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A Milano chiude Equilibri, l’ennesima libreria

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A Milano chiude Equilibri, l’ennesima libreria

Pubblicato il 17 maggio 2012 by redazione

La libreria un luogo d’incontro fra persone che amano leggere e condividere il piacere della lettura, o che desiderano ascoltare le proposte del relatore di turno per poi confrontarsi sulle idee, insomma un posto che possa rappresentare uno spaccato della città.


libri

L’idea iniziale di Marina e Fabiana, fondatrici della libreria Equilibri era di rimanere nella loro libreria tutta la vita. Un grande investimento iniziale per la ristrutturazione e poi via, il sogno spicca il volo. Ma dura solo sei anni. Poi un bel giorno l’affitto raddoppia e la libreria va in sofferenza. Inizia una contrattazione serrata con la proprietà, fino all’accordo di poche settimane fa, che sembrava aver appianato tutto e, invece, il 15 maggio scorso si presenta il messo comunale con uno sfratto esecutivo: entro 10 giorni i locali devo essere completamente liberi da cose e arredi.

Ora si corre ai ripari, ma serve un grande aiuto e il tempo stringe inesorabile.

Nel frattempo si sta organizzando un aperitivo per venerdì 18 alle ore 18 in via Farneti 11 (presso la libreria Equilibri) per raccogliere fondi e iniziare la svendita dei libri…passate parola.

Come nasceva l’idea di aprire a Milano la libreria Equilibri? Ecco la storia raccontata direttamente dalle fondatrici, Marina Marcucci e Fabiana Scarpa.

“Siamo due socie, amiche da trent’anni; di Marina si potrebbe dire una vita da libraia, visto che ha cominciato giovanissima, come commessina in una libreria, e poi ne ha aperta una tutta sua, chiusa solo per dedicarsi alle due figlie, nate nel frattempo.

Di Fabiana si dice invece sia anima irrequieta, di base insegnante, ma che ha vissuto altre diversissime esperienze professionali.

Poco più di sei anni, ritrovate per una cena, si è deciso di aprire una nuova libreria, che rispondesse alla nostre esigenze di lettrici, perché questo lo siamo entrambe: golose di libri, da spiluccare, annusare, scegliere in ambiente sereno, arioso, in cui fossero le copertine e le quarte a parlare e non il ronzio di una petulante musica di sottofondo. Insomma, abbiamo pensato, e dato vita, ad una libreria, non ad un negozio che vende libri, cioè ad un luogo nel quale i lettori non solo potessero chiederci consigli di lettura, ma a loro volta ci riportassero le loro impressioni sui libri letti. Un luogo dove anche i piccoletti, i giovanissimi lettori, avessero a disposizione un coloratissimo spazio dove prendersi il tempo di cercare i loro preferiti, dalla Pimpa alla Schiappa, passando per i grandi classici per ragazzi, ai meravigliosi illustrati che l’editoria di settore offre oggi.

E per rendere le sale più accoglienti, ci abbiamo messo tante piante; visto poi che la Lea, la terza socia a quattro zampe è ben presto diventata la beniamina di tutti i nostri clienti, abbiamo dichiarato inequivocabilmente la nostra attitudine pet friendly.

Un po’ a sorpresa, nel corso degli anni, molti autori emergenti ci hanno chiesto la disponibilità delle nostre sale per la presentazione dei loro romanzi o raccolte poetiche. Poi sono arrivate le richieste per conferenze, seminari, workshops, corsi di scrittura creativa e acquarello (un corso che procede ormai da ben 5 anni), ma anche di magia e conversazione in inglese, computer per principianti, e per ospitare mensilmente un salotto filosofico ed un gruppo di lettura anobiiano…..Insomma, adesso abbiamo attività ed incontri che ci impegnano non meno di tre-quattro giorni a settimana, ed è anche capitato di aver in programma sette incontri su sei giorni, col doppio turno pomeridiano e serale. Non sappiamo dire di no, e ci piace pensare che in questo modo la libreria possa rappresentare per la città un luogo d’incontro fra persone che amano leggere e condividere il piacere della lettura, o che desiderano ascoltare le proposte del relatore di turno per poi confrontarsi sulle idee.

A chi ci rivolgiamo? Dire semplicemente a tutti sembra troppo banale….

Ci piace pensare che in eQuiLibri i lettori ricevano un’attenzione che in altre librerie non riescono a trovare: li conosciamo, li ascoltiamo, sappiamo indicar loro le letture che possono interessarli, e per loro ci facciamo in quattro nel ricercare e procurare i volumi più disparati, talvolta difficili da trovare perché editi da piccole case editrici a distribuzione locale.

La nostra sezione di Poesia è indubbiamente molto ricca, anche perché se è pur vero che la poesia richiama soprattutto un pubblico di nicchia, siamo convinte che queste letture alimentino le coscienze e vadano proposte anche al grande pubblico. Ed è sempre un’emozione avere ospiti nelle nostre sale taluni fra i più grandi poeti viventi, ed ascoltare le loro parole.

Un’altro settore pressoché unico in Italia è rappresentato dalle pubblicazioni di acquarello edite dalla francese Equinoxe, che importiamo direttamente: la prima fornitura è stata fatta in appoggio ai nostri corsi, ma poi son talmente piaciute ai nostri lettori che ci siamo subito abbondantemente rifornite.

Riusciamo a far convivere in buoni rapporti Jung e Freud, ospitando l’ampio catalogo di Moretti& Vitali e molte pubblicazioni di impronta decisamente freudiana. Alle due correnti offriamo anche, in assoluta par condicio, lo spazio libreria per le conferenze pubbliche che desiderano organizzare. Di recente abbiamo avuto Bernardo Nante, curatore della straodinaria edizione del Libro Rosso di Jung e della successiva Guida alla Lettura, usciti per Bollati Boringhieri. Ed a breve avremo di nuovo ospite Silvano Petrosino, che con Jacabook ha pubblicato il suo ultimo libro, Soggetività e denaro.

Credo che sia l’unica libreria che abbia ospitato, e che ospiterà nuovamente a brevissimo,  un Lama della tradizione spirituale Yungdrung Bön, l’antico buddhismo nativo tibetano.

Pensare di definire il nostro target è più difficile: siamo piuttosto flessibili ed adattative, ci rivolgiamo ai lettori che amano prendersi il tempo di entrare in libreria, di farsi tentare da un libro, o magari vogliano solo scambiare due parole con le libraie o informarsi sulle novità in uscita. Ci rivolgiamo anche agli abitanti del quartiere, e quando ci hanno chiesto di ampliare la nostra offerta, aggiungendo quel po’ di cartoleria che serve alle mamme quanto a professionisti e studenti, in soccorso alle emergenze scolastiche e d’ufficio, noi ci siamo attrezzate per soddisfare queste esigenze. Alle persone che desiderano arricchirsi di nuove esperienze, ai quali proponiamo i nostri corsi, agli amanti dell’arte e della fotografia, che invitiamo alle mostre che allestiamo nelle sale soppalcate. Prossimamente, una photogallery a tema I Muri – reportage da Betlemme/Gerusalemme.

Quali sono le case editrici preferiamo avere?

In verità non abbiamo una vera e propria preferenza: semplicemente riteniamo che anche i piccoli editori abbiano diritto ad uno spazio per proporre autori che meritano di essere letti, anche se non sono (ancora) famosi. Siamo decisamente orientate verso le pari opportunità…  Per questo sui nostri scaffali i pilastri della letteratura non si offendono ad avere al fianco bravi ma misconosciuti scrittori. Preferiamo disporre i libri in doppia copia piuttosto che in pignoni da dieci, e non è sempre il bestseller quello in prima fila, ma magari quel libro che abbiamo letto e ci è piaciuto tanto da voler condividere il piacere con altri.

Un libro da consigliare ai nostri lettori, uno per riflettere, uno per sorridere, uno per amare,  uno per vivere…. o magari uno che raccolga tutto :-). O semplicemente qualche libro da consigliare (come preferite)

I libri assomigliano molto alle pietanze: per ogni stagione dell’anima e della vita ci sono letture squisite. Noi continuiamo a proporre Romain Gary, e fra tutti quello che preferisco è Cane Bianco; di certo abbiamo un debole per la Nemirowsky, e Marina ama soprattutto Il calore del sangue. Poi Eric Emmanuel Schmitt, che è un autore capace di prove tenere e malinconiche come di romanzi di grande profondità, ci offre la possibilità di consigliare talora l’uno o l’altro dei suoi lavori, a seconda di quello che il lettore preferirebbe trovare nella lettura. Di recente abbiamo scoperto la vena ironica di Fabio Bartolomei, che con i suoi Giulia 1300 e altri miracoli e l’ultimo La banda degli invisibili è riuscito a farci ridere della disgraziata e tragicomica situazione socio-politica italiana. Personalmente ho trovato interessantissimo, anche se molto mi ha fatto arrabbiare, il saggio Il biologo furioso, di Carlo Alberto Redi, e non solo per i miei studi naturalistici. Marina credo stia finendo un Trollope…Ma sono talmente tanti “i nostri preferiti“, che è difficile citarne qualcuno senza far torto ad altri. Il problema vero è che ogni giorno ci troviamo tra le mani libri che ci solleticano il desiderio di leggere, ma il tempo a disposizione non sempre è sufficiente.

Nell’era 2.0 quale può essere il compito di una libreria?

Piuttosto difficile fare previsioni. Tuttavia, partendo dalle nostre emozioni, pensiamo che il rapporto esistente fra il lettore ed il libro, l’intimità che si crea con la pagina scritta, sviluppino un’insopprimibile desiderio di possesso e collezionismo che difficilmente potrà essere sostituito da un tablet. Un po’ come dire che un concentrato iperproteico in tavoletta possa davvero sostituire una vera lasagna tradizionale: così come si mangia anche con gli occhi ed il naso, si legge palpando e annusando la carta, godendosi la copertina, soppesando il volume, magari lasciandovi segni, o nel regalarlo, iscrivendo una dedica.

Certo, gli ebook offrono l’opportunità di leggere a costi più contenuti, ma per questo basterebbe abbassare i prezzi dei libri cartacei, e l’indiscutibile comodità di poter leggere quanto, quando e dove si vuole, potendo attingere da una biblioteca virtuale in continua espansione ad ingombro zero.

Insomma, pensiamo, vogliamo sperare, che le due modalità non debbano per forza essere competitive ma rappresentino due opzioni di fruizione della lettura. La prima, la vedo su base seduttiva: si entra in libreria, si guardano i libri, e fra questi qualcuno ci ammicca irresistibilmente e si fa scegliere; uno slow reading lo definirei. La seconda, più pragmatica, che soddisfa appieno quanti vogliono avere con sé qualcosa da leggere ma sono costretti ad ottimizzare gli spazi ed i pesi. Allora, nelle librerie di domani troveranno un spazio ove su tablet potranno sfogliare virtualmente ebooks, selezionarli e poi scaricarli. Molto semplice direi. Magari, in vacanza, il tablet me lo porterei anch’io. Sempre che vada in luoghi ove la corrente elettrica e magari internet siano sempre disponibili.

Che risposta abbiamo avuto con Cash Mob?

Siamo state le prime, logico che l’effetto sia stato soddisfacente, ma non esplosivo. Ma quanto è stato divertente!

E ci ha davvero sorpreso vedere quanti dei nostri lettori sono intervenuti neanche sospettando che fosse proprio la loro libreria ad essere coinvolta.

Ed al loro fianco, altri mobilitati dalla rete e che ci hanno dimostrato simpatia e solidarietà. Quasi commovente. Di certo, se verrà organizzato un altro Cash Mob, parteciperò e farò partecipare quante più persone riuscirò a smuovere: di questi tempi la solidarietà è un obbligo”.

di Adriana Paolini

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