Categoria | Politica-Economia

Software libero o proprietario? Scuola digitale, ma quanto mi costi!

Pubblicato il 12 marzo 2013 da redazione

Signor Ministro, sono un semplice cittadino, non schierato, apartitico ma non apolitico, ed è la prima volta che scrivo ad una Pubblica Amministrazione, mi scusi quindi, oltre l’ardire, se non esporrò correttamente le argomentazioni, ma spero almeno di riuscire a farlo in modo sufficientemente chiaro. Non è sfuggita alla comunità del Software Libero e Open Source l’importanza che riveste l’art 68 del DECRETO-LEGGE 22 GIUGNO 2012, N. 83 che appare, così come licenziato con l’ultima modifica, come una precisa, ed a mio modestissimo avviso, molto lodevole, spinta verso l’introduzione e l’uso, nella P.A., di software non proprietari. Oltre all’evidente ritorno economico, sono noti gli aspetti e i principi etico morali che certi software veicolano nonché la positiva ricaduta sull’ambiente, questo però non è chiaro a tutti, e in modo particolare agli insegnanti, i quali, nella mia personale “indagine statistica”, ne sono al corrente poco più di uno su cento. Mi riferisco ovviamente non alla condivisione di tali principi, ma alla semplice conoscenza di essi, la cui mancanza, se è grave in docenti di materie scientifiche, lo è anche, e se non di più, in quelli di indirizzo umanistico. Contemporaneamente nelle scuole stanno entrando pesantemente tecnologie proprietarie, le quali, al di la di ogni aspetto “filosofico”, sono sempre più care di quelle libere, anche se, a volte, non vengono pagate dalla scuola ma, ancora più gravemente, fatte pagare alle famiglie degli alunni, inondati da tutto il clamore mediatico sollevato, in modo spesso anche non occulto, dalle ricchissime aziende produttrici del software proprietario. Inoltre, come Lei sa, anche quando il software proprietario è acquisito senza esborso nell’immediato, in realtà ciò ha il fine di legare in qualche modo l’utente, sia esso privato o istituzionale, al semplice e naturale scopo ultimo di aumentare i già astronomici profitti delle solite notissime aziende. Probabilmente per l’implementazione della legge mancheranno ancora alcuni passi, regolamenti attuativi etc. ma nel frattempo le cose vanno in qualche modo avanti non regolate e spessissimo con intenzioni,vedremo quanto poi messe in pratica, che implicano notevoli impegni finanziari, qui ne ha un esempio nella regione Liguria: http://www.cittadellaspezia.com/Liguria/Cronaca/Regione-Stanziati-500mila-euro-per-la-116292.aspx e taccio quello che succede nella mia città, come credo anche in moltissime altre. Come indicativo esempio di quanto sta succedendo, le pubblicizzatissime lavagne interattive multimediali (LIM) fin’ora presenti nelle scuole sono a software proprietario, e, credo, piuttosto costose. Ora per favore, guardi o faccia guardare questo video: http://www.youtube.com/watch?v=HWq6elMHJkQ ebbene, la LIM che vi si vede, funzionante sotto Linux, posto di avere un pc e un proiettore, e quale scuola non li ha, costa meno di 100 €. Se poi aggiungiamo un proiettore si potrà arrivare a 500 €, prezzo al dettaglio, si noti, per l’acquirente privato. Non voglio pensare il risparmio ottenibile su larga scala, adottandoquesta soluzione rispetto a quella proprietaria, e trascuro volutamente di dissertare sulla effettiva necessità pedagogica di tale mezzo. Ma, si obbietterà, sono necessari, per gli insegnanti, corsi formativi per l’uso di Software Libero con tutto quello che ne consegue, e qui sono sicuro, anche se non posso parlare per altri, che i numerosi Gruppi Utenti Linux (LUG) saranno entusiasti di collaborare con le scuole, con aggravi finanziari enormemente inferiori, se non in qualche caso nulli, rispetto ad altri tipi di soluzione. E poi si potrebbe anche notare che il Software Libero è ormai immediato ed “user friendly” come quello proprietario, se non di più. I LUG, vedi di seguito, sono presenti in quasi tutte le provincie italiane: http://lugmap.linux.it/ E poi, specie in questo ambito, spesso basta la buona volontà: http://www.istitutomajorana.it/ Per concludere, in un momento così grave per la nostra Nazione e alla luce dei provvedimenti in divenire, mi permetto di pensare che, ancora una volta, sia necessario adottare (e mi spingo ad invitarLa ad agire in tal senso otre che a vigilare su quanto sta accadendo), anche in questo ambito, i semplici e immediati principi del buon padre di famiglia o, anche, della “serva”, o ancora, come si dice adesso, di spending rewiev, il tutto prima che il danno sia fatto o, come in Italiano dicevano i nostri vecchi, il porco sia scappato. Non intendo certo criminalizzare la logica del profitto aziendale, anzi, ma, quando un’azienda acquista, il suddetto principio si traduce banalmente nel cercare di risparmiare il più possibile, acquisendo magari anche un prodotto “etico”, e così dovrebbe comportarsi quella particolarissima azienda che è la Scuola, il cui prodotto è, in ultima analisi, il futuro dei nostri figli e, quindi, della Nazione tutta. Non volendo tediarLa ulteriormente, nel ringraziarLa per l’attenzione, porgo i miei saluti e sinceri auguri di buon Governo.

di Tullio Bertinelli

Lascia un commento

Advertise Here

Foto da Flickr

Guarda tutte le foto

Advertise Here

LINK