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Scambi culturali Italia-Russia!

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Scambi culturali Italia-Russia!

Pubblicato il 29 febbraio 2012 by redazione

logo_anno_Italia-RussiaE’ il 4 dicembre 2009 quando, nell’ambito del vertice intergovernativo italo – russo, viene firmato dall’allora Ministro per i Beni e le Attività Culturali italiano Sandro Bondi e dal Ministro della Cultura russo Alexander Alekseevic Avdeev il protocollo riguardante l’anno della lingua e cultura russa in Italia e della cultura e lingua italiana in Russia, previsto per il 2011: nelle intenzioni dei firmatari, l’accordo avrebbe dovuto rafforzare i rapporti tra due culture storiche e sviluppare i legami interregionali tra dieci regioni italiane e altrettante russe per incentivare l’attività creativa di giovani attori e pittori, poeti e scrittori.

E’ osservando i numeri dell’anno appena concluso che sembra che i pronostici si siano avverati: con oltre 550 eventi svolti in Italia e in Russia, in un intero anno sono stati coinvolti 60 musei, 800 tra attori, ballerini e tecnici degli spettacoli, 2.600 musicisti, 10.000 organizzatori e più di 400 giornalisti.

Il merito è del ricco programma che è stato inaugurato dalla grande mostra romana dedicata ad Alexander Deineka, esponente del realismo sovietico e amico di Renato Guttuso, e dalla mostra di Antonello da Messina allestita presso la galleria Tretyakov di Mosca, e si è concluso con la riapertura del teatro Boshoi di Mosca che, dopo cinque anni di restauri, il 2 ottobre 2011 ha messo in scena il balletto e il Requiem di Verdi eseguita dall’Orchestra del Teatro alla Scala: tra questi termini, manifestazioni e iniziative di ogni tipo hanno contribuito ad alimentare la conoscenza reciproca delle due culture nel segno di un rapporto particolare tra Palazzo Chigi e il Cremlino.

Da inizio 2011, infatti, il pubblico italiano ha potuto fruire delle mostre “Dall’icona a Malevich”, selezione di opere della collezione del Museo Russo di San Pietroburgo, e “I tesori degli Zar”, raccolta di ricchezze custodite nell’Armeria del Cremlino, entrambe presso Palazzo Pitti a Firenze, mentre agli Uffizi fiorentini il Museo Pušhkin di Mosca ha concesso l’opera di Coppo di Marcovaldo “Madonna con Gesù Bambino in trono”.

Alla Pinacoteca di Brera di Milano sono sbarcate le meraviglie di “Capolavori della collezione di Shukin e Morozov del Museo Pušhkin”, al Museo Civico del Castello Visconteo di Pavia i capolavori dell’Ermitage di San Pietroburgo nella mostra “Leonardeschi.

italia russia 2012lDa Foppa a Giampietrino”, a Palermo e Messina la mostra “Avanguardia russa”, alla Galleria di Palazzo Leone Montanari di Vicenza (che conserva una collezione di 400 icone tra le più importanti in Occidente) e al Castello di Rivoli l’esposizione “Un’esperienza di un nuovo mondo”, e alla biblioteca di Verona la mostra “Italiani in Russia. Mosca e San Pietroburgo nel XIX secolo nelle litografie di Giuseppe Daziario”.

Ampio spazio è stato dato anche alla fotografia con le monografiche di Aleksandr Rodčenko al Palazzo delle Esposizioni di Roma e di Sergei Yastrzhembsky presso l’Auditorium di Roma.

La letteratura russa ha invece trovato spazio nelle rassegne dedicate a Cechov presso la Casa dei Teatri di Roma e a Tolstoj presso la Casa Leopardi di Recanati, per concludersi con l’inserimento della Russia come Paese ospite alla Fiera del libro di Torino e alla Fiera del libro per bambini a Bologna.

I teatri sono stati coinvolti in tournèe e coproduzioni quali le pièce “Fratelli e sorelle”, “Il signore delle mosche”, “Zio Vanja”, “Tre sorelle” e “Vita e destino” inscenate al Valle di Roma e al Piccolo di Milano: quest’ultimo ha inoltre ospitato il teatro di Alexandrinskij di San Pietroburgo, mentre sono sbarcati a Venezia il Teatro Boris Eifman di San Pietroburgo, all’Auditorium di Roma i teatri-laboratorio di Piotr Fomenko di Mosca e Koljada di Ekaterinburg, a Parma e Reggio Emilia il Teatro musicale da camera Boris Pokrovoskij, a Napoli il Teatro drammatico “Soprichastnost” e a Roma il Teatro delle Nazioni di Mosca.

Palcoscenico ha voluto dire anche balletti (“Il lago dei cigni” del Teatro Mariinskij che è giunto al Teatro Regio di Torino e le etoiles del Bolshoj che sono state invece ammirate all’Arena di Verona) e musica (l’Orchestra Sinfonica di San Pietroburgo diretta da Jurij Temirkanov a Milano e Torino, l’Orchestra “Virtuosi di Mosca” a Roma, Napoli, Milano e Firenze, la Grande Orchestra Sinfonica Russa a Bergamo e Brescia e il Conservatorio Statale Čiajkovskij  di Mosca al Conservatorio di Milano per il Festival Jazz “Roma-Mosca”).

La cultura russa si è infine mostrata anche al grande schermo con le rassegne “Nuovo cinema russo in Italia” a Bolzano, “Russia-Italia: le pagine della storia delle due culture” a Monzabano, Mantova e Castellaro Lugasello, “Sguardo di donna” a Como e Lecco, coi documentari russi al Festival di Pesaro, “Padri e figli: contrapposizione di due generazioni” a Roma e con “Giovane cinema russo” a Bari.

Questo il lungo elenco delle sole attività svoltesi in Italia: 1.000 iniziative tra mostre, cinema, spettacoli, concerti, letterature e sport hanno invece toccato 32 città russe che, con l’aiuto di 50 istituzioni pubbliche e private italiane, hanno impiegato 18 mesi di lavoro per rendere al pubblico sovietico un anno di arte, musica, danza, teatro, letteratura e spiritualità made in Italy.

Le principali esposizioni d’arte sono state quelle de “La dama col Liocorno” di Raffaello e dell’“Afina Pallade e il Centauro” di Botticelli al Museo Pušhkin di Mosca, mentre le più importanti mostre sono state “Arte italiana del XX secolo dalla collezione del Castello di Rivoli” al Multimedia complex delle Arti attuali di Mosca, “Tesori dei Medici” al Museo del Cremlino di Mosca, “Antonello da Messina” alla Galleria Tetryakov di Mosca, “Ottocento italiano” al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo e “Caravaggio” al Museo Pušhkin di Mosca, evento quest’ultimo che ha registrato ben 6.500 cittadini in coda per un tempo di attesa medio di due ore e mezza.

Il cinema italiano è giunto in Russia attraverso la Biennale di Venezia, il NICE Film Festival e la rassegna (svoltasi in varie città) “Il cinema italiano tra memoria e futuro”, mentre la musica e la danza hanno visto importanti interpreti nel “Nabucco” diretto al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo da Riccardo Muti e interpretato dall’Orchestra e dal Coro del Teatro dell’Opera di Roma, nei tre concerti diretti dal Maestro Zubin Metha e realizzati dall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, nell’“Olimpiade di Pergolesi” diretto da Roberto De Simone e interpretato dall’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, nel “Requiem di Verdi” diretto da Daniel Baremboim e realizzato dall’Orchestra e dal Coro del Teatro La Scala di Milano, nella “Giselle” del Balletto del Teatro La Scala.

Il teatro infine ha ospitato a Mosca “La trilogia degli occhiali” di Emma Dante e “Il Velo Nero del pastore” di Romeo Castellucci,  a Nizhny, Novogorod, Kazan, Samara, Ufa, Chelyabinsk e Yekaterinburg “Arlecchino servitore di due padroni” di Carlo Goldoni e “Maschere del Teatro della Commedia dell’Arte”, per finire a Mosca, San Pietrtoburgo e Yekaterinburg col “Teatro di marionette”.

Gli 800 caffè offerti nell’Ambasciata Italiana in Russia, i 160 brindisi dedicati a Caravaggio e i 6.000 pasti serviti in Denezhnij Pereulok 5 in onore delle grandi iniziative non sono certo andati sprecati.

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RURA: I giovani talenti scozzesi ritornano

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RURA: I giovani talenti scozzesi ritornano

Pubblicato il 29 febbraio 2012 by redazione

RuraRitorna in Italia una delle piu’ importanti giovani formazioni della scena celtica d’Oltre Manica, in esclusiva per Geomusic: gli scozzesi RURA.

In concerto a:

15 marzo : CALUSCO D’ADDA(Bg)/Centro Civico S.Fedele – St.Patrick’s Festival 

16 marzo : FIRENZE/Obi Hall Teatro – Irlanda in Festa

17 marzo : CAORSO(Piacenza)/Cine Fox – Irlanda in Festa 

Il quintetto mette insieme la passione e le influenze di alcuni dei più eccitanti giovani musicisti di Scozia, per due volte in finale ai premi BBC Radio Scotland nella categoria Musicista tradizionale dell’Anno e ai campionati di bodhran panirlandesi,.

L’energetica musica dei Rura sembra fatta apposta per scuotere la scena folk. Highland pipes, whistles, violino, chitarra, bodhran e flauto, accompagnati da una schiera di effetti speciali a pedale per creare un suono scatenato e multiforme.

Il primo di marzo del 2012 la prestigiosa etichetta scozzese Greentrax pubblica il primo album della band scozzese RURA: Break It Up, raffinata mistura di tipiche tunes (tra cui un Pibroch, lamento tipico della tradizione cornamusistica scozzese) e canzoni. I set trumentali sono tirati e sanno creare la giusta energia, mentre la voce straordinaria del componente più recente della band, Adam Holmes, ha aggiunto ulteriore profondità allo spessore del gruppo (nella foto nel concerto tenuto l’estate 2011 a Monteverdi arittimo, in provincia di Pisa).

Il disco è stato registrato agli studi Glo-Worm di Glasgow ed è stato prodotto dal musicista e compositore di grande esperienza Aidan O’Rourke, vincitore di un Trad Award nel 2011.

“È stato un grande piacere vedere questi ragazzi crescere come musicisti. Sia a livello individuale che collettivo, hanno saputo forgiare un suono che ha in sé fuoco, passione e gran tiro. E sarà sicuramente bello vederli nel prossimo salto al livello successivo…” Phil Cunningham

“Rura sono oggi la band più in auge della scena scozzese. Con la loro eccezionale miscela di pipes e violino, e ancor più con la dolcezza della nuova voce e delle nuove canzoni di Adam Holmes, il loro spettacolo si è fatto ancora più grande. Ogni festival dovrebbe cominciare a prenotarli sin da adesso!” Simon Thoumire

Formazione:

DAVID FOLEY – bodhran, flauto

STEVEN BLAKE – cornamuse, whistle

JACK SMEDLEY – violino

CHRIS WAITE – chitarra

ADAM HOLMES – voce

 

Discografia:

Break It Up (Greentrax Rec.) 2012

 

Informazioni:

www.geomusic.it   info@geomusic.i t

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