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Stéphane Hessel: Impegnatevi

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Stéphane Hessel: Impegnatevi

Pubblicato il 31 gennaio 2013 by redazione

Istat-disoccupazione-giovani-lavoroLa crisi economica europea si sta traducendo in un sempre maggior indebitamento di alcuni paesi europei con gli stati membri più ricchi, le grandi banche e varie altre entità. Questa dipendenza economica ha già comportato, un crescente indebolimento della credibilità finanziaria di questi stati UE sui mercati esteri e una graduale perdita della loro sovranità. Finita la crisi, se mai questa sorta di guerra fredda prima o poi finirà, resterà il sedimento di ciò che ciascuno di questi  stati avrà dovuto subire e accettare per riuscire a galleggiare: leggi, decreti, sanzioni e perdite di libertà, a vario titolo, che non potranno più essere recuperate.

E’, quindi, sempre più evidente l’importanza di arrivare il prima possibile a una vera unità europea, per evitare che nel periodo di maturazione del progetto unitario, gli stati membri più deboli si impoveriscano ireversibilmente, fagocitati da quelli più forti.

stephan_hesselNel suo libro “Impegnatevi”, Stéphane Hessel, classe 1917 e firmatario nel 45-48 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, afferma l’importanza di resistere alla Crisi in atto con creatività, intelligenza e voglia di fare. Costruire un futuro migliore, basato sullo sviluppo compatibile con le risorse della Terra e dei Popoli e un’economia equa e giusta, basata sull’ecologia e il rilancio delle grandi istituzioni internazionali. Un messaggio di nuovo Umanesimo quello lanciato da questo vecchio signore, ormai quasi centenario, che nel 2011 scrisse “Indignatevi”, cavalcando un sentimento diffuso in tutto il mondo, che aspettava solo di essere ben articolato, e che si manifestò con le giornate di Wall Street e le mobilitazioni oceaniche delle principali città spagnole. Il libricino, venne tradotto in un attimo in tutte le principali lingue del mondo e solo in Europa, in pochi mesi, vendette milioni di copie con il semplice passa parola.

L’obiettivo principale di Hessel era quello di svegliare la coscienza dei giovani, vera speranza di questo martoriato secolo, inneggiando alla resistenza nel perpetuare i valori della Democrazia e nel rifiutare il diktat del profitto e del denaro, e di indignarsi contro la coesistenza di una estrema povertà e di una ricchezza arrogante. Rifiutare i gruppi di potere economico. Riaffermare il bisogno di una stampa davvero indipendente. Garantire la previdenza sociale sotto tutte le forme. E soprattutto rifiutare di lasciarsi andare a una situazione che potrebbe essere accettata come “disgraziatamente definitiva”.

Purtroppo la principale ingiustizia si esprime nella grande forbice che sempre più separa la parte del mondo ricca da quella più povera. E per salvare i valori della democrazia serve più democrazia che, per sua natura necessita di tempi di maturazione e di educazione forso troppo lunghi e inadeguati alle emergenze del Pianeta.

Questa parola Pianeta, da anni così discussa, evoca sempre terre e paesi che ci sembrano molto lontani, ma non è così. Sono vicinissimi a noi. Le famiglie che negli ultimi 5 anni, non solo in Europa, ma anche in Italia, nelle nostre città come nel nostro condominio, hanno perso il lavoro, sono la parte povera del mondo, quella che sta diventando sempre più incapace di procurarsi i mezzi per sopravvivere. La stessa che alcuni secoli fa, lasciò le campagne, credendo nelle promesse liberiste, che garantivano loro benessere, prosperità e sviluppo per tutti.

E tutti, chi più chi meno, ci credettero. Si è sempre disposti a credere in un bel sogno, soprattutto se a lieto fine. Sta accadendo di nuovo, in Cina come in India.

Occorre forse, che i giovani manifestino più impegno nell’agire contro ciò che li scandalizza. Dovrebbero prendere più sul serio la necesità dei valori stessi sui quali si basa la loro fiducia o sfiducia in coloro che li governano. Questo è il principio della democrazia: influire su coloro che prendono le decisioni. Per far questo occorre più civismo, più cultura, più interesse nel comprendere ciò che ci accade intorno e nel prendere parte alla sua costruzione.

di Adriana Paolini

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