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Alain Marie Pascal Prost passa alla Formula E

Pubblicato il 10 novembre 2013 da redazione

Alain Prost.

Alain Prost.

La seconda vita green del “Professore”

Tredici stagioni in Formula 1, 51 vittorie, quattro titoli mondiali conquistati (anche se oggi come oggi, complice un certo Sebastian Vettel, il dato di per sé quasi non costituisce più una notizia), una prova da costruttore con il team nato sulle ceneri della Ligier. Giunto alla soglia dei sessant’anni “Il Professore” della Formula 1, al secolo Alain Marie Pascal Prost, è pronto per una nuova avventura. La sfida che a partire dal 20 settembre 2014 coinvolgerà il più grande rivale di Ayrton Senna si chiama Formula E. Un nuovo campionato del mondo sotto l’egida della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA), articolato per la sua prima stagione su 10 gare suddivise tra Europa, America e Asia. Una serie riservata interamente a monoposto a sola alimentazione elettrica, secondo l’esemplare presentato nel settembre scorso alla 65° edizione del Salone di Francoforte che reca in sé una forte impronta di italianità dal momento che il telaio (in fibra di carbonio e alluminio) è stato costruito dall’emiliana Dallara. Il progetto e la realizzazione della vettura, conosciuta sotto la sigla SRT_01E, hanno richiesto dieci mesi di lavoro. Alla sua definizione hanno concorso le eccellenze tecnologiche e ingegneristiche di realtà come McLaren (sul fronte principalmente del motore e della scatola del cambio), Williams (per le batterie) e di una pioniera, per molti versi, della mobilità elettrica come Renault, partner tecnico della serie, cui è spettato il compito di curare l’integrazione dei sistemi, l’ottimizzazione delle prestazioni, nonché la sicurezza elettrica della trasmissione. Il risultato degli sforzi congiunti dei diversi attori coinvolti è stato raccolto da Spark Racing Technology, azienda costituita “ad hoc” nel novembre 2012 per assemblare le monoposto che dovranno dar vita al nuovo elettrizzante (è proprio il caso di dirlo) campionato del mondo.

Prost, che nel 1991 agitò gli animi in casa Ferrari (i forti dissapori con la dirigenza del Cavallino portarono alla rescissione del contratto ad un Gran Premio dalla fine), ha unito le sue forze con quelle di Jean-Paul Driot, fondatore della scuderia Dams, che corre, tra gli altri, sin dagli esordi della categoria, in GP2, la classe considerata propedeutica per l’ingresso nel gotha della Formula 1. Dalla sinergia è scaturito il team “e.dams”, già presentato ufficialmente alla presenza di Monsieur Le President della FIA, Jean Todt, e di Alejandro Agag, uomo d’affari spagnolo da tempo interessato al settore dell’automobilismo sportivo (al momento è team principale della scuderia Barwa Addax di GP2). L’imprenditore iberico è l’Amministratore Delegato di Formula E Holdings, incaricata di promuovere e sostenere il nascente campionato green, che solo per il primo anno vedrà cimentarsi 10 squadre e 20 piloti (in seguito sarà invece  a partecipazione libera).

Formula E a Berlino.

Formula E a Berlino.

In totale, per il via sulle strade di Beijing, in Cina, saranno prodotte 42 vetture e ogni corridore userà due di queste nel corso di ciascuna gara che durerà un’ora (contro il tetto massimo di due ore della Formula 1 moderna). Le monoposto “calzeranno” appositi pneumatici scanalati da 18 pollici creati dal fornitore ufficiale del campionato del mondo, la francese Michelin, la stessa azienda che fino al 2006 si era occupata di rifornire i team della classe regina dell’automobilismo sportivo. Di là dal diametro, la caratteristica più importante di questi prodotti dell’azienda francese è il fatto di essere pensati per un utilizzo sia in condizioni d’asciutto sia su pista bagnata. «Per Michelin questa rappresenta un’opportunità in più per portare avanti le innovazioni sviluppate per l’automobilismo sportivo traducendole dalla pista alla strada», ha dichiarato, in occasione della presentazione ufficiale della SRT_01E, Pascal Couasnon, Direttore di Michelin Motorsport. Gli ha fatto eco un nome storico della Formula 1, Sir Frank Williams, fondatore dell’omonima scuderia: «L’automobilismo sportivo si sta muovendo verso un futuro più verde. Il campionato FIA Formula E rappresenterà una grande occasione per mostrare pubblicamente le più avanzate tecnologie eco-sostenibili originate in esso. Lo staff di Williams Advanced Engineering sta lavorando duramente per sviluppare un pacco batteria affidabile e che consenta una resa in gara eccellente».

Un aspetto molto importante sarà quello della sicurezza, come ha ricordato Andrea Pontremoli, Amministratore Delegato della Dallara Automobili: «Ricorreremo a tutta la nostra esperienza e il nostro know how per progettare e costruire il miglior telaio in termini di prestazioni, affidabilità, maneggevolezza e sicurezza. Con Spark e la Federazione Internazionale dell’Automobile ci stiamo impegnando al massimo per fissare i nuovi parametri di sicurezza in vista di un campionato così innovativo». Di certo, al momento si sa solo che dopo la passerella di Francoforte la SRT_01E dovrà affrontare il duro banco di prova dei crash test della FIA prima di passare alle simulazioni in pista affidate a Lucas Di Grassi, pilota brasiliano che nel 2010 ha esordito come titolare in Formula 1 al volante della Virgin prima di venire sostituito, a fine stagione, dal belga Jérôme d’Ambrosio.

Formula E per le strade di Los Angeles.

Formula E per le strade di Los Angeles.

Le notizie rese note attraverso il sito ufficiale del neo-nato campionato (www.fiaformulae.com) indicano in sei le squadre già iscritte per il via di fine settembre 2014. Oltre alla “e.dams” del pluri-iridato Alain Prost, gli altri nomi sono China Racing e Super Aguri per il fronte asiatico, cui si aggiungono la britannica Drayson Racing e le statunitensi Dragon Racing e Andretti Autosport, quest’ultima di proprietà, come consocio, di Michael Andretti, figlio del ben più conosciuto in Italia (anche perché di origine nostrana e naturalizzato a stelle e strisce quando aveva 24 anni) Mario Andretti che ha corso con Lotus, March, Parnelli, Alfa Romeo, Williams e Ferrari, scuderia con cui ha chiuso la carriera prendendo parte al Gran Premio di Las Vegas nel 1982. Quanto al calendario provvisorio acquisito a tutt’oggi, si spazia tra Londra, Berlino, Montecarlo per il continente europeo, a Los Angeles, Miami, Punta del Este (Uruguay) e Buenos Aires per l’America per toccare, ad est, la già citata Beijing, tappa d’inizio dell’avventura a tutto gas 100% pulito, Hong Kong e Putrajaya (in Malesia).

«Il campionato FIA Formula E si innesta sul ruolo tradizionale della Federazione Internazionale dell’Automobile come vertice nella promozione dei settori dell’innovazione, della tecnologia e delle prestazioni nel campo dell’automotive», ha sottolineato, davanti alla SRT_01E, primo esemplare di una nuova specie, Jean Todt, presidente FIA. Che con Alejandro Agag di Formula E Holdings sta lanciando un modello che si annuncia innovativo anche da punto di vista della partecipazione dei non addetti ai lavori, non solo con la classica copertura televisiva degli eventi (la novità, in questo caso, è data dalla possibilità della fruizione in streaming) ma anche con momenti di aggregazione come concerti a fine corsa con artisti di fama mondiale a cui poter assistere senza bisogno di pagare extra, canali dedicati sulle piattaforme social, e applicazioni “ad hoc”.

di Ottavia E. Molteni

(Credits per le immagini: www.fiaformulae.com)

1 Comments For This Post

  1. Totti Says:

    Ad oggi, intanto, sono già saliti a 8 i team iscritti al prossimo Campionato FIA Formula E. Oltre a quelli citati nell’articolo, si sono infatti aggiunti il tedesco ABT che correrà sotto le insegne della conterranea Audi Sport (“Audi Sport ABT Formula E Team”), e l’indiana Mahindra con la sua divisione Racing che già compete nel Campionato del Mondo di MotoGP.

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