Categoria | Scienza e Tecnologia

Foodini, stampa la cena

Pubblicato il 18 novembre 2014 da redazione

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Quanti di voi non si reputano cuochi provetti e vivono di piatti surgelati o di cene al ristorante? Ebbene ho una novità per tutti voi: d’ora in avanti non dovrete neanche fare la fatica di riscaldare i surgelati nel microonde perché potrete letteralmente‘stamparvi’ la cena!

Le origini del progetto

Come gran parte della tecnologia che caratterizza le nostre vita, anche questo rivoluzionario progetto nasce in ambito spaziale. Da alcuni anni, infatti, la Nasa e l’SMRC (System and Materials Research Consultancy), compagnia con base in Texas, stanno cercando di sviluppare una stampante 3-D in grado di ‘preparare’ pasti succulenti per gli astronauti.

Il problema dell’alimentazione nello spazio non deve essere sottovalutato: se gli astronauti non si reggono in piedi a causa di un’alimentazione scorretta come fanno a svolgere al meglio i compiti che gli vengono assegnati?

Con le attuali attrezzature siamo in grado di garantire agli astronauti un’adeguata nutrizione solo per brevi periodi di tempo, a causa della poca varietà di proteine e vitamine che caratterizzano gli attuali alimenti destinati ad andare nello spazio; ci precludiamo così la possibilità di intraprendere viaggi interplanetari  alla scoperta di nuovi pianeti abitabili! Purtroppo le risorse su una stazione spaziale scarseggiano e l’installazione di ulteriori impianti di refrigerazione per la conservazione di alimenti comprometterebbero l’intera funzionalità della stazione stessa.

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Queste rivoluzionarie ‘stampanti’ non solo permetteranno agli astronauti di decidere cosa mangiare a seconda dei loro gusti personali (lusso che attualmente non si possono permettere, visto che spesso  i loro pasti vengono confezionati mesi prima della loro nomina), ma ipoteticamente potrebbero essere in grado di realizzare oggetti con innumerevoli finalità: pezzi di ricambio per la stazione, strumenti per le rivelazioni scientifiche, ricambi per le tute spaziali, armi, etc.

Purtroppo la realizzazione di questo progetto non è ancora così vicina, si devono infatti effettuare tutti i dovuti test per verificarne l’effettiva fattibilità e affidabilità. Sicuramente è più facile progettare una macchina di questo tipo per usi commerciali che per un’applicazione nello spazio, dove lo spreco energetico è inaccettabile, il cibo fresco scarseggia e le implicazione sono sempre numerose.

 

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Foodini

Pochi mesi fa durante il Web Summiti di Dublino, la Natural Machines ha presentato una rivoluzionaria stampante 3-D in grado di realizzare numerosi e appetitosi piatti, dolci e salati, tra i quali pizza, hamburger,pasta e molti altri.

Il funzionamento è molto semplice: per prima cosa bisogna procurarsi un dispositivo dotato di connessione internet, selezionare una pietanza tra le tante disponibili, leggere le istruzioni che a questo punto ci vengono fornite e  inserire infine le capsule con dentro gli appositi ingredienti. Che la stampa abbia inizio, pochi minuti e la cena è servita!

Ovviamente la macchina non è ancora perfetta, ma la casa produttrice promette che entro un anno e mezzo alcune scomodità, come l’utilizzo di numerose capsule per la preparazione di un unico pasto, verranno risolte e con una semplice capsula si potrà realizzare un pasto completo.

Quanti imbranati in cucina non  vorrebbero andare al supermercato, o su internet, ma acquistare qualche capsula di ravioli e una volta arrivati a casa godersi un’invitante cenetta, dimenticandosi di  tutta la faticaccia per stendere la pasta, renderla il più sottile possibile, preparare il ripieno, etc. Inoltre non si rischierebbe di fare brutte figure con ospiti e amici per le scarse competenze culinarie. Con poche capsule chiunque potrà diventare un vero mastro chef!

Certamente si può obbiettare che nulla può competere con la cucina casereccia, ma per chi ha poco tempo o vuole cimentarsi in una cucina alternativa e divertente, può risultare molto utile.

Detto ciò la macchina non ha ancora funzionalità in grado di cuocere le vostre pietanze, quindi per ora non è il caso di disfarsi anche del forno e dei fornelli.

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Scritte ricoperte di cioccolato.

Albero di cioccolato.

Albero di cioccolato.

Dinosauro-quiche.

Dinosauro-quiche.

A questo punto, forse, molti si chiederanno: perché rimpiazzare il microonde, con il quale è ugualmente possibile preparare un pasto in poco tempo, per una stampante? Ebbene dovete sapere che le capsule per la realizzazione dei piatti contengono solo alimenti freschi. Al posto di surgelati pieni di conservanti e altre sostanze dannose per la vostra salute, potrete godervi un piatto preparato con ingredienti freschi (per questo il contenuto delle capsule preconfezionate scadono dopo massimo cinque giorni); voi stessi potrete facilmente preparare il contenuto delle capsule frullando insieme diversi alimenti secondo le ricette disponibili su internet.

Se quindi siete pigri, ma volete mangiare sano, o semplicemente vi stuzzica l’idea di realizzare una dinosauro-quiche oppure scrivere sui vostri toast a colazione (Buon giorno Mondo!”, questo innovativa macchina sarà disponibile al pubblico entro fine anno al costo di 850€ circa.

Spero che in un lontano futuro tutta la nostra vastissima cultura culinaria non vada persa a causa di stampanti per cibo 3D, ma ritengo anche che un oggetto simile sia un’invenzione geniale e che possa risultare utile per moltissime altre applicazione; magari un giorno potremmo realizzare tutto quello che ci occorre (vestiti, utensili, accessori,etc.) con un semplice “print”.

di Sara Pavesi

 

Linkografia:

http://www.pcmag.com/article2/0,2817,2471806,00.asp
http://www.nasa.gov/directorates/spacetech/home/feature_3d_food.html
http://3dprintingindustry.com/2014/03/31/3d-printer-foodini-food-kickstarter/
http://www.naturalmachines.com/

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