Categoria | Big City

Berlino la città dei giovani.

Pubblicato il 25 aprile 2016 da redazione

Muro di Berlino.

“I can remember standing by the Wall and the guns shot above our heads and we kissed as though nothing could fall” così cantava David Bowie nella sua immortale “Heroes”.

 

Ma di canzoni in onore di Berlino ne sono state scritte tante, basti pensare agli U2 e alla loro “Zoo Station”, “Uberlin” dei R.E.M., “Born to die” dei Ramones. O ancora Robbie Williams con “Berliner Star”Lou Reed con “Berlin”, i Judas Priest con “Dissident Aggressor”, Killing Joke e “SO36”, Mick Jagger e “Streets of Berlin”, The Rakes con “1989” e potremmo continuare all’infinito fino ai giorni nostri con “Feel Berlin” dei 69 Eyes, band rock finlandese. Ma anche “a casa nostra” i testi si sprecano: il più conosciuto è sicuramente “Alexanderplatz” di Franco Battiato, un inno triste alla piazza più famosa di Berlino. Da non dimenticare anche “Futura” di Lucio Dalla, scritta su una panchina di fronte al Check Point Charlie. Rimanendo in Italia, ma avvicinandoci ai giorni nostri come non citare “Il ragazzo di Berlino” dei Disfunzione o “Riprendere Berlino” degli Afterhours?

Insomma, tante canzoni per tante Berlino, ognuna ripresa e immortalata in un modo diverso, ma sempre speciale, per rendere al meglio il ritratto di una città in continua trasformazione. Infatti ovunque si parla di Berlino come della città del presente e del futuro. Tutti ne parlano e molti vogliono trasferircisi. Ci sono tanti motivi per scegliere la città tedesca come meta definitiva, uno tra questi è che l’occupazione è in crescita. Nonostante Berlino rimanga una delle città con il più alto tasso di disoccupazione in Germania, il dato continua a diminuire (dal 12.3% del 2012 si è passati all’11.7 del 2014, fonte Statista). Grazie solo alle startup, un recente studio della McKinsey ha calcolato che saranno creati ben 100mila nuovi posti di lavoro entro il 2020. In Italia il tasso di disoccupazione è al 12,9%, non molto più alto, ma se si parla solo di quella giovanile arriviamo al 40% secondo la Banca Centrale Europea, mentre in Germania è al 7,7%, il più basso di tutta la UE.

 

1_Berlino

 

Un altro valido motivo per visitare Berlino è sicuramente perché è una città per i giovani, infatti se si ha un’età compresa tra i 15 e i 29 anni, Berlino è la seconda città al mondo in cui si vive meglio, almeno secondo il recente studio condotto da Youthfulcities.

Seconda globalmente solo alla canadese Toronto, prima tra le grandi metropoli europee, la capitale tedesca ha superato anche Parigi (classificatasi quinta) e Londra (settima), sopravanzando di una posizione New York, relegata all’ultimo gradino del podio.

La ricerca ha testato 25 città da ogni parte del mondo, confrontando oltre 80 parametri, tra cui le opportunità di lavoro per i giovani, il funzionamento dei trasporti pubblici, la velocità media della connessione a Internet e la scena culturale cittadina.

Ma non è solo questo che rende Berlino “giovanile”. Anche la natalità qui ha avuto un’impennata, dal 2009 ad oggi la città ha progressivamente diminuito l’età media dei suoi abitanti. “Baby boom” titolava l’anno scorso Berliner Zeitung. Coppie giovani, passeggini ovunque, infinite iniziative culturali: non è solo un discorso di carta d’identità, è proprio difficile sentirsi vecchi quando si abita a Berlino.

Nonostante questa grande moltitudine di pargoli che contribuiscono all’abbassamento dell’età media, per ragazzi e ragazze, abbandonato ormai il biberon e usciti dal passeggino, la città può essere apprezzata anche per la qualità della sua vita notturna.

 

4_Berlino

 

3_Berlino

2_Berlino

5_Berlino

Nonostante molti dei club che hanno fatto la storia di Berlino negli ultimi venticinque anni stanno chiudendo a causa di affitti troppo alti e non rinnovabili, vicini che un tempo facevano la notte nel locale, ma che ora ne lamentano il rumore, un comune sempre sul filo della bancarotta che vende quasi tutto ciò che di suo può fare cassa per rientrare del debito, i club di Berlino continuano ad essere tantissimi e, in molti casi, davvero eccezionali, sia per location che per prezzi e per la varietà. Per non parlare degli “open air party” in città o subito fuori che da metà primavera, meteo permettendo, contraddistinguono ogni venerdì, sabato e domenica cittadino.

Inoltre, da vera città tedesca che si rispetti, Berlino è dotata di un eccezionale servizio di trasporti pubblici, con metro che funzionano a ritmo continuo la notte di venerdì e sabato, dando a tutti la possibilità di alzare il gomito senza preoccuparsi di dover guidare per fare ritorno a casa.

Anche aprire un’attività commerciale non diventa un’impresa da “ce la faranno i nostri eroi”, ecco veri sussidi alla disoccupazione, assegni familiari e tanto altro ancora. Questo perché, nonostante Berlino sia una metropoli talmente a sé stante da essere considerata la città meno tedesca del paese, dietro Berlino c’è comunque la Germania, uno stato che sa come prendersi cura dei suoi cittadini.

 

Germany, Deutschland, Berlin, Berlin Mitte, Alexanderplatz, Berliner Fernsehturm, Square with the Urania-Weltzeituhr (World Clock)

Infine, Berlino è scelta anche perché vi si respira l’entusiasmo di chi, nonostante tutto, vuole provare ad avere una vita migliore. Certo, viviamo un’epoca in cui ognuno pensa esclusivamente alla realizzazione individuale, non ci si accontenta di lavori umili, se non per periodi di tempo limitati, in attesa di spiccare il volo. Tutti vogliono tutto e subito, senza aspettare, senza lasciarsi il tempo di sognarci un po’ su, non tutti poi ce la fanno, ma chi viene a Berlino ci prova. Si arriva in città con un sogno, che sia artistico, o di una qualità di vita semplicemente migliore, poco importa, i neo-berlinesi sono persone che, almeno all’inizio, non si vogliono accontentare. E questo entusiasmo, nonostante tante contraddizioni, continua a fare parte della città.

È questo che attira i giovani: la speranza di poter fare ciò che si è solo sognato, l’idea di poter realizzare finalmente i propri obiettivi e non tenerli sempre rinchiusi in un cassetto polveroso, la voglia di scoprire che c’è qualcosa di diverso, di nuovo, e di bellissimo, e che questo può essere realizzato grazie alle proprie capacità, in un luogo dove chi lo può fare lo fa, e chi non ce la fa ci prova lo stesso.

di Alice Allievi

Lascia un commento

Advertise Here

Foto da Flickr

Guarda tutte le foto

Advertise Here

LINK