Categoria | Politica-Economia

La Cina allenta la legge che permette di avere un solo figlio e abolisce i campi di lavoro

Pubblicato il 25 novembre 2013 da redazione

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Il partito comunista al potere annuncia che le coppie possono ora avere due figli se uno dei genitori è figlio unico.

La Cina si è impegnata ad allentare la sua politica che permette alle coppie di avere un solo figlio e di porre fine alla controversa “rieducazione attraverso il lavoro”. Questo è quanto è stato riportato dai media nazionali il 15 novembre, alcuni giorni dopo l’incontro, a Pechino, tra i leadder del Partito Comunista.

Secondo la nuova legge, le coppie di cui un membro è figlio unico potranno avere due bambini, secondo il newswire cinese Xinhua; al momento solo le coppie in cui entrambi i membri sono figli unici possono avere due figli.

La Cina pone anche fine al suo controverso programma di rieducazione attraverso il lavoro, un sistema di detenzioni amministrative ed extralegali che poteva mandare in prigione le persone per quattro anni senza una condanna. Gli attivisti e le associazioni per i diritti umani hanno a lungo criticato questo sistema che concede alle autorità il potere di imprigionare critici e oppositori senza un regolare processo. I dettagli sul cambiamento di queste due politiche e i tempi di attuazione sono ancora incerti.

Le riforme sono state decise durante la terza assemblea del partito comunista, in un incontro a porte chiuse durato quattro giorni a cui hanno partecipato circa quattrocento leader del partito, incaricati di disegnare un progetto per lo sviluppo della Cina nel prossimo decennio.

La controversa politica del figlio unico, introdotta nel 1979 per contenere la crescita della popolazione, è stata progressivamente allentata negli ultimi anni. Mentre alla maggioranza dei cinesi è ancora concesso di avere un solo figlio, alcuni gruppi, comprese le minoranze etniche e i disabili, sono autorizzati ad averne due.

Il cambiamento della politica “dovrebbe portare a una riduzione significativa dell’abuso di diritti umani, in termini di aborto forzato”, ha detto Steve Tsang, un professore di studi cinesi all’Università di Nottingham. “Questo è ancora un problema molto, molto, molto grande e uno dei più frequenti abusi di diritti umani in Cina.”

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Tsang ha detto che la riluttanza della Cina ad abolire completamente questa politica suggerisce che è più preoccupata dell’economia piuttosto che del costo umano: “Fino ad ora, la crescita economica della Cina è stata spinta da un surplus demografico, ed è stato trasformato in un deficit demografico.”

Xinhua ha dichiarato che il sistema di rieducazione attraverso il lavoro sarà abolito: “come parte di uno sforzo per migliorare i diritti umani e le pratiche giudiziarie”.

Il Partito Comunista aveva introdotto il suo “sistema di rieducazione attraverso il lavoro” nel 1957 sotto Mao Zedong, per punire i “contro-rivoluzionari” senza passare per i canali giudiziari. Ma più recentemente, la polizia locale sta usando questo sistema per detenere illegalmente piccoli criminali, come ladri e prostitute, così come dissidenti politici e membri di gruppi religiosi vietati. Le dentezioni possono durare fino a quattro anni e, mentre non ci sono statistiche ufficiali, ben due milioni di persone potrebbero essere in stato di detenzione in ogni momento.

Durante l’assemblea, sono emerse altre riforme, non meno significative, inclusa la promessa di esplorare dei modi per introdurre un tribunale per la proprietà intellettuale, ridurre progressivamente il numero di crimini puniti con la pena di morte e “costruire un sistema di sicurezza sociale più imparziale e sostenibile, incluso un miglioramento nel garantire le abitazioni”.

di Simonetta Pastorini

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