini) Ma con un processo simile potremmo ricreare anche altri animali estinti? Tipo i mammut?

Horner: Si, perchè avremo capito come funzionano i geni, una volta che riusciremo a capirlo potremmo anche creare degli animali che non sono mai esistiti, come gli unicorni.

– Ma una mutazione di tre o più geni non potrebbe essere fatale per l’embrione?

Horner: potrebbe.. ma lo sapremo solo se ci proviamo. Io non credo che questi geni siano letali, dato che coesistono anche negli animali viventi.

– Cito “Jurassic Park”. E’ giusto ricreare i dinosauri visto che si sono estinti per legge della natura e non per causa nostra?

Horner: io credo che, visto che ne abbiamo la possibilità, facciamolo. Alla fine anche i Chiwawa… avremmo davvero dovuto crearli?

– Quali altre applicazioni potrebbe avere questa ricerca, magari legata all’uomo?

Horner: questa è un’occasione per conoscere i geni, stiamo creando una biblioteca genetica, per capire cosa crea ogni gene. Se riuscissimo a creare un pollosauro, tutti capirebbero un po’ più di genetica, e questo per me è molto importante.

– Avrà il sapore di un pollo?

Horner: ovvio che sì.

– L’artiglio gigante del velociraptor sul piede, sarà possibile averlo anche su un pollo?

Horner: si, perchè esiste un uccello che ha una cosa simile, quindi possiamo prendere il suo gene.

– I rettili sono nella linea evolutiva dei dinosauri o in un’altra?

Horner: I rettili sono un gruppo di animali che comprendono anche i dinosauri e gli uccelli. Lo so bene perchè li abbiamo classificati noi.

– (domanda di bambino) Dagli uccelli si può creare uno pterodattilo?

Horner: Questo sarà difficile. Tu giochi ad angry birds? Ecco, se creassimo uno pterodattilo avremmo anche angry dinosaurs.

– Nel mesozoico la composizione dell’aria era diversa, dovremmo modificare anche l’apparato respiratorio di questi uccelli?

Horner: no assolutamente no, perchè noi andremo a creare un dinosauro partendo da un uccello che è in vita, per cui che respira in quest’atmosfera. Quello è un problema che si presenta se si clonano i dinosauri veri e propri, e come in Jurassic Park si ammalerebbero tutti. I nostri invece saranno in buona forma. E poi pensate, andrete in un negozio a comprare il pollo fritto, avrete anche un pezzo in più, ok , mi sembra una bella cosa no?

– Domanda un po’ più seria se posso. Non pensa sia poco etico giocare con i geni?

Horner: Beh, siccome noi abbiamo gli strumenti per farlo io non vedo perchè non dovremmo farlo, l’etica è un po’ difficile da definire, qualcuno mi dice “Tu stai sfidando Dio”, però se non c’è Dio non posso giocare contro lui, e se c’è un Dio allora lui ci ha dato gli strumenti per giocare, per cui penso che in entrambi i casi vada bene. Io sto studiando cosa non sappiamo ancora, però se noi sappiamo come fare delle cose facciamole, e se non sappiamo come farle proviamoci. Ti faccio un esempio: pensate a delle patologie terribili che qualcuno potrebbe creare e diffondere per uccidere la gente, se noi non sappiamo come funzionano non possiamo combatterle, per cui dobbiamo sperimentare per essere in grado di conoscere il più possibile.

– Pensa che il suo progetto dovrà proseguire anche se venisse contrastato da questioni etiche?

Horner: allora: Elena, una mia collega ha fatto una ricerca e ha scoperto che quando la gente ha ricevuto spiegazioni su come è fatto il nostro progetto il 75% degli italiani ci ha risposto che era una buona idea. E’ questione sempre di istruzione, spiegare alla gente cos’è l’ingegneria genetica e far capire che ci aiuta, provoca quasi sempre una reazione positiva perchè apre la possibilità anche alla cura di patologie genetiche che ancora oggi sono causa di morte. La gente si spaventa solo quando non capisce.

– Come immagina la popolazione del futuro a convivere con i pollosauri, ad esempio tra mille anni, sempre se noi continueremo ad esistere?

Horner: Un’ottima domanda, bisognerebbe dedicarvi una conferenza. Sarebbe una visione molto pessimista, perchè gli uomini occupano sempre più territori, e gli animali fanno sempre più fatica a vivere con noi. Ci ritroveremo a convivere con gli animali che creeremo noi, noi non ci immaginiamo questo futuro, ma i nostri figli saranno abituati a questo. Credo che questo sarà il mondo del futuro.

Ci ha detto che tra 20 anni potremmo avere il pollosauro, cosa potremmo raggiungere come obbiettivo tra 50/100 anni?

Horner: Il pollosauro tra 4 anni, qualcosa di molto simile ai dinosauri tra 20 anni e tra 50 anni secondo me conosceremo tutto dei geni e inizieremo a giocarci.

Se fosse davvero possibile avere tutta questa tecnologia, nel 2050 cosa farebbe?

Horner: Beh, allora farei un dinosauro, e potrei fare un Jurassic Park vero, dove però i dinosauri non sbranerebbero le persone.

I dinosauri avevano in fattore rh nel sangue?

Horner: eh di questo non ne ho la più pallida idea, è una domanda scientifica, non la so.

Qual è la sua teoria riguardo all’estinzione dei dinosauri?

Horner: francamente non m’importa, non so che cosa possa averli uccisi, sono contento che se ne siano andati tutti tranne quello che vorrei ricreare. Si parla del cambiamento delle condizioni ambientali, ci sono tante teorie. I dinosauri sono stati gli animali di maggior successo, mentre noi siamo quelli di minor successo, quindi non dovremmo prendercela con la loro estinzione. Se ne sono andati, ma torneranno.

di Francesca Pich

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