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Ultime notizie dallo “spazio europeo”

Pubblicato il 28 aprile 2015 da redazione

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Il settore spaziale sostiene l’indipendenza europea

L’indipendenza e la sicurezza europea non riguardano soltanto le politiche in materia di energia e difesa. Un altro settore “meno ovvio”, ma molto importante nel tenerci al sicuro, è quello spaziale! 

L’indipendenza e la sicurezza europea non riguardano soltanto le politiche in materia di energia e difesa. Un altro settore “meno ovvio” è quello spaziale! L’industria spaziale consente ai responsabili della sicurezza di tenersi informati e di preservare la nostra autonomia. Le telecomunicazioni, la navigazione e l’osservazione della Terra forniscono anche conoscenze di importanza strategica che sono alla base delle relazioni esterne dell’UE in settori quali l’assistenza allo sviluppo e l’aiuto umanitario.

L’industria spaziale è cambiata radicalmente negli ultimi anni, non è più appannaggio esclusivo di alcune nazioni potenti, ma è un business globale. L’industria spaziale europea si trova pertanto ad affrontare la crescente concorrenza da nuove potenze spaziali emergenti quali la Cina e l’India.

Se si vuole mantenere la propria indipendenza e continuare a sviluppare politiche esterne informate, occorre un’industria spaziale fiorente. Questo è uno dei motivi per cui la ricerca spaziale europea è considerata in Orizzonte 2020 come una delle “tecnologie industriali chiave” in Europa. Degli 80 miliardi di euro stanziati per Orizzonte 2020, 1,7 miliardi di euro sono stati investiti nella ricerca e innovazione spaziale.

I progetti di ricerca nell’ambito del tema “Prepararsi per il ruolo crescente dello spazio in futuro e raccogliere i frutti dello spazio adesso!“, contribuiranno a rafforzare la posizione dell’industria spaziale europea a livello mondiale.

 

Il futuro dell’industria spaziale dell’Europa

Come si comporterà l’industria spaziale europea in un mercato sempre più privatizzato?

L’industria spaziale sembra dirigersi verso una maggiore privatizzazione. Come cambierà l’industria e come si adatterà il settore spaziale europeo a questo nuovo mondo? Gli oratori intervenuti alla Settima conferenza annuale sulla politica spaziale europea tenutasi questa settimana hanno parlato proprio di questo.

 

Investimenti nello spazio

Anche se il mercato sta diventando sempre più privatizzato, molti oratori hanno insistito sul ruolo fondamentale degli investimenti pubblici. Secondo Jerzy Buzek, Presidente del Comitato industria, ricerca ed energia (ITRE) nel Parlamento europeo, l’UE ha bisogno di maggiori investimenti nel settore della ricerca e dello sviluppo e in quello dell’innovazione per creare un mercato spaziale europeo. “I fondi dovrebbero essere riportati al settore dell’innovazione. Gli investimenti nello spazio sono indispensabili, un’ambiziosa politica spaziale migliorerà la concorrenza e anche la sicurezza dei cittadini.”

Isabelle Sourbès-Verger, ricercatrice presso il CNRS (Centre national de la recherche scientifique) ha sottolineato che sono gli investimenti a lungo termine del governo statunitense nel settore spaziale ad aver permesso l’emergere di nuovi protagonisti come SpaceX di Elon Musk. Sourbès-Verger ha osservato, “Stanno beneficiando di investimenti pubblici da parte degli USA. È la forza di un solido programma pubblico con il sostegno pubblico che li rende diversi dal resto del mondo.”

Sourbès-Verger ha fatto presente che l’Europa è molto indietro rispetto agli investimenti fatti dagli USA e dalla Russia (come percentuale del PIL). Ha suggerito che la collaborazione è un modo di migliorare in futuro.

 

Politica industriale per lo spazio

Jean-Jacques Dordain, Direttore generale, Agenzia spaziale europea (ESA), ha sottolineato anche l’importanza della politica industriale, indicandola come la “spina dorsale” del settore spaziale. Ha sottolineato l’importanza di mantenere dei partenariati sia con le autorità pubbliche che con l’industria e ha enfatizzato il ruolo degli appalti pubblici per lo spazio.

François Auque, direttore di Spece Systems presso la Airbus Defence and Space, ha appoggiato questo punto insistendo sul fatto che gli appalti pubblici potrebbero servire da leva per sviluppare l’innovazione. Ha osservato anche che l’Europa è il principale esportatore di satelliti da osservazione grazie a Airbus: “Andremo più avanti in futuro e stiamo espandendo il mercato privato, questo però dipende dall’innovazione e dal correre dei rischi”. “Cosa ci aspettiamo dalle autorità pubbliche?” Si è chiesto Auque, “Ci aspettiamo che garantiscano condizioni di parità e che finanzino la ricerca e lo sviluppo.”

Jean-Loïc Galle, presidente e amministratore delegato di Thales Alenia Space, ha auspicato la creazione di un partenariato pubblico privato (PPP) tra l’industria e la Commissione europea.

 

Maggiore concorrenza – una risorsa per l’Europa

Pierre Delsaux, Vice-direttore generale della DG per il Mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le PMI ha voluto sottolineare i vantaggi inerenti alla nuova realtà: “La concorrenza è una risorsa perché ci obbligherà a essere più competitivi. Nuovi mercati si stanno aprendo per l’industria … Dobbiamo usare il nostro mercato per guadagnarci l’accesso ai mercati di paesi terzi.”

Barry A. Matsumori, Vice presidente senior di SpaceX, che è una delle aziende private che sta cambiando questo settore negli USA, ha ribadito l’affermazione di Delsaux: “Speriamo che la gente si renda conto che SpaceX ha messo in gioco la concorrenza. E la concorrenza è un segno che i mercati dei capitali sono interessati a investire e che l’innovazione si sta realizzando.” Matsumori ha aggiunto, “Abbiamo partner e clienti in Europa. Questo per me è un mercato globale.”

Vedi anche: Settima conferenza annuale sulla politica spaziale europea

(http://www.spaceconference.eu/intro.html)

 

Missioni spaziali europee 2014 e progetti di ricerca spaziale finanziati dall’UE in corso.

Il 2014 è stato un anno straordinario per l’Europa nello spazio. Non solo la missione Rosetta è stata la prima nella storia ad atterrare su una cometa, ma l’Agenzia spaziale europea (ESA) ha anche lanciato due nuovi satelliti Galileo, nonché il satellite Sentinel-1.

Dopo dieci anni di inseguimento della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, nel mese di agosto 2014 la sonda spaziale Rosetta dell’ESA è finita su tutti iI giornali riuscendo, per la prima volta nella storia, a raggiungere una cometa, seguirla nella sua orbita intorno al Sole e posizionare un lander – Philae – sulla sua superficie. La missione, che continuerà fino alla fine del 2015, sta già fornendo una quantità di informazioni per aiutare gli sienziati a capire il ruolo delle comete nell’evoluzione del sistema solare e nella comparsa della vita sulla Terra.

Non soddisfatta di questa prima mondiale, sempre lo scorso agosto, l’ESA ha lanciato due nuovi satelliti Galileo che andranno ad aggiungersi ai quattro già presenti nello spazio. Nonostante il suo rilascio nell’orbita sbagliata, uno di essi ha già raggiunto la nuova orbita e i suoi carichi paganti di navigazione sono stati attivati con successo. Galileo – il sistema di navigazione satellitare europeo – consisterà in definitiva di trenta satelliti e un’infrastruttura a terra. La fase attuale, intesa a estendere la costellazione satellitare per raggiungere la “piena capacità operativa” (Full Operational Capability – FOC), è finanziata dalla Commissione europea.

Inoltre, sempre nel 2014, è stato lanciato il satellite Sentinel-1A, che fa parte del programma Copernicus per il monitoraggio dell’ambiente, volto a fornire immagini della la superficie coperta, i ghiacci e gli oceani della Terra, visibili di giorno come di notte e in tutte le condizioni meteo. Attualmente sorvola lo stesso punto terrestre ogni dodici giorni.

Oltre a questi traguardi importanti, vengono svolti numerosi progetti di ricerca spaziale, finanziati nell’ambito del 7° PQ e di Orizzonte 2020, nei laboratori, planetari e università di tutta Europa. I risultati di queste attività potrebbero contribuire all’enorme progresso del programma spaziale europeo previsto per il 2015 e oltre.

Le opportunità di finanziamento di Orizzonte 2020 sono disponibili tramite:

(http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/search/search_topics.html#c,topics=topicFileName,callIdentifier,callTitle,identifier,title,description,tags,flags/s/Space/1/1/0&+title/desc)

Prossimi Workshops ESO

Gas e Formazioni stellari nelle Galassie vicine e più lontane.

Platanias – Chania, Crete, Greece, 25–29 May, 2015

(http://www.gdsf2015.org/index.html)

 

Il ciclo di vita delle galassie

Max Planck Institute for Astrophysics, Garching, Germany, 16–19 June 2015

(http://letsgroup2014.wix.com/workshop)

 

Spettroscopia con HARMONI

Oxford University Museum of Natural History, Oxford, United Kingdom, 29 June – 3 July 2015

(http://harmoni2015.physics.ox.ac.uk/)

 

Cicli di vita stellari ed Ecologia galattica

ESO Workshop, ESO Headquarters, Garching, Germany, 6–10 July, 2015

(http://www.eso.org/sci/meetings/2015/STEPS2015.html)

 

Teorie e modelli sperimentali su grande scala dell’Universo

Joint Workshop, ESO Headquarters, Garching, Germany, 20–24 July 2015

(http://www.mpa-garching.mpg.de/~komatsu/meetings/lss2015/)

Il termine per l’iscrizione è il 1° Maggio 2015.

 

MOS (Multi Object Spectroscopy): verso l’era E-ELT

INAF-OAR Astronomical Observatory of Rome Workshop. Cefalu, Italy, 7–11 Sept 2015

(http://www.oa-roma.inaf.it/mos-cefalu/index.html)

Il termine per l’iscrizione è il 15 Maggio 2015.

 

Astrobiologia
Joint ESO, Universidad de Chile, Universidad Andrés Bello Workshop, Vitacura, Santiago, Chile, 28 September – 02 October 2015

(http://www.eso.org/sci/meetings/2015/AstroBio2015.html)

mail: astrobio2015@eso.org

Il termine per l’iscrizione è il 1° Settembre 2015.

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