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Associazione Donne di carta: Tradizione Orale… Persone Libro

Pubblicato il 23 aprile 2012 by redazione

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Chi ve lo fa fare? Questo è l’interrogativo più frequente che viene rivolto alle Persone Libro. La risposta il più delle volte è immediata: l’amore per la parola e la lettura.  La reazione dell’interlocutore a quel punto è un misto di diffidenza e apprezzamento e, puntuale, arriva la chiosa “io non riuscirei mai a imparare a memoria tutte quelle pagine e poi non ho proprio il tempo per farlo”. Eppure, anno dopo anno, seppur lentamente, le Persone Libro aumentano, vengono create nuove ‘cellule’ in giro per l’Italia e si rafforzano quelle esistenti.

Le Persone Libro sono lettori speciali. Nascono da un’idea, portata avanti dall’Associazione Donne di Carta, portavoce in Italia del Proyecto Fahrenheit 451 (las personas – libro) di Madrid, fondato da Antonio Rodriguez Menendez (in memoria del libro di Ray Bradbury del 1951, diventato poi, nel 1966, un film di François Truffaut). “A migliaia, sulle autostrade, lungo le ferrovie abbandonate, vagabondi all’esterno, biblioteche dentro”, scriveva Ray Bradbury in Fahrenheit 451, uno dei più potenti e profetici romanzi di fantascienza di tutti i tempi. Erano gli anni cinquanta.

Ian_Bradbury_Farenheit451Il film racconta come in un improbabile futuro – sempre meno improbabile, ahi noi – la legge vieti la lettura di libri che, per questo, vengono perseguiti e bruciati. Montag (Oskar Werner) fa parte di una squadra addetta all’incenerimento dei libri fuorilegge, ma la sua vita giunge ad un bivio quando incontra una professoressa ribelle che legge e colleziona libri. Improvvisamente Montag diventa un fuggitivo, costretto  a scegliere non solo tra due donne (la moglie Linda, conformista, e Clarisse, la lettrice ribelle), ma fra la propria vita e la libertà intellettuale. Ciò che emerge dal film – trama a parte – è il valore della memoria. Quella che nessuna squadra speciale potrà incenerire e che spinge i protagonisti del film a imparare a memoria i libri che leggono, in modo da portarli sempre con sé. Diventano dunque “Persone Libro” e tramandano i testi “dicendoli” l’uno all’altro.

 

L’Associazione Donne di carta (“Per un’editoria eco-sostenibile”) parte proprio da questa condivisione. La cooperazione, nata nel 2008, tra diversi addetti al lavoro editoriale ha l’obiettivo di promuovere la lettura, al di là del mercato, del conformismo culturale, dell’omologazione imperante. Sono quattro le donne che hanno fondato l’associazione e hanno messo in gioco la loro professionalità: la presidente Sandra Giuliani, editore (Il Caso e il Vento), Rosanna Romano, titolare di una libreria Mondadori a Roma, Monica Maggi, giornalista, e Stefania Molajoni, consigliere e responsabile della ‘cellula’ delle Persone Libro di Roma. Attualmente, l’associazione promuove in Europa la Carta dei Diritti della Lettura. “Leggere è un Diritto della persona senza distinzione di età, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni sociali e di stati di salute”. Questo è solo uno degli articoli che compone la Carta. Dunque lettura, condivisione, promozione.

Ma cosa fa praticamente una persona libro? Impara a memoria brani, capitoli, anche brevi citazioni e li riporta per condividerne la bellezza e lo fa nelle biblioteche, nelle piazze, nelle scuole, nelle fiere e anche nelle case. Ma non è solo questo. Essere una persona libro non vuol dire solamente imparare a memoria stralci di un testo.

Intimità. E’ questa la parola magica, tutta da scoprire, di questo progetto. Le Persone Libro non sono attori e non vogliono esserlo, si mettono in gioco ogni volta che scelgono i passi del testo e decidono di condividerli con gli altri, donando anche, nel loro dire, qualcosa di sé. Lo sforzo, anche l’imbarazzo talvolta, nel pronunciare quelle parole è il più grande dono che si fa a coloro che ascoltano e naturalmente anche a se stessi. E’ il recupero dell’oralità, della relazione autentica, dell’ascolto, dello sguardo.“Una forma di resistenza all’analfabetismo culturale e sociale”, così definiscono il progetto le militanti dell’attività. Come riporta un altro degli articoli che compone la Carta, “leggere, scrivere e far di conto restano beni dei quali si avvantaggia l’intera vita sociale e devono essere appannaggio di ogni cittadino, pertanto è un dovere sociale concorrere alla lotta contro l’analfabetismo, primario e di ritorno, e le condizioni che lo rendono radicato, diffuso e sommerso”.

Le centinaia di iniziative delle Persone Libro, in giro per l’Italia  – il raduno nazionale si è svolto lo scorso ottobre a Empoli –  ha incuriosito, oltre tanti lettori, anche alcuni mass media: La Stampa, il Corriere della sera, Il Fatto Quotidiano, Radio Montecarlo, la Radiotelevisione Svizzera e anche la tv messicana. Tra i tantissimi sostenitori, la cantautrice Paola Turci e la scrittrice Michela Murgia. Un movimento trasversale, dunque, che affascina e che pare espandersi, con discrezione. Una voce detta, mai urlata, cadenzata dal respiro di ognuna delle Persone Libro.

di Elisa Giacalone

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