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Relazione Europea 2018 sulla Droga

Pubblicato il 20 gennaio 2019 da redazione

La Bayer, il colosso tedesco noto per la produzione dell’Aspirina, è anche il creatore dell’Eroina, usata in passato come farmaco.
La casa farmaceutica BAYER AG, nasce in Germania nel 1863 da Friedrich Bayer e Johann Friedrich Weskott e il suo primo, più importante, prodotto è proprio l’Eroina, immessa sul mercato nel 1899, come risulta dai suoi archivi interni (diari chimici di laboratorio, report di vendite e profitti e materiale promozionale, aperti nel 1990). Nome chimico diacetilmorfina, battezzata commercialmente Eroina, dal tedesco “Heroisch”- eroico, viene sintetizzata nel 1874, dal chimico inglese C.R. Wright.
Provata la molecola su rane e conigli, senza risultati clinici utili l’eroina e Wright vengono presto dimenticati.
Un secondo tentativo sperimentale viene poi, invece, fatto nel 1897 dal chimico della Bayer, Felix Hoffmann, che la risintetizzata. In quel periodo l’acetilazione era altamente diffusa dalla ricerca per rendere le molecole più attive. Così, Hoffmann acetilizza l’acido salicilico e ottiene l’Aspirina (o salicina, estratto in origine a livello popolare dalla corteccia del salice). Procede quindi, 11 giorni dopo, acetilizzando la morfina e ottiene l’Eroina, che risulta utile in diverse malattie, pneumologiche, neurologiche, ginecologiche o semplici nevralgie. Immessa sul mercato, l’Eroina riscuote presto un successo apprezzabile, ma viene poi vietata in tutto il mondo, in Italia nel 1925 e negli Stati Uniti negli anni Trenta, perché dà tossicodipendenza ed è pericolosa per la vita.

Ritenuta, infatti, efficace per sedare la tosse della tubercolosi e di altre patologie respiratorie, inizialmente è valutata positivamente, ma in realtà le sue supposte proprietà sedative, sono tali perché riducono il ritmo respiratorio, fino a dare la morte per overdose.

Flacone originale di Heroina, confezione Bayer.

Nel 1905 la città di New York consumava circa due tonnellate di Eroina all’anno, in Cina, sostituiva l’oppio, in Europa era molto diffusa e in Egitto nel 1930 si era calcolato che su 14 milioni di abitanti mezzo milione fossero eroinomani.

Fino alle più recenti guerre, l’Afghanistan produceva il 90% della produzione mondiale di papavero da oppio, per la realizzazione dell’eroina. Ora, invece, i paesi del triangolo d’oro (Birmania, Laos e Thailandia) hanno acquisito il know-how chimico necessario e non importano più oppio da raffinare, ma esportano direttamente eroina pronta all’uso, ma altri Paesi si stanno attrezzando. Cambiando le filiere produttive cambiano anche quelle distributive che rendono più accessibile il Mercato della Droga e al contempo tutte le sue implicazioni.

Preoccupa soprattutto l’aumento del consumo di certe droghe proprio come l’Eroina, che sembrava ormai un ricordo del passato, ma anche della più recente Cocaina e di tutte le new entry, che in un momento globale di incertezza e solitudini esistenziali, si accompagnano a città modello disneyland, all’insegna di un benessere esasperato.

Nell’epoca della mobilità, della competizione e della individualizzazione, la droga viene proposta quasi come scontata, e consumata come qualsiasi altro consumo. In realtà la dipendenza che crea, aliena ancora di più identità oggi sempre più difficili da costruire.

Cultura, spazi di confronto sociale, politiche per il lavoro e la partecipzione, per la famiglia e i giovani, dovrebbero essere maggiormente spinte per costruire un tessuto sociale vivo, attivo, umano, in cui trovare le risorse necessarie alla realizzazione di una vita piena, degna di essere vissuta, non schiava di dipendenze.

 

Relazione europea sulla droga, 2018
 


In allegato la Relazione Europea 2018 sulla Droga, di cui pubblichiamo di seguito alcuni stralci.
Il consumo di stupefacenti in Europa nel 2018 comporta sia problemi sanitari, sia sociali sia di sicurezza. Oggi, il problema della droga in Europa, dice il rapporto, sembra suggerire una disponibilità di stupefacenti elevata e in alcune aree persino in aumento. Ciò prospetta nuove importanti sfide nazionali ed europee. […] Per quanto riguarda cocaina ed eroina, le altre due principali sostanze illecite di origine vegetale, la produzione rimane concentrata nei paesi rispettivamente dell’America latina e dell’Asia. I dati globali suggeriscono che la produzione è in aumento per entrambe le sostanze. In che modo ciò incida sull’Europa è una questione che merita un esame minuzioso. Nel caso dell’eroina, nonostante la purezza relativamente elevata dello stupefacente a livello di strada, il consumo complessivo rimane stabile con tassi di iniziazione all’uso apparentemente bassi. Per quanto concerne la cocaina, al contrario, numerosi indicatori attualmente tendono al rialzo. Questo aspetto è discusso più dettagliatamente nel seguito. Per entrambe le sostanze, tuttavia, i dati relativi ai sequestri indicano alcuni cambiamenti recenti nella catena di produzione che potrebbero avere importanti implicazioni future. In Europa, si continuano a osservare la lavorazione secondaria e l’estrazione di cocaina dai «materiali di trasporto» nonché l’importazione di ingenti quantitativi di stupefacenti nascosti nei container marittimi. Per quanto riguarda l’eroina, un nuovo sviluppo è costituito dal fatto che, in diversi paesi europei, sono stati scoperti e smantellati laboratori che convertono la morfina in eroina. L’elemento chiave della questione risiede probabilmente nella maggiore disponibilità e nel costo notevolmente inferiore in Europa dell’anidride acetica, un precursore chimico fondamentale nella produzione di eroina, in un momento in cui i raccolti di papavero da oppio sono in aumento. Questa evoluzione illustra non solo la natura aggregata a livello globale delle moderne reti di produzione di droga, ma anche la necessità di inquadrare le risposte relative al controllo degli stupefacenti, come i controlli sui precursori, in una prospettiva generale.
Allo stesso modo, mentre gli sforzi europei e internazionali per limitare la produzione e la disponibilità di nuove sostanze psicoattive sembrano avere ora un certo effetto, vi sono anche state segnalazioni in merito alla pastigliatura e alla produzione di queste sostanze all’interno dei confini
europei. Ad oggi, tali sviluppi nella produzione di nuovi stupefacenti appaiono limitati. Tuttavia, i cambiamenti in quest’ambito hanno il potenziale di incidere rapidamente sui problemi in materia di droga e pertanto è necessaria vigilanza per assicurare che l’Europa sia pronta a rispondere in modo più adeguato alle potenziali minacce future in questo settore.

Vendite su Internet: l’Europa in un mercato globale
La vendita di stupefacenti su Internet rappresenta un altro buon esempio di come il cambiamento possa avvenire rapidamente, comportando sfide per i modelli di politica e di risposta esistenti e per la farmacovigilanza. Una recente relazione congiunta EMCDDA-Europol ha analizzato il ruolo dei fornitori e dei consumatori europei in questo mercato globale. Si stima che i fornitori dell’UE siano responsabili di quasi la metà delle vendite di droga nella «darknet» (rete oscura) effettuate tra il 2011 e il 2015. Le vendite on-line sono attualmente ridotte rispetto al mercato delle sostanze illecite nel suo complesso, ma sembrano in crescita. Mentre l’attenzione è spesso focalizzata sulla rete oscura, appare anche evidente che, per quanto riguarda le nuove sostanze psicoattive e l’abuso di medicinali, i social media e il web di superficie possono essere ugualmente importanti. Di particolare interesse qui è la progressiva affermazione di nuove sostanze correlate alle benzodiazepine. Dal 2015, 14 nuove benzodiazepine sono state segnalate al sistema di allerta rapido dell’UE. Queste sostanze non sono medicinali autorizzati nell’Unione europea e si sa ben poco in merito alla loro tossicologia; tuttavia, è probabile che i rischi aumentino quando vengono utilizzati insieme a sostanze illecite o alcol. La disponibilità di
benzodiazepine sia nuove sia consolidate sul mercato delle sostanze illecite sembra aumentare in alcuni paesi ed è noto che queste sostanze svolgono un ruolo importante, ma spesso trascurato, nelle morti per overdose da oppiacei. I recenti segnali relativi al possibile aumento del consumo di tali sostanze tra i giovani sono particolarmente preoccupanti. Questa è un’area che richiede ulteriori indagini, considerazioni politiche e sforzi in direzione della prevenzione. Il tema del consumo di benzodiazepine tra i consumatori di stupefacenti ad alto rischio è esaminato in un supplemento on-line alla presente relazione.

Le conseguenze dell’aumento dell’offerta di cocaina
L’aumento della produzione di cocaina in America latina sembra ora farsi sentire sul mercato europeo. In alcuni paesi, l’analisi delle acque reflue ha fornito un rapido allarme concernente un aumento della disponibilità e del consumo della droga in questione, il quale ora viene evidenziato anche da altre fonti di dati. Mentre i prezzi della cocaina sono rimasti stabili, la purezza della droga è attualmente al livello più elevato da oltre un decennio in Europa. Storicamente, la maggior parte della cocaina che entra in Europa è arrivata attraverso la penisola iberica.
Ingenti sequestri effettuati altrove di recente suggeriscono che l’importanza relativa di questa rotta potrebbe essere leggermente diminuita, essendo ora la cocaina sempre più importata illecitamente in Europa attraverso porti per grandi container. A tale proposito è degno di nota il fatto che, nel 2016, il Belgio abbia superato la Spagna come paese con il maggior quantitativo di cocaina sequestrato.
Nel complesso, le implicazioni del consumo di cocaina sulla salute pubblica sono difficili da misurare, poiché il suo ruolo nei problemi acuti e nei danni alla salute a lungo termine è difficile da monitorare e spesso può non essere riconosciuto. Tuttavia, ci si può aspettare un incremento dei problemi se aumenta la prevalenza del consumo e, in particolare, i modelli di consumo ad alto rischio. Uno dei segni di questa possibile evenienza è costituito dall’aumento osservato nel numero di primi accessi al trattamento specialistico legato alla cocaina, sebbene questi non siano ritornati ai livelli elevati osservati un decennio fa. Purtroppo, sebbene ancora raro, vi è anche un aumento nel consumo di cocaina crack, fenomeno che, si teme, possa iniziare a interessare più paesi.
Complessivamente, è ancora necessario capire meglio quale sia un trattamento efficace per i consumatori di cocaina e in particolare quale sia il modo migliore di rispondere ai problemi cocaina-correlati che possono coesistere con la dipendenza da oppiacei. […]

la Redazione

http://www.sipad.network/wp-content/uploads/2017/02/Depression-and-Other-Common-Mental-Disorders.pdf

http://www.emcdda.europa.eu/system/files/publications/8585/20181816_TDAT18001ITN_PDF.pdf

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