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Attivare il tessuto adiposo bruno per combattere il diabete

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Attivare il tessuto adiposo bruno per combattere il diabete

Pubblicato il 26 dicembre 2015 by redazione

bat

 

Il progetto DIABAT ha dato un contributo fondamentale alla ricerca sul diabete facendo avanzare le nostre conoscenze sull’attivazione in vivo del “tessuto adiposo bruno” (BAT) e sviluppando una migliore tecnologia di immaginografia per l’analisi e la diagnosi del BAT.

Le ricerche sul diabete e l’obesità, negli ultimi anni, hanno fatto enormi progressi. Una delle scoperte più promettenti riguarda il funzionamento del BAT, che ospita gli adipociti bruni. Il BAT si è rivelato un importante sito per la scomposizione dei lipidi e l’assorbimento del glucosio. Infatti, la capacità termogenica di quantità anche piccole di adipociti bruni si è rivelata un obiettivo interessante per le terapie anti-diabesità (diabete e obesità).

È per questo motivo che, negli ultimi quattro anni, il progetto DIABAT (Recruitment and activation of brown adipocytes as preventive and curative therapy for type 2 diabetes), sostenuto dall’UE, ha lavorato per sviluppare terapie innovative e ad alto consumo di energia incentrate sul BAT per soggetti a rischio e pazienti affetti da diabete di tipo 2.

Per far avanzare le conoscenze sul BAT verso lo sviluppo di strategie e terapie, DIABAT ha studiato la differenziazione, la funzione, la disfunzione e la regolazione fisiologica degli adipociti bruni. L’equipe ha usato sistemi cellulari sperimentali e modelli animali oltre a studi su volontari umani usando metodi di imaging del BAT per analisi funzionali in situ. I risultati sperimentali ottenuti possono essere ora sfruttati clinicamente.

Adesso che DIABAT si avvia alla conclusione, il responsabile del progetto il dottor Tobias Schafmeier, del Centro di ricerca sul cancro in Germania, ha dichiarato che negli ultimi quattro anni, il consorzio DIABAT ha fatto enormi progressi nella comprensione dell’attivazione in vivo del BAT attraverso composti nutritivi e artificiali endogeni, e svelando anche importanti meccanismi biologici. Inoltre, la sofisticata tecnologia di imaging ha permesso l’analisi funzionale del BAT umano, anche a vantaggio della diagnostica correlata.

La comunità scientifica ora discute su come il livello quantitativo del BAT influisca sul consumo generale di energia. Il lavoro svolto da DIABAT ha, infatti, dimostrato che anche in situazioni nelle quali il consumo di energia non aumenta significativamente, lo stato metabolico di un organismo potenzialmente migliora in maniera sostanziale con l’attivazione del BAT. Il dott. Schafmeier sostiene che il BAT potrebbe fungere da deposito per il glucosio e i lipidi, migliorando in questo modo i livelli elevati di siero generati da questi nutrienti in condizioni di obesità. Inoltre, il BAT apparentemente ha una funzione endocrina che impatta sui tessuti periferici poiché secerne sostanze bioattive sulla circolazione (BATokines) .”

 

intestino sano

 

Oltre agli importanti risultati sull’attivazione in vivo del BAT, l’equipe di ricerca ha identificato anche diversi fattori molecolari fondamentali per la differenziazione degli adipociti e la trasformazione degli adipociti bianchi in un fenotipo simile al bruno. I ricercatori di DIABAT hanno pubblicato un’edizione speciale di Biochimica et Biophysica Acta sul grasso bruno e bianco, che contiene più di 100 studi di osservazione sul BAT.

Secondo Schafmeier, i risultati del progetto avranno importanti risvolti anche per i nutrizionisti e i produttori di integratori alimentari, come per esempio l’identificazione di nuovi composti nutrizionali che potrebbero indurre l’imbrunimento del tessuto adiposo bianco, ma anche i pazienti affetti da disfunzioni metaboliche associate all’obesità come il diabete di tipo 2 che adesso potrebbero essere stratificati in modo più efficiente a seconda della quantità di BAT e ai quali si potrebbero applicare terapie mirate.

Gli integratori alimentari indicati nel progetto potrebbero migliorare il metabolismo di tutto il corpo inducendo e attivando il BAT.”

Per maggiori informazioni, questo è il sito del progetto: http://www.diabat.org/

 

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