Categoria | Cultura

Un algoritmo per sapere il besteseller del momento

Pubblicato il 20 dicembre 2016 da redazione

bestseller-ometer

In un nuovo libro, “The Bestseller Code: Anatomy of a Blockbuster Novel”, due accademici di Stanford descrivono come un loro algoritmo sarà in grado di prevedere all’80%, il nuovo mega-bestseller del momento.

Il settore dell’editoria si basa sui successi, come molte altre industrie culturali come il cinema e la televisione. Prevedere con precisione quali libri diventeranno bestseller rimane un rebus. Alcuni dei romanzi più venduti e più acclamati erano stati rifiutati ripetutamente prima di trovare un editore disposto a pubblicarli. Tra questi ci sono J.K. Rowling con “Harry Potter e la pietra filosofale”, Stephen King con “Carrie” (rifiutato 30 volte in tutto) e il capolavoro di fantascienza di Frank Herbert “Dune” – per citare solo tre autori che hanno avuto un enorme successo una volta firmato il contratto con un editore.
L’algoritmo, chiamato dai suoi creatori “bestseller-ometer” (bestsellerometro), potrebbe essere capace di migliorare le previsioni. Si basa su un movimento nel settore dell’editoria cominciato negli anni 2000 quando gli e-book digitali decollarono – ovvero di integrare l’istinto degli editori con l’utilizzo dei megadati. L’impresa è stata concepita alla Stanford University nel 2008, quando la studentessa di dottorato Jodie Archer e Matthew L. Jockers, professore associato di inglese (ora presso l’Università di Nebraska-Lincoln, che ha anche contribuito a fondare lo Stanford Literary Lab) hanno unito le forze per scoprire se i computer potessero analizzare e capire i libri in un modo impossibile per le persone.

Attraverso una collaborazione di diversi anni, e la potenza di elaborazione di migliaia di computer, hanno esaminato ben 20000 romanzi giudicati dal “The New York Times” dei bestseller . Hanno insegnato a questi computer a “leggere” – in pratica li hanno addestrati a determinare dove iniziano e finiscono le frasi, identificare parti del discorso e tracciare la trama. Hanno quindi usato i cosiddetti algoritmi di classificazione automatica per isolare le caratteristiche più comuni dei bestseller. Adesso il bestsellerometro è in grado di prevedere con una precisione dell’80 % le probabilità che un nuovo romanzo abbia successo o sia un fiasco.

Quali sono dunque i fattori chiave che, secondo il bestsellerometro, fanno aumentare le probabilità di successo di un nuovo romanzo? Avere come protagonista un’eroina giovane, forte ma tormentata. Non parlare di sesso in modo troppo esplicito, ma enfatizzare la vicinanza tra le persone. Non usare troppi punti esclamativi e non esagerare con aggettivi e avverbi, usare l’espressione “aver bisogno” a intervalli regolari e se il protagonista ha un animaletto, è meglio che sia un cane e non un gatto. Non temere il linguaggio informale, i lettori di bestseller preferiscono un linguaggio più colloquiale “ohh” e “OK”. Infine, anche i titoli dei libri sono importanti – meglio usarne uno semplice.

Archers e Jockers hanno constatato che tra le svariate migliaia di romanzi quello prescelto dal bestsellerometro alla fine è stato “Il cerchio”, di Dave Eggers, un thriller del 2013, che parla di una giovane neolaureata che comincia a lavorare per una società tecnologica molto potente con ambizioni oscure di cambiare il mondo, in linea con la sua filosofia che mira a distruggere la privacy.

Più in particolare, al bestsellerometro è piaciuta la protagonista femminile del libro, il fatto che i verbi “aver bisogno” e “volere” fossero i verbi usati più frequentemente e il fatto che si occupasse di tre temi specifici: tecnologia, lavoro e posto di lavoro, e vicinanza tra le persone, quest’ultimo infatti è l’argomento prevalente di tutti i bestseller secondo l’algoritmo. “Il cerchio” è poi diventato davvero un bestseller ed è stato diverse settimane in cima alla classifica dei libri più venduti del “The New York Times”.

Archer sottolinea tuttavia l’ironia della scelta del bestsellerometro: “Il cerchio” è un romanzo che mette in luce i pericoli dei megadati e della crescente intrusione della tecnologia in tutti gli aspetti della vita umana.

Anche se Archer e Jockers non hanno intenzione di commercializzare la loro creazione, i megadati probabilmente avranno un ruolo nell’editoria del prossimo futuro. Il che fa temere che l’uso sempre maggiore di sistemi elettronici per l’analisi dei dati, da parte di case editrici interessate solo al profitto, riduca sempre di più la diversità e la potenzialità narrativa. “Il timore è che il mercato diventi omogeneo?  La risposta è no!” ha commentato Archer. “Quello che il bestsellerometro sta cercando di dire è: Hey, scegli questo nuovo autore per il quale non oseresti rischiare neppure un centesimo del tuo budget”.

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