Sale da tavola per contrastare super virus.

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Staphylococcus Aures Meticillina Resistente (MRSA).

 

Negli ultimi secoli il sale è diventato l’elemento principe della cucina grazie al suo effetto di accentuare i sapori dei cibi. La medicina moderna sconsiglia un uso abbondante di sale soprattutto per gli ipertesi. Ma ora da alcune ricerche sembra che il sale possa diventare un valido alleato degli stessi medici per combattere la diffusione dei virus.

Supervirus come lo Staphylococcus Aures Meticillina Resistente (MRSA), molto contagioso e resistente agli antibiotici, provoca ogni anno centinaia di migliaia di morti con un costo elevatissimo per il sistema sanitario. L’unica prevenzione consigliata è quella di lavarsi spesso le mani, specialmente in ambienti come gli ospedali dove il rischio di contagio è più elevato.  Spesso, però, muovendosi in questi luoghi si toccano delle maniglie o dei corrimani e non sempre si ha il tempo di correre subito a lavarsi le mani. Attualmente per evitare i contagi  queste superfici vengono ricoperte con una speciale superficie antimicrotica, come il rame. Ma, a prescindere dall’alto costo del rame, i supervirus hanno dimostrato di poter sopravvivere anche diverse ore su di una superficie coperta di rame.

Brayden Whitlock, un ricercatore  universitario dell’Università di Alberta in Canada, dopo una conversazione casuale con un’ex macellaio, ha scoperto che questi utilizza da secoli il sale per combattere i patogeni della carne, come la Salmonella, e ha quindi deciso di testare le proprietà antimicrotiche del sale rispetto al rame.

 

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Sono state realizzate alcune strisce cromografiche di puro cloruro di sodio e poi ricoperte da una coltura di MRSA  accanto ad altre in rame antimicrobico e altre in acciaio inossidabile anch’esse ricoperte da una coltura di MRSA.  I risultati dei test hanno rivelato che il sale ha ucciso i virus da 20 a 30 volte più velocemente del rame, riducendo i livelli di MRSA dell’85% dopo soli 20 secondi e del 94% dopo un minuto.

La sperimentazione ha anche dimostrato come il supervirus MRSA sopravvive solo cinque minuti sul sale, rispetto ai novanta minuti sul rame e a più di sei ore sull’acciaio inox.

Ora Brayden Whitlock e Doug Olson, questo il nome dell’ex-macellaio, hanno fondato una società e  brevettato in nove paesi questa tecnologia avviando la produzione e l’installazione di prototipi sia di maniglie che di corrimani in sale che risultano solidi e lisci come la ceramica. Una tecnologia molto economica e semplice perché è la stessa utilizzata per produrre le compresse di sale per i bovini.

Nel frattempo, altri ricercatori dell’Università di Alberta hanno trovato un altro potenziale uso medico per il sale: come rivestimento sulle maschere chirurgiche. Queste maschere, progettate per bloccare i virus dell’influenza sono mono uso, così una volta utilizzate devono essere gettate via. Hyo-Jick Choi, un assistente professore di chimica e ingegnere dei materiali, ha scoperto che impregnando queste mascherine con una soluzione di cloruro di sodio le si rendeva in grado di distruggere completamente il virus dell’influenza e si potevano riutilizzate più volte.

 

SALE

 

Le attuali mascherine vengono utilizzate, in attesa dello sviluppo del vaccino, sia per difendersi sia per evitare di contagiare altri, ma spesso vengono portate troppo a lungo o usate in modo errato. Questo permette una rapida diffusione del virus.

I ricercatori di Atlanta sperano di sviluppare mascherine chirurgiche più efficienti per uccidere tutti i tipi di influenza, perché basate unicamente su un processo fisico.

Inoltre il sale ha il vantaggio di essere stabile nella maggior parte degli ambienti, facile da gestire e molto economico. Consente anche un elevato grado di traspirabilità, che per un uso continuato è sicuramente molto importante.

 

Marco Pavesi