Party European Left sostiene Alexis Tsipras

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Storia

Il Partito della Sinistra Europea (European Left) nasce l’8 Maggio del 2004 a Roma, in occasione delle imminenti elezioni europee: 300 delegati, 15 formazioni politiche di sinistra rappresentate (comunisti, socialisti e rosso-verdi di tutta Europa).

Ad Atene, nel 2005, a seguito dei social forum europei, il PSE organizza il suo primo congresso programmatico a livello europeo.

Nel Parlamento europeo fanno capo alla Sinistra Europea i gruppi Sinistra Unitaria Europea e Sinistra Verde Nordica, con 41 eletti.

È la quarta forza politica continentale dopo popolari, socialisti e liberali.

Alla Sinistra Europea ci si può iscrivere anche individualmente, senza appartenere ai partiti membri.

L’organizzazione della Sinistra Europea lavora attraverso gruppi orizzontali, sui vari temi di comune interesse politico, coordinati dall’Esecutivo secondo una rete di nodi.

Dal 2010 siede alla presidenza del PSE Pierre Laurent, segretario generale del PCF (Partito Comunista Francese). Al momento il nuovo candidato alla presidenza della Commissione europea è Alexis Tsipras.

“Programma di base del Party European Left (PEL) approvato al Congresso di European Left (EL) a Dicembre del 2013”

1) Resistere all’austerità – per un nuovo modello di sviluppo

a) Il debito non sarà pagato.

Audit dei cittadini sul debito pubblico.

Cancellazione del debito illegittimo e sua riformulazione.

b) Stop ai piani di austerità al fine di prevenire una catastrofe umana e sociale.

c) Rilancio dell’attività economica per soddisfare necessità sociali come il rispetto dell’ambiente, la lotta contro il precariato e la disoccupazione, specialmente tra i giovani e le donne.

d) I bilanci preventivi (ndt l’originale era “i budget”) devono essere volti alla solidarietà, all’aiuto verso gli individui e ai paesi in difficoltà per ridurre le diseguaglianze sociali, regionali e di genere.

e) Inserire la questione ambientale e la crescita in un modello economico ecologico.

f) Garantire la sovranità alimentare e le riforme agricole UE.

2) Dare potere al popolo – per una rivoluzione dei cittadini e delle cittadine

Un’Europa democratica, basata sulla solidarietà sociale e sulla sostenibilità ambientale, non può essere costruita finché esisteranno i trattati sull’Unione europea. Dobbiamo ricostruire l’Europa per dare potere al popolo, ai lavoratori e alle lavoratrici, ai cittadini e alle cittadine.

a) Riacquistare potere sulla finanza.

b) Rispettare la sovranità popolare.

c) Facilitare il coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine nei meccanismi decisionali dell’UE.

d) Tutelare i diritti dei lavoratori e le libertà sindacali.

e) Rinforzare l’indipendenza dei paesi europei rispetto agli USA e alla NATO, rifiutando il programma Swift (causa di intercettazioni di massa da parte degli Stati Uniti in Europa).

3) Un Europa sociale, un Europa dei diritti

Il nostro obiettivo è garantire i diritti umani fondamentali di tutti gli europei, uomini e donne, e il loro accesso universale, attraverso i servizi pubblici, i sistemi di difesa sociale e la gestione statale. I diritti fondamentali dei cittadini non devono dipendere dai mercati; non devono essere lasciati nelle mani di compagnie private e mercati finanziari. L’obiettivo di tali diritti deve essere l’emancipazione della persona e non il profitto. Pensiamo inoltre, che questi ultimi dovrebbero essere al centro degli investimenti pubblici dei fondi europei, dei bilanci preventivi degli stati, delle autorità locali e dei contributi UE.

a) Diritto al lavoro e al salario.

b) Diritto all’assistenza sanitaria e alla tutela della salute.

c) Diritto universale all’educazione pubblica.

d) Diritto all’accesso dei beni comuni.

e) Diritto ai servizi sociali e alla tutela delle persone disabili.

f) Diritto alla pensione.

g) Diritti e libertà (ndt:l’originale era rights and freedoms).

h) Diritti delle lesbiche, dei gay, dei bisessuali e dei transgender (LGBT).

i) Diritti delle donne.

j) Diritti dei migranti.

k) Diritto alla cultura.

l) Diritti delle persone disabili.

4) Per il commercio equo e solidale nel mondo. Rifiuto dell’area transatlantica di libero commercio

a) Rifiuto del grande mercato transatlantico.

Deregolamentazione della società e perdita di progresso della civiltà europea.

Vogliamo unire tutti i settori e i cittadini minacciati dal TAFTA (trattato che predispone un’area di libero commercio tra America del nord e Europa), nell’agricoltura, nell’industria, nelle emittenti audiovisive, in tutto il mondo del lavoro, dell’ambiente, della cultura.

Chiediamo una campagna pubblica di informazione e un referendum sull’area di libero scambio transatlantica in ogni stato in cui sia possibile. Vogliamo fermare immediatamente le negoziazioni sul trattato.

b) Vogliamo attivare i mezzi per perseguire e lottare sul posto le reti spionistiche. Ciò al fine di difendere l’indipendenza degli stati europei dagli USA e dalla NATO.

c) La Sinistra Europea chiede la sospensione dell’Accordo euromediterraneo di associazione tra Israele e Unione Europea fino a quando Israele violi i diritti umani.

d) La Sinistra Europea chiede cooperazione mediterranea e degli accordi a vantaggio delle persone comuni.

L’Unione per il Mediterraneo, il cui scopo dichiarato è la promozione della pace, della stabilità e della prosperità, ha contribuito alla destabilizzazione della regione.

e) Rinegoziare il trattato di libero scambio con l’America Latina e i Caraibi sulla base di servire i reciproci interessi e il benessere del popolo.

5) Per un’Europa della pace

Difendiamo la pace e il dialogo contro la violenza e la coercizione militare. La SE è la scelta di pace tra le persone, ma anche tra i popoli e le società. Difendiamo l’internazionalismo, contrapponendoci all’imperialismo, il quale crea finte divisioni tra i paesi e i popoli; vogliamo unirci contro la crisi del neoliberismo e del capitalismo il quale ha generato nella società tante vittime del popolo, sia lavoratori sia lavoratrici.

a) I valori della pace.

b) Politiche militari e loro conseguenze nella UE.

c) Politiche di armamento.

d) Azioni sui conflitti in corso, al fine di portare la pace nel mondo.»

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Alexis Tsipras

Tsipras nasce ad Atene nel 1974, alla vigilia del crollo della Dittatura dei colonnelli. Laureatosi in ingegneria civile si occupa di rilevazione e pianificazione territoriale in ambito universitario e in parallelo si dedica allo studio e alla stesura di numerosi progetti sulla città di Atene.

L’interesse di Alexis per la politica inizia alla fine degli anni Ottanta, quando entra nel Movimento dei Giovani Comunisti Ellenici. Nei primi anni del 1990, ancora studente liceale si impegna attivamente nella rivolta studentesca contro la legge dell’allora Ministro dell’Istruzione Vasilis Kontogiannopoulos, divenendo ben presto un membro influente del movimento. Come studente universitario, si unisce a Enkelados, movimento di rinnovamento della sinistra e viene eletto nel Comitato esecutivo del sindacato degli studenti della Facoltà di Ingegneria Civile e rappresentante degli studenti nel Senato Accademico. Dal 1995 al 1997, è membro del Consiglio Centrale dell’Unione Nazionale Studentesca di Grecia (EFEE).

Carriera politica

Al 5º congresso di Synaspismos Tsipras viene eletto presidente.

Aderisce inizialmente al Partito Comunista Greco (KKE), e nel maggio 1999, diviene invece segretario dei giovani della sinistra radicale Synaspismos e lì rimane fino alla fine del 2003 impegnandosi attivamente nel processo di creazione del Social Forum Greco e nei movimenti contro la globalizzazione neoliberista.

Nel 2004, eletto al 4º Congresso del Synaspismos, nel Comitato Politico Centrale, diviene membro della Segreteria Politica del partito, per l’istruzione e la gioventù.

Durante le elezioni locali del 2006, viene eletto come consigliere comunale di Atene nella lista Anoihti Poli che porta avanti fino alla fine del suo mandato, rinunciando a candidarsi alle elezioni del  Parlamento Ellenico del 2007.

Nel 2008, per il 5º Congresso del Synaspismos, all’età di 33 anni Tsipras viene eletto presidente del partito. Sarà il leader più giovane di un partito ellenico.

Nel 2009 diviene il leader di Syriza, un gruppo parlamentare che presentatosi alle elezioni greche conquista il 4,6% delle preferenze e porta Tsipras al Parlamento Ellenico per il collegio di Atene.

Le elezioni del 2012

Alle elezioni del 2012, per il rinnovo del parlamento greco, il movimento di Tsipras ottiene una percentuale di voti del 16,8%  e il Presidente della Grecia Karolos Papoulias lo incarica di formare il nuovo governo, ma a causa dell’estrema frammentazione politica vi rinuncia quasi subito. Si torna così a votare e Tsipras incentrando tutto il suo programma elettorale sulla rinegoziazione del piano di austerity imposto dalla Troika arriva secondo, con quasi il 27% dei consensi per il suo partito, e finalmente ha la forza per formare un nuovo governo.

Le elezioni europee del 2014

E arriviamo al 2013 al Consiglio dei Presidenti del Partito della Sinistra Europea quando il Partito della Rifondazione Comunista decide di candidare Tsipras alla Presidenza della Commissione Europea, scelta confermata alla fine dello stesso anno dall’84,1% dei consensi che ottiene durante il IV congresso della Sinistra Europea.

In Italia la sua candidatura è sostenuta da Azione Civile, Sel e Rifondazione Comunista, oltre che da numerosi intellettuali e associazioni.

 

Linkografia:

Sito ufficiale di European Left:

http://european-left.org/

Versione estesa del Manifesto, in lingua inglese:

 http://www.european-left.org/sites/default/files/programe_en.pdf)

Versione estesa del Manifesto, in lingua inglese per la campagna elettorale:

http://www.european-left.org/sites/default/files/platform_en_-_final.pdf#overlay-context=positions/electoral-manifesto-party-european-left-european-elections-2014

I partiti di riferimento nel resto dell’Europa:

http://it.wikipedia.org/wiki/Partito_della_Sinistra_Europea

Sito ufficiale europeo di Alexis Tsipras:

http://www.alexistsipras.eu/