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Milano, la città dei single

Pubblicato il 17 febbraio 2017 da redazione

single girl

Se essere single significa manifestare la propria libertà e indipendenza non solo a sé stessi, ma anche al resto del mondo che gravita attorno, è come sostenere che per essere un individuo dotato di “vita propria” e privata, bisogna per forza non avere nessun tipo di implicazione sentimentale con un altro individuo, dotato a sua volta di vita propria e privata.

Per essere più chiari: una persona non può considerarsi libera nel caso in cui abbia una relazione con un’altra, qualsivoglia, persona.

Ne siamo certi? Davvero la libertà si misura con quante ore al giorno si hanno a disposizione per mettersi lo smalto, stare a casa a non fare apparentemente nulla di produttivo e soddisfacente, sedersi davanti alla televisione cercando disperatamente qualcosa di interessante su cui passare il resto della serata, mangiare chili e chili di cibi preconfezionati per via della mancanza di voglia di cucinare, passare le serate con amici e amiche, non avendo “obblighi”, pensieri e limitazioni? Davvero questo significa essere liberi?

Certamente, hai più tempo per il lavoro, gli hobby, gli amici, quella famosa anta del mobile in cucina che volevi riparare da anni…

 

senso della vita

 

Ma, siamo così sicuri che essere single dia il privilegio di poter fare tutto questo?

Sicuro, si ha più tempo per se stessi, ma il tempo per se stessi non bisognerebbe averlo comunque? In qualunque occasione, e in qualunque rapporto che sia amoroso o di semplice amicizia?

Nonostante tutte queste speculazioni, domande e quesiti, il mondo dei single sembra essere una realtà mistica, in cui la libertà individuale diventa il manifesto di una vita fatta di piaceri e divertimenti. E in quale altra città, se non la grande Milano, i single possono trovare libero sfogo al loro prepotente desiderio di indipendenza? Non si tratta di parole al vento, i fatti parlano chiaro: i dati diffusi dall’Anagrafe del Comune fotografano la realtà milanese meglio di tante parole. Su un totale di 718.674 nuclei familiari presenti nel capoluogo lombardo, più della metà sono formati da una sola persona. Per la precisione si tratta di 379.035 “famiglie” costituite da un unico componente.

E se lo stato delle cose non fosse abbastanza evidente, a confermarlo ci pensa la cifra relativa alle coppie che vivono sotto lo stesso tetto, pari a 164.435 persone, meno della metà dei single. A conti fatti, i restanti 175mila, e rotti, nuclei composti da tre o più membri sono di fatto una minoranza. Un bel colpo al mito della famiglia numerosa così cara a spot e fiction televisive, sarà che l’osannata “famiglia del Mulino Bianco” tende al declino? Piano con le eresie, siamo pur sempre in Italia, di certo c’è che Milano diventa sempre di più la capitale di chi vive solo o sola. Lo sanno bene anche i supermercati, sempre più attenti a quella fascia di consumatori che scelgono cibi pronti e mini porzioni. Per non parlare poi della movida milanese, da sempre attenta a questi libertini nell’animo, grazie a serate esclusive che spaziano dal Just Cavalli allo Shanghai, dallo Shu al The Beach fino ad arrivare al LoolaPaloosa, l’Hollywood e il Tocqueville.

 

milano

 

La città ideale per un single sembra quindi proprio lei, Milano, che appare come un’oasi di divertimento per tutti coloro che sono “free” nel cuore.
Dai supermercati a certi tipi di Spa pensate proprio per chi vuole godersi un massaggio in santa pace e solitudine, il santo patrono meneghino è dunque indubbiamente San Faustino, protettore dei cuori solitari, non certo San Valentino, che di innamorati da proteggere ne ha ormai ben pochi.

Sul fronte della sociologia urbana locale, l’Anagrafe è pronta a darci un altro indizio, questa volta relativo alla sfera religiosa: se si guarda a due anni fa, nei primi sei mesi del 2014, si sono tenuti 1329 matrimoni, 955 dei quali con rito civile e 374 con cerimonia religiosa.

Con tutta probabilità la maggioranza di chi vive sotto la Madonnina onora il giorno di Sant’Ambrogio, ma quando deve mettere un anello al dito, evita i riti cattolici o di qualunque altro credo.

Insomma, i tempi cambiano, una volta si sperava di essere colpiti dalle scoccanti frecce dell’angelico Cupido per trovare il cosiddetto “vero amore” o “l’anima gemella” che dir si voglia, oggi sembra che il povero Cupido possa prendersi un lungo periodo di ferie.

di Alice Allievi

 

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