Troppa malnutrizione nel Bel Paese del buon cibo

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piramide alimentare vs ambiente

L’Expo 2015 ha chiuso i battenti con l’unanime consapevolezza che a livello globale, il paese Italia possa vantare il primato invidiabile di patria del buon cibo.

L’Italia paese del buon cibo e di grandi tradizioni gastronomiche e alimentari da nord a sud, da mare a terra, da piccolo borgo come a grande città, è soprattutto famosa per la varietà, per la genuinità e per la naturalità dei suoi prodotti.

Una sequenza impressionante di conoscenze, di sapienti ricette, gelosamente conservate da una secolare cultura contadina.

Un cibo mangiato che corrisponde a quella dieta tipica dei paesi mediterranei, tanto declamata dai nutrizionisti in tutto il mondo; composta da elementi presenti nei paesi mediterranei: legumi, verdura, frutta fresca e secca, cereali non troppo raffinati, olio di oliva, un po’ di pesce e solo occasionalmente cibi animali.

La generale crescita della condizione economica individuale, approdo della società dei consumi degli ultimi cinquanta anni, non sempre comporta un benessere, come criticamente ricordava Pier Paolo Pasolini,  ne un progresso civile e sociale della popolazione.

Nel giro di poche generazioni, infatti,  il nostro modo di mangiare e alimentarci si è squilibrato.

La nostra preziosa dieta mediterranea è stata quasi messa in soffitta, per lasciare il posto a quella tipica dei popoli occidentali:

  • proteine più del dovuto (carni rosse, salumi, formaggi),
  • eccesso di sale,
  • zuccheri e farine raffinate oltre la misura,
  • grassi idrogenati eccedenti (dolci e margarine).

Mangiamo, nella maggioranza della popolazione, in modo esagerato: cibo sovrabbondantemente concentrato, cibo poco appropriato.

Se a questi elementi si associano altre pessime abitudini come ingurgitare troppi liquidi, fumare, muoversi poco, guardare passivamente la televisione per ore, senza contare l’accettazione passiva del forte inquinamento, prodotto dal genere umano, sottaciuta e ormai data pericolosamente per scontata, è chiaro che il vaso, il nostro corpo, è prossimo allo sfascio.

Una sovrabbondanza smodata per una parte degli esseri umani e un’inadeguata alimentazione per altri esseri umani, condannati alla fame o alla privazione, separano il genere umano in due poli contrapposti e al tempo stesso paradossali.

 

Piramide-alimentare_dieta_mediterranea

 

Con l’industrializzazione alimentare, il benessere ha contaminato le coscienze e gli stili di vita della maggior parte delle persone: montagne di cibo ci attendono con facilità e la propensione al consumo aumenta al crescere della dimensione del portafoglio.

Sembra un’eresia, ma è giusto parlare di malnutrizione, cioè ci nutriamo male, anche per noi del Bel Paese del buon cibo.

La corsa sfrenata all’acquisto e lo spreco di tonnellate di cibo, che ormai affollano sempre più le discariche, stanno relegando l’essere umano a una condizione patologica, trasformando individui sani, robusti e vegeti in persone ghiotte, golose, annoiate, che ingurgitano cibi indigeribili, pesanti, poco assimilabili e con una propensione maggiore a sviluppare, nel tempo, patologie croniche (malattie di cuore, diabete, tumori, demenza, Alzheimer).

Le Raccomandazioni del WCRF (Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro) pone il cibo, la nutrizione e l’attività fisica nella linea di prevenzione del cancro.

Bisogna prendere coscienza e maggior consapevolezza di cosa mangiamo e riprendere in mano la nostra vita,  senza se e senza ma, informandosi, approfondendo ciò che si acquista, e soprattutto cambiare alimentazione e stili di vita, ritornando alla nostra buona e sana dieta mediterranea.

Sarà forse una caso che nel nostro paese la domanda di cibo biologico è in continuo aumento, come pure la richiesta di una produzione agricola biologica che rispetti i ritmi della natura, a favore di una coscienza ecologica a portata di tutti?

di Anna Celadin

 

Linkografia

Per gli studi scientifici sul rapporto esistente fra alimentazione e tumori:

www.dietandcancerreport.org

www.istitutotumori.mi.it