Categoria | Europa

Minerali da aree in conflitto: tracciabilità obbligatoria per gli importatori

Pubblicato il 18 maggio 2015 da redazione

Bruxelles, 20 Maggio 2015

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Gli importatori UE di stagno, tantalio, tungsteno e oro per la produzione di beni al consumo dovrebbero essere obbligate a ricevere la certificazione UE per garantire che non alimentino conflitti e violazioni dei diritti umani nelle zone di guerra, secondo il testo approvato in prima lettura dal Parlamento mercoledì, con 402 voti favorevoli, 118, contrari e 171 astensioni.

 

Con 400 voti a 285, e 7 astensioni, gli eurodeputati hanno approvato un emendamento alla proposta della Commissione europea che introduce la tracciabilità obbligatoria per le 800.000 imprese dell’UE che utilizzano stagno, tungsteno, tantalio e oro nella fabbricazione di prodotti di consumo. Tali imprese dovranno informare su tutte le misure prese per identificare e risolvere i rischi connessi alla loro catena di approvvigionamento.Inoltre, poiché le fonderie di metallo e le raffinerie d’oro rappresentano l’ultimo stadio in cui l’origine dei minerali può essere effettivamente tracciata, gli eurodeputati propongono che queste siano sottoposte a un audit obbligatorio, svolto da soggetti terzi e indipendenti, per controllare se applicano le regole del “dovere di diligenza”. Tali regole sono progettate per aiutare le imprese del settore a non alimentare conflitti e violazioni dei diritti umani nelle zone di guerra.

I deputati chiedono anche alla Commissione di concedere un supporto finanziario, attraverso il programma COSME dell’UE (Programma dell’UE per la competitività delle grandi e piccole-medie imprese), alle micro e piccole-medie imprese che desiderano ottenere la certificazione.

 

Clausola di revisione rinforzata

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Il Parlamento insiste anche su un più stretto monitoraggio del regolamento, con una revisione due anni dopo la sua applicazione e successivamente ogni tre anni (anziché dopo tre e sei anni rispettivamente, come proposto dalla Commissione).

 
Ambito geografico

Il progetto di legge copre tutte le “aree affette da conflitto e ad alto rischio” come quelle in uno stato di conflitto armato, con violenza diffusa, il collasso delle infrastrutture civili, le aree fragili post-conflitto e le aree con governi e sicurezza deboli o inesistenti, caratterizzate da “violazioni diffuse e sistematiche dei diritti umani”. Gli esempi più evidenti sono la Repubblica Democratica del Congo e la regione dei Grandi Laghi.

 
Prossime tappe

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Dopo il voto di oggi del Parlamento europeo, con il quale si stabilisce la sua posizione in prima lettura, toccherà agli Stati membri esprimere la propria posizione, per poi avviare i negoziati fra i due co-legislatori.

 
Contesto

Stagno, tantalio, tungsteno e oro sono utilizzati in molti prodotti di consumo in Europa, in particolare nei settori dell’industria automobilistica, dell’elettronica, aerospaziale, dell’imballaggio, delle costruzioni, dell’illuminazione, dei macchinari industriali, così come nella gioielleria. La nuova legge riguarda potenzialmente 800.000 produttori europei, la maggior parte dei quali di piccole o medie dimensioni.

Le norme del “Dovere di diligenza dell’UE nella catena di approvvigionamento” saranno basate sulle linee guida dell’OCSE relative al dovere di diligenza, progettate per aiutare le aziende a rispettare i diritti umani e a evitare di contribuire all’insorgere di conflitti attraverso i loro acquisti di minerali provenienti da zone colpite da conflitti e ad alto rischio.

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