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Le città turche diventeranno “green”

Pubblicato il 24 marzo 2017 da redazione

Città turche

 

Se la politica pubblica sarà appropriata, la produzione energetica della Turchia, per le aree urbane, potrebbe essere basata al 100% su fonti rinnovabili entro i prossimi 30 anni.

Questa è l’opinione di Baha Kuban, consulente senior presso Demir Enerji a Istanbul, una società di ingegneria specializzata in soluzioni energetiche. Baha è stato attivamente coinvolto in questioni di energie rinnovabili, energia elettrica, particolarmente da solare, ed è membro fondatore della Piattaforma Nazionale Fotovoltaica della Turchia.

L’efficienza energetica è una sfida globale e riguarda quindi anche la Turchia.

Una peculiarità delle città turche è il loro altissimo tasso di crescita demografica: tra 200 e 250.000 persone migrano a Istanbul dalle campagne ogni anno. Questo è un fenomeno relativamente recente, che è iniziato negli anni ottanta. Circa l’80% della popolazione turca vive ora in città.

I consigli comunali stanno lottando per fornire servizi, anche di base, come l’acqua potabile e la raccolta dei rifiuti. L’efficienza energetica negli edifici ha quindi bisogno di un sacco di soldi, oltre a una certa priorità nell’ordine del giorno dell’agenda politica.

L’approvvigionamento energetico, in Turchia, è regolamentato in modo specifico. Le risorse energetiche sono state privatizzate a metà degli anni novanta. L’alimentazione era prerogativa del governo centrale, e solo di recente l’amministrazione locale è stata coinvolta nella produzione e nella distribuzione d’energia. Tuttavia il governo centrale rimane in carica per le politiche di efficienza energetica, per la regolamentazione del settore e per gli incentivi da assegnare alle parti interessate.

La maggior parte delle leggi sull’efficienza energetica sono state redatte e implementate grazie alla candidatura nell’Unione Europea. Con il 90% della sua energia proveniente da carbone e gas naturale, la Turchia è eccessivamente dipendente da combustibili fossili.

Sono state fatte alcune incursioni per l’eolico, ma non è niente rispetto al potenziale del Paese. La Turchia è fortemente dotata di fonti di energia rinnovabili. Secondo molti studi, la produzione di energia in Turchia potrebbe essere basata quasi al 100% su fonti rinnovabili: eolica, solare, geotermica, idroelettrica. Questo obiettivo potrebbe essere raggiunto in 30 anni, ma, naturalmente, dipende da quale politica farà il governo.

L’uso di collettori solari è molto diffusa in Turchia. L’industria manifatturiera locale esistente mantiene i prezzi piuttosto bassi. La capacità di installazione per i collettori solari è al secondo posto nel mondo, dopo la Cina.

 

Quali sono le difficoltà e gli ostacoli nel convertire le città a basso consumo energetico ed emissioni a tasso zero?

Tariffe previste per l'energia idroelettrica

 

Un problema enorme è che consigli comunali sono principalmente interessati a soddisfare le esigenze di base di una popolazione in crescita. Tuttavia, esistono diverse opportunità. Per esempio, la legge di trasformazione urbana consente al governo locale di demolire gli edifici vecchi e pericolosi delle città, e costruire più distretti ad alta efficienza energetica. Questo meccanismo è molto utile per trasformare il consumo energetico urbano in sostenibile.

Il rovescio della medaglia è il rischio che questo meccanismo possa favorire un maggior reddito per il governo e i costruttori locali. Questo perché essi possono scegliere di concentrarsi maggiormente sugli edifici da demolire nei distretti più ricchi, e sull’uso dell’immobiliare pubblico, costruendo nuove aree in relazione alle preziose cinture di aree verdi. Ma nel complesso, il piano di trasformazione urbana è una mossa positiva e ha un forte sostegno da parte del mercato finanziario.

 

I cittadini sono pronti a cooperare per ridurre le emissioni di carbonio e il consumo di energia?

Il mercato elettrico turco registra la crescita più elevata in Europa

 

E’ difficile da stabilire, i cittadini non sono omogenei! Le classi medie, con alti redditi, sono più disponibili. Sono loro in particolare quelli che stanno maggiormente godendo dei benefici della società dei consumi e sono sempre loro quelli che riempiono i centri commerciali. Non vogliono sentir parlare di cambiamenti climatici e sono impermeabili alla retorica.

L’uso delle auto è incoraggiato dallo stesso governo che fa pagare il carburante parecchio, e sul cui prezzo trattiene oltre il 60% di tasse. Nel complesso, le dinamiche economiche non sono orientate verso lo sviluppo di soluzioni a basso consumo di carbonio. Occorrerà persuadere sia le amministrazioni locali sia i cittadini che vivono in città, che non basta andare a spasso in auto, ma anche a piedi, in una bella zona pedonale verde. E’ un compito culturale difficile, che potrebbe dare i primi risultati nella prossima generazione.

 

Sarà possibile sostituire gradualmente i combustibili fossili?

La politica del governo è più incline a usare i combustibili fossili, il che significa che fa maggior affidamento sulle risorse locali come il carbone, invece di petrolio o gas naturale, che devono essere importati. Il governo prevede anche di costruire altre 80 centrali a carbone, che sono enormi emettitori di carbonio.

Per contrastare queste dinamiche, i consigli comunali farebbero bene a mettersi in proprio, quali aziende di produzione di energia da fonti rinnovabili: riscaldamento centralizzato utilizzando biomasse o raffreddamento solare assistito, soprattutto in estate, quando ci sono le interruzioni di corrente a causa di un uso eccessivo dei sistemi di climatizzazione.

La raccolta rifiuti non è adeguata, ma ci sono molte città in cui questa risorsa viene utilizzata per la produzione di energia. Bursa, Antalya, Izmir e Istanbul sono tra queste. Così, le opportunità abbondano, il costo delle rinnovabili sta scendendo e la mentalità sta cambiando. Servono amministrazioni locali pionieristiche, in grado di rompere tutte le regole e iniziare a costruire sistemi di approvvigionamento energetico a basse emissioni per le popolazioni urbane dei propri distretti.

 

Quali sono le sfide infrastrutturali delle città turche?

Turchia, Antalya, il nuovo stadio a energia solare.

 

L’infrastruttura è un grande buco nero in Turchia ed è una prerogativa del governo centrale. Si tratta di grandi progetti che hanno bisogno di un sacco di soldi. Purtroppo, il governo locale non ha abbastanza immaginazione per fornire infrastrutture a basso consumo di carbonio.

Essi sono alla ricerca di soluzioni, ma la loro mentalità è di un’altra epoca. Se potessero guardare solo un po’ più in là, si renderebbero conto che molte soluzioni energetiche convenienti sono in realtà a portata di mano.

 

Linkografia

http://www.youris.com/Energy/Interviews/A-Hundred-Percent-Greener-Outlook-For-Cities-In-Turkey.kl#ixzz4dPtvuODZ

http://www.cityfied.eu/Demo-Sites/Soma/Soma.kl

http://www.remourban.eu/Cities/Cities.kl

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