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Integratori alimentari per migliorare la memoria

Pubblicato il 26 dicembre 2015 by redazione

disturbi memoria

 

Gli integratori alimentari progettati per contrastare malattie legate all’età come l’Alzheimer potrebbero migliorare drasticamente la qualità della vita di milioni di europei.

Un’integrazione alimentare potrebbe avere un ruolo cruciale per mantenere sana la popolazione dell’Europa che invecchia, lo ha confermato uno studio finanziato dall’UE.

Il progetto LIPIDIDIET, completato a marzo 2015, dimostra che le donne predisposte all’Alzheimer (che possiedono cioè una variante genetica associata alla malattia) perdono peso più facilmente dopo i 70 anni, sia che sviluppino, o meno, una qualche forma di demenza. I risultati dello studio, pubblicati di recente sulla rivista online  Journal of Alzheimer’s Disease, suggeriscono che esiste un importante gamma di alimenti e integratori alimentari di cui non si conoscono ancora bene gli effetti.

I risultati, che sostengono la tesi secondo la quale il cambiamento del peso corporeo potrebbe contribuire alla diagnosi e alla gestione della malattia di Alzheimer, hanno spinto i ricercatori a sviluppare degli integratori e a definire le linee guida alimentari che potrebbero bloccare la progressione della malattia.

Lo studio ha testato un cocktail di ingredienti contenenti acidi grassi omega-3 che si trovano nell’olio di pesce su pazienti con una lieve disabilità cognitiva come mezzo per rallentare la progressione della demenza di Alzheimer. Quello che rende questo studio diverso dagli studi precedenti è che i partecipanti soffrivano di piccole perdite di memoria e non ancora di Alzheimer e che hanno assunto l’integratore per un periodo di tempo prolungato. I risultati suggeriscono che un intervento precoce basato sulla dieta può migliorare significativamente le prestazioni della memoria.

 

arterie colesteroliche

 

Gli scienziati sanno da tempo che alti livelli di colesterolo nella mezza età aumentano di molto il rischio di sviluppare una forma di demenza 30 anni dopo. Il colesterolo aumenta la produzione dei cosiddetti peptidi beta-amiloidi, che sono il componente principale delle placche di amiloide che si trovano nel cervello dei malati di Alzheimer. Finora non era però chiaro se un cambiamento della dieta potesse prevenire la demenza.

Lo studio ha scoperto anche che le persone la cui dieta è ricca di frutta e verdura, fibre, pesce, grassi insaturi, che bevono caffè, bevono moderatamente alcool e consumano poca carne, grassi saturi e prodotti alimentari con un alto contenuto di sale o carboidrati (come zucchero, bevande zuccherate e dolciumi), hanno meno probabilità di sviluppare demenza e malattia di Alzheimer. Le abitudini alimentari identificate nello studio sono simili alle abitudini alimentari sane generalmente raccomandate dal Consiglio nazionale per l’alimentazione in Finlandia o dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

I risultati degli studi svolti nell’ambito del progetto LIPIDIDIET hanno dimostrato anche che le vitamine B12, E e D sono associate alla protezione da demenza, disabilità cognitive e ai cambiamenti nel cervello a queste correlati. Anche se i soggetti sani che seguono una dieta bilanciata dovrebbero già assumere le vitamine di cui hanno bisogno, le carenze di vitamine possono essere più frequenti in persone in età avanzata o affette da malattie.

Un importante risultato del progetto LIPIDIDIET è stato lo sviluppo di un indice per una dieta sana, e una serie di raccomandazioni per la prevenzione della malattia di Alzheimer e delle disabilità cognitive. Questo indice è basato su dati provenienti dallo studio sulla popolazione condotto in Finlandia.

Per ulteriori informazioni, si rimanda a l sito del progetto: http://www.lipididiet.progressima.eu/

 

 

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