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È iniziata una nuova era: l’Antropocene

Pubblicato il 11 settembre 2016 da redazione

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E non è una buona notizia!

Pare sia letteralmente iniziata una nuova era … e di certo non è quella del cinghiale bianco!

 

Questa sembra essere la conclusione cui sono pervenuti gli esperti provenienti da ogni parte del mondo e riunitisi il 29 Agosto scorso in occasione del 35° Congresso Internazionale di Geologia, conclusosi lo scorso 4 Settembre nei pressi di Cape Town.

La dichiarazione arriva dai membri del Gruppo di lavoro sull’Antropocene, gruppo facente capo alla Commissione Internazionale di Stratigrafia, il più grande sottocomitato permanente all’interno dell’Unione Internazionale di Scienze Geologiche, che dopo sette anni di consultazioni, con 30 voti favorevoli, 3 contrari e due assenti, ha deliberato il cambio d’epoca.

Non sono casuali né la data presa come riferimento per stabilirne l’inizio, essendo il il 1950 l’anno in cui cominciò la massiccia sperimentazione delle testate nucleari, né la data della delibera, il 29 agosto scorso, dichiarata nel 2009 la Giornata Internazionale contro I test nucleari dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

 

Cosa significa Antropocene?

antropocene

 

Il termine Antropocene non è nuovo al mondo accademico, viene coniato negli anni ’80 dal biologo Eugene Stoermer per riferirsi all’impatto dell’uomo e delle sue attività sul pianeta Terra. Eppure, è solo nel 2000 che la nozione cattura l’attenzione globale, venendo impiegata dal Premio Nobel per la Chimica atmosferica Paul Crutzen nel suo saggio “Benvenuti nell’Antropocene”.

Il termine viene, infatti, proposto per descrivere gli effetti della costante alterazione dell’ambiente terrestre ad opera dell’uomo, finché nel 2009, la Commissione Internazionale si premura di istituire un Gruppo di Lavoro, in modo da esaminare se gli effetti prodotti da questo impatto meritino effettivamente la creazione di una nozione ad hoc.

In particolare il Gruppo di Lavoro,in questi ultimi anni di dibattito, ha cercato di definire l’inizio e le caratteristiche della nuova epoca, stabilendo come Standard Globale dell’Era Stratigrafica (GSSA – Global Standard Stratigraphic Age) il 1945, anno della prima esplosione atomica, e cercando di riferire le caratteristiche identificative della nuova era ai massicci cambiamenti provocati dall’uomo.

 

Le caratteristiche dell’Antropocene

 

Nella valutazione delle caratteristche sostanziali dell’Antropocene, gli scienziati hanno applicato un approccio integrato tra le Scienze della Terra, considerando che questo cambiamento climatico non incide solamente sull’atmosfera, ma anche sull’idrosfera, la criosfera, la biosfera e la litosfera.

Per definire un’epoca geologica, infatti, è necessario rilevare un fenomeno che si manifesti a livello globale e che sia rintracciabile nelle ere geologiche successive. Un esempio utile per capire questo passaggio ci è offerto dall’estinzione dei dinosauri 66 milioni di anni fa, alla fine dell’epoca del Cretaceo. In questo caso, il “marcatore” di questo passaggio è la presenza di sedimenti di iridio, dispersi in tutto il mondo in seguito alla collisione tra il meteorite che pose fine all’era dei dinosauri e la Terra. Nel caso dell’Antropocene, il marcatore tra il passaggio dall’Olocene a la nuova epoca potrebbero essere gli elementi radiattivi, dispersi nella stratosfera prima di depositarsi sulla superficie terrestre. Altri comuni denominatori dell’Antropocene potrebbero essere il diossido di carbonio, l’inquinamento da plastica, alluminio, polvere di cemento, così come alti livelli di azoto e fosfati nel terreno provenienti dall’uso di fertilizzanti chimici. Per quanto riguarda, invece, la fauna caratteristica di questa nuova era, il pollo fa sicuramente da protagonista.

Infatti, essendo oggi questa specie di uccello la più diffusa al mondo, grazie all’intervento determinante dell’uomo, il pollo rappresenta, per i geologi delle ere future, un forte candidato a fossile principale.

Sebbene al momento queste siano solo le caratteristiche più importanti ipotizzate per Antropocene, i dati empirici non stanno tardando ad arrivare. I geologi del Gruppo di Lavoro hanno infatti cominciato ad assemblare le osservazioni raccolte negli ultimi anni, investigando il deposito di sedimenti al largo della Costa di Santa Barbara, in California, le stalattiti e stalagmiti della grotta di Ernesto, nell’Altopiano d’Asiago, così come i sedimenti lacustri, i ghiacciai dell’Artico, gli anelli degli alberi, i coralli e persino gli strati di rifiuti accumulatisi nelle discariche.

Ciò che è certo è che l’Antropocene segna un nuovo periodo della storia terrestre, in cui le attività collettive dell’uomo dominano la macchina planetaria, diventate ormai così importanti e pregnanti da essere persino in grado di rivaleggiare con le altre forze della natura nel loro impatto sul funzionamento del pianeta Terra.

E questa non è affatto una buona notizia.

Giulia Pavesi

 

Fonti:

https://www.theguardian.com/environment/2016/aug/29/declare-anthropocene-epoch-experts-urge-geological-congress-human-impact-earth

http://www.independent.co.uk/environment/anthropocene-epoch-new-planet-earth-man-made-what-is-it-a7215116.html

http://www.ecowatch.com/anthropocene-1991220147.html

http://www.mirror.co.uk/science/welcome-anthropocene-epoch-scientists-declare-8736685

http://www.geosociety.org/gsatoday/archive/26/3/article/i1052-5173-26-3-4.htm

http://www.nature.com/news/define-the-anthropocene-in-terms-of-the-whole-earth-1.20427

http://www.35igc.org/Verso/3/Congress-information

http://www.nature.com/nature/journal/v519/n7542/full/nature14258.html

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