San Pietroburgo: città d’acqua collegata al mare e all’Europa

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San Pietroburgo, conosciuta nel mondo come la “Venezia del Nord” per le affinità geografiche e strutturali con la laguna veneta, riveste due cariche importanti: è il maggiore porto della Russia e uno dei principali centri culturali d’Europa.

Infatti, grazie alla sua strategica posizione geografica, la città si colloca come perfetto collegamento tra oriente e occidente, mantiene tutta la maestosità tipica del suo Paese – ancora oggi è ricordata come la città degli Zar – e allo stesso tempo è capace di mostrare il suo spirito da vecchia Europa, con i suoi straordinari palazzi, monumenti e sontuose ville.

Il suo fondatore, Pietro il Grande, viaggiò a lungo in Europa convincendosi del bisogno di rinnovare la Russia, cominciando proprio da San Pietroburgo, che lui stesso definì la “finestra sull’Europa”.

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Pietro il Grande, fondatore di San Pietroburgo.

La storia

Nel 1703, all’inizio della Grande Guerra del Nord (1700-1721), lo Zar Pietro il Grande si impossessò degli avamposti svedesi sul fiume Neva e vi fondò la Fortezza dei SS. Pietro e Paolo, a pochi chilometri dal mare, il nucleo iniziale della città.

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Mappa del 1783-74.

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Mappa del 1888.

Nel 1709, sconfitti definitivamente gli svedesi a Poltava, la città, che Pietro il Grande chiamò Sankt Pieter Burkh, iniziò a crescere. Il nome originale di Sankt Piter Burkh era in realtà olandese poiché lo Zar aveva vissuto, in incognito, per un periodo in Olanda, diventando un grande ammiratore della corte olandese e dell’architettura occidentale.

Vennero scavati i canali per bonificare le paludi della sponda meridionale e nel 1712 Pietro il Grande la proclamò capitale del Regno, obbligando i funzionari di corte, i nobili e i mercanti a trasferirvisi e a costruire nuove abitazioni. Molti contadini vennero costretti a partecipare ai lavori e parecchi di loro persero la vita per le terribili condizioni di vita. Architetti e artigiani di tutta Europa furono chiamati per progettarla e realizzarla secondo la visione di Pietro il Grande.

Nel 1725, alla morte dello Zar, la popolazione cittadina era in costante crescita e il 90% del traffico commerciale con l’estero passava da San Pietroburgo.

Il suo successore, Pietro II Alekseevic, riportò la capitale a Mosca, da dove fu nuovamente trasferita a San Pietroburgo dall’imperatrice Anna Ivanovna (1730-1740). Tra il 1741 e il 1825, sotto il regno di Elisabetta, Caterina la Grande e Alessandro I, la città divenne cosmopolita e acquistò una corte di grande splendore. Questi monarchi commissionarono molti palazzi, edifici pubblici e chiese, rendendo San Pietroburgo una delle capitali più importanti d’Europa.

L’abolizione dell’istituto della schiavitù nel 1861 e l’industrializzazione, che arrivò al suo culmine alla fine del XIX secolo, richiamarono grandi masse di lavoratori poveri, provocando sovraffollamento, scarsa igiene e conseguenti epidemie.

San Pietroburgo divenne un focolaio di scioperi e violenze politiche contro le terribili condizioni di vita dei lavoratori, fino alla tentata rivoluzione del 1905, scatenatasi con la cosiddetta “Domenica di Sangue” del 9 gennaio, quando una marcia di protesta degli scioperanti contro lo Zar venne repressa nel sangue dall’esercito.

Nel 1914, a seguito di un’ondata di patriottismo dovuta allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, il nome della città fu cambiato in Petrograd. A quell’epoca gli abitanti erano arrivati a 2 milioni.

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Mappa di Petrograd, 1917.

Nel 1917 Petrograd/San Pietroburgo divenne fulcro della rivoluzione bolscevica che cambiò il volto della Russia.

Proprio da questa città partirono gli scioperi generali, la ribellione dei militari che segnarono la fine della monarchia. Nell’aprile dello stesso anno il leader bolscevico Lenin si recò a Petrograd per condurre la presa del potere. Il 24 ottobre scoppiò la vera insurrezione. Il nuovo governo ebbe qui la sua sede fino al marzo del 1918, quando fu trasferito a Mosca per il timore di un attacco tedesco.

Nel 1924, dopo la morte di Lenin, la città assunse il nome di Leningrado e divenne il fulcro del programma stalinista d’industrializzazione degli anni Trenta. Nel 1939 contava 3 milioni di abitanti e l’11% della produzione industriale.

Stalin nutriva una diffidenza nei confronti della potente base operaia, che portò nel 1934 all’assassinio del capo locale Sergeij Kirov, crimine che segnò l’inizio delle purghe dal Partito Comunista.

Quando nel giugno 1941 all’inizio della Seconda Guerra Mondiale i tedeschi attaccarono l’URSS, glie eserciti di Hitler in soli due mesi e mezzo raggiunsero Leningrado.

Essendo stata il luogo di nascita del bolscevismo, Hitler la disprezzava e si riproponeva di annientarla. Le truppe tedesche assediarono Leningrado dal settembre del 1941 al gennaio del 1944 e si calcola che, anche se molti furono evacuati, da 500.000 a un milione di persone morirono a causa dei bombardamenti, della fame e delle malattie.

Dopo la guerra Leningrado fu ricostruita e riprese a vivere: però solo nel 1960 la città tornò ad avere un numero di abitanti paragonabile a quello di prima della guerra.

Oggi San Pietroburgo è tornata a essere la finestra russa sull’Europa ed è una città cosmopolita, culturalmente e artisticamente attiva e vivace.

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La fortezza dei Santi Pietro e Paolo.

Lo sviluppo urbanistico

La prima fase di espansione di San Pietroburgo seguì la strada rettilinea che era stata realizzata proprio per trasportare i materiali necessari a costruire i primi edifici pubblici, divenuta famosa come Prospettiva Nevskij.

Successivamente vennero aggiunte altre due “prospettive”, la Admiralteiskij e la Voznesenskij, convergenti a ventaglio sul palazzo dell’Ammiragliato. Nello stesso tempo la parte industriale della città cresceva verso sud-ovest. Per molti decenni la crescita urbana proseguì per aggiunte successive occupando le isole contigue finché, nel 1763, venne finalmente elaborato un nuovo piano regolatore cittadino, curato da A. V. Kvasov.

Era caratterizzato da vie ortogonali, con complessi edilizi regolari e omogenei, avviando così la vera e propria urbanizzazione del territorio.

Dopo la Rivoluzione vennero elaborati nuovi piani regolatori della città (1919 e 1935-40) che ne prevedevano una fortissima espansione. In seguito alla distruzione dell’ultima guerra la città è stata ricostruita e restaurata. Notevole attività edilizia fu dedicata dagli architetti di San Pietroburgo alla realizzazione di nuovi quartieri di abitazione, parchi, edifici pubblici e nuove strade, come la Prospettiva Moskovskij.

Anche se la complessa natura geologica del territorio continua a condizionare moltissimo la forma della città, questa ha acquisito una struttura sostanzialmente radiale, con i più antichi quartieri residenziali sviluppati ad anello intorno al nucleo centrale del palazzo dell’Ammiragliato, del palazzo d’Inverno, della cattedrale e della fortezza dei Santissimi Pietro e Paolo. Verso la periferia la disposizione dei quartieri diventa via via più irregolare incorporando nuova edilizia residenziale e aree industriali.

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Panoramica della città.

Il piano di sviluppo nell’Isola Novo-Admiralteyskiy.

Un progetto di sviluppo attuale che interessa la cantieristica navale della città è il piano di sviluppo nell’isola Novo-Admiralteyskiy. L’area potrà essere utilizzata per progetti di urbanizzazione, prevedendo di realizzare circa 200 mila metri quadri su una superficie di circa 14 ettari per abitazioni, centri commerciali, strutture e infrastrutture pubbliche.

Tra le infrastrutture pubbliche il piano include la costruzione di un ponte di collegamento tra l’isola Novo-Admiralteyskiy e l’isola Vasilievskiy, il cui progetto è il risultato di un bando di gara sulla base di un disegno predisposto dallo studio ingegneristico Stroyproekt.

 http://portalino.org/russia/index.php?option=com_content&task=view&id=568&Itemid=29

 La rete navigabile, il porto e gli scambi commerciali ieri e oggi

Geograficamente situata alla foce del fiume Neva, nel golfo di Finlandia, San Pietroburgo è una città legata all’acqua, al mare e alla storia.

Nel suo territorio si contano un centinaio di isole, divise da canali e collegate da oltre seicento ponti che ben si integrano con gli spazi cittadini. Non a caso la superficie complessiva delle sue isole, di poco inferiori a quelle della laguna veneta, conferiscono alla città l’appellativo di “Venezia del Nord” o “laguna russa”.

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La rete fluviale.

Già ai tempi di Pietro il Grande le navi mercantili e turistiche arrivavano al porto di San Pietroburgo da tutto il mondo.

La scelta bizzarra di fare diventare la città la finestra sull’Occidente delle regioni centrali dell’impero, suscitò sorpresa in quanto difficile da difendere.

Ma lo Zar aveva creato San Pietroburgo proprio a questo scopo: in virtù della sua posizione sul Mar Baltico, seppur minacciata più volte, la città non fu mai occupata da forze straniere.

In effetti l’impero moscovita, quando Pietro prese il potere, possedeva un solo grande porto, la città di Arcangelo, sul Mar Bianco. Qui già ai tempi di Ivan il Terribile sbarcarono mercanti inglesi che stabilirono poi i primi legami via mare tra l’Europa occidentale e la Russia, una terra quasi sconosciuta all’occidente.

Arcangelo aveva però un’enorme difetto: il suo porto gelava per diversi mesi all’anno e le navi dovevano doppiare Capo Nord per poi ridiscendere lungo le tumultuose acque del Mar di Norvegia.Era un viaggio molto lungo e difficoltoso, tra freddissime acque e a due passi dai ghiacci del polo.

Allora Mosca avrebbe teoricamente potuto utilizzare gli sbocchi sul Pacifico, già raggiunti dai cosacchi da qualche tempo, ma la Transiberiana non era ancora stata progettata e per raggiungere quelle acque bisognava viaggiare per mesi. Quanto al Mar Nero, a quel tempo era controllato dall’Impero ottomano, in stato di guerra quasi permanente con Mosca.

Altro obiettivo dello Zar era che San Pietroburgo diventasse la principale base della marina, protetta dall’isola-fortezza di Kronŝtadt, e che la Russia si dotasse di uno strumento di politica navale.

Come in tutte le grandi città marinare, troviamo anche a San Pietroburgo riferimenti architettonici e strutturali collegabili alla sua origine. Significativi sono le colonne rostrate situate alla punta dell’isola Vasilevsky, che sottolineano la volontà russa di controllare i propri mari. L’imponente Museo della Marina, che custodisce statue di marinai sovietici, oggetti, quadri e modellini della Marina imperiale. Oppure l’incrociatore Aurora, possente nave da guerra dei primi del ‘900, oggi museo galleggiante.

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Le colonne rostrate, due fari per la città.

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Ponte levatoio sul fiume Neva.

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L’incrociatore Aurora nel 1905, durante il suo servizio attivo.

Ai giorni nostri il complesso portuale marittimo movimenta prodotti petroliferi, metalli, prodotti chimici, container: esso permette la comunicazione commerciale tra Unione Europea, la regione di San Pietroburgo e mercati di Mosca con le sue aree adiacenti.

Il complesso noto come il “Grande Porto” comprende il terminal marittimo passeggeri, quello dedicato al legname, gli scali dei cantieri navali, i porti fluviali, costituiti dalle aree cargo di Vasileostrovsky e Nevsky, più altri cosiddetti “piccoli porti” (Lomonosovsky e Kronshtadsky).

In questi porti vengono costantemente svolti lavori di abbassamento dei fondali di attracco, l’ammodernamento dei sistemi di gru di carico, così come si sta procedendo all’informatizzazione dei documenti di trasporto, all’espansione della gestione privata dei servizi e più di recente, a attività per aumentare il numero di attracchi per piccole imbarcazioni private e yacht nei canali in prossimità del centro cittadino, come l’imbarcadero della Neva.

San Pietroburgo è anche terminal della via fluviale Volga-Baltico, che assicura un sostenuto traffico merci dalle regioni della Russia centrale e nord-orientale, come prodotti petroliferi, metalli, legname, materiali da costruzione e prodotti chimici. La cantieristica navale cittadina è rappresentata da alcune decine di bacini di costruzione e riparazione.

Oltre ai collegamenti commerciali, anche quelli turistici per l’interno della città o per le crociere sul Baltico sono piuttosto sviluppati, ovviamente solo durante la stagione estiva, che ha inizio a maggio e termina a novembre: le arterie fluviali della città sono affollate da motoscafi, barche e motonavi. I grandi ponti di San Pietroburgo si aprono per lasciar passare le enormi navi passeggeri durante le cosiddette “notti bianche”. Questo rappresenta certamente un momento indimenticabile ed emozionante, che resta a lungo nella memoria di chi le visita, come il simbolo di una delle più belle città del Nord.

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L’incrociatore Aurora oggi, museo galleggiante.

Il progetto “San Pietroburgo – la Capitale del Mare della Russia”

Il progetto, presentato nel 2006, è stato promosso dal Partito Russia Unita e coordinato da Arthur N. Chilingarov, rappresentante speciale della Federazione Russa per la cooperazione internazionale nell’Artico e Antartico.

Alla conferenza hanno preso parte più di 400 delegati, provenienti da 30 Regioni e Governatori della Federazione Russa e oltre 20 Ambasciate e Consolati generali di Europa e Asia, tra cui Finlandia, Svezia, Germania, Polonia, Paesi Bassi, Danimarca, Estonia, Lettonia Lituania e Italia.

Il progetto ha seguito 5 direttive: il turismo marittimo, il trasporto e le potenzialità di transito, la politica del personale, l’ecologia e la sicurezza dei trasporti.

I settori di partecipazione all’evento sono stati molteplici: spedizioni, costruzioni e riparazioni navali, società marittime, fluviali, portuali, compagnie aeree, aeroportuali e ferroviarie, compagnie di costruzione e investimento, grandi imprese logistiche, organizzazioni no profit, agenzie di consulenza, grandi aziende industriali e minerarie, compagnie di assicurazione e banche Istituzioni educative, istituti di ricerca

Le finalità del progetto sono state:

  • sviluppare il turismo fluviale e marittimo nella legislazione esistente e di supporto legale per la modernizzazione del settore

  • adeguare e costruire infrastrutture costiere, fluviali e marittime per la flotta della Russia, sviluppare i servizi di traghetto nei paesi baltici

  • risolvere i problemi di manutenzione delle vie navigabili interne con navigazione moderna e sistemi di mappatura

  • favorire le prospettive di sviluppo della nautica da diporto, russa e internazionale

  • incentivare l’apertura dei corsi d’acqua interni russi per le navi che attraversano territorio stranieri

  • favorire la costruire di yacht club e di marine come priorità per lo sviluppo del settore della nautica da diporto in Russia

di Annamaria Rivolta

Linkografia:

http://it.wikipedia.org/wiki/San_Pietroburgo

http://www.pietroburgo.eu/

http://russiaoggi.it/articles/2011/12/08/la_venezia_del_nord_di_notte_13019.html

http://www.sapere.it/enciclopedia/San+Pietroburgo+(citt%C3%A0).html

http://www.strategiaesviluppo.com/partners_i_ru2.php

http://www.commerciorusso.com/Regioni-Russe/regioni-russe-san-pietroburgo.html

http://www.soltrade.org