Febbre a 90°: …una vita a tifare l’Arsenal!

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F2. Copertina del libro Febbre a 90° e la foto dell’autore.

Copertina del libro Febbre a 90° e la foto dell’autore.

…oltre il pallone c’è un mondo che non si ferma a maggio e riparte di nuovo in agosto…

Febbre a 90° esce nel 1997 sotto l’imprinting di David Evans, ma in realtà sulla traccia della trama dell’omonimo libro autobiografico di Nick Hornby, che ne cura personalmente l’adattamento cinematografico.

Gli attori protagonisti del film sono il futuro premio oscar Colin Firth e la bella Ruth Gemmell. Nel film due insegnanti di scuola elementare completamente agli antipodi, sia per carattere sia per metodi educativi.

Durante le lezioni di lui la classe è una vera apocalisse, quasi un campo di calcio, tutti parlano, scherzano, e intonano cori da stadio. Durante lezioni di lei c’è silenzio e regole ferree.

L’intero film si svolge sull’onda di una infinita schermaglia di botta e risposta, anche se Colin, nel film Paul, vorrebbe insegnarle tutto sul calcio, anzi sull’Arsenal, la squadra della sua vita.

L’alter ego più profondo delle dinamiche più intime della sua infanzia trascorsa fra due genitori divisi e un dialogo con il padre che nasce e prosegue per tutta l’adolescenza proprio sugli spalti dello stadio dell’Arsenal.

Lei, nel film Sarah, cerca disperatamente in tutta la loro relazione, prima come colleghi, poi come amici e infine come innamorati, di non lasciarsi trasformare in un’agguerrita tifosa, non genericamente di calcio, ma più precisamente del Arsenal che, invece, rientra sempre, inaspettatamente, in ogni occasione e conversazione tra i due.

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I due amici di una vita che guardano la partita decisiva.

“Non è facile diventare un tifoso di calcio, ci vogliono anni. Ma se ti applichi ore e ore entri a far parte di una nuova famiglia. Solo che in questa famiglia tutti si preoccupano delle stesse persone e sperano le stesse cose. Cosa c’è di infantile in questo?”

 

Trama.

Sarah e Paul sugli spalti dello stadio dell’Arsenal.

Sarah e Paul sugli spalti dello stadio dell’Arsenal.

Il film si dirama lungo tutto il campionato inglese 1988-1989, stagione ricordata da molti per la tragedia di Hillsborough.  Durante tutta la narrazione vi sono continui flash back che raccontano l’adolescenza di Paul e di come sia diventato un fan sfegatato dell’Arsenal.

Paul vive a Londra con la mamma e la sorella; il padre, dopo aver divorziato, si è trasferito in Francia e torna spesso in Inghilterra per venire a trovare i figli. Proprio in uno di questi incontri, decide di portare il figlio allo stadio di Highbury a vedere una partita dell’Arsenal. Paul cosi comincia ad appassionarsi al calcio, ed ad innamorarsi letteralmente della squadra londinese. Da adulto diventa insegnate di scuola elementare e allenatore della squadra di calcio giovanile; è amato dai suoi studenti con i quali condivide la passione per il calcio e per l’Arsenal. D’altro canto Sarah, odia letteralmente questo mondo ritenendo che sia completamente folle e irrazionale seguire con tanta foga e attenzione una squadra di calcio e scandire la propria vita in base alla stagione calcistica. Durante l’anno i due però hanno occasione di conoscersi meglio, si piacciono, si innamorano e vanno a vivere assieme.

Durante la stagione, l’Arsenal macina vittorie turno dopo turno, è sembra avviarsi alla conquista del titolo che manca alla società londinese da circa 20 anni. Paul settimana dopo settimana è sempre più entusiasta del percorso calcistico della sua squadra e riesce a contagiare perfino Sarah, la quale accetta di andare a vedere una partita allo stadio col suo innamorato.

Purtroppo nella stessa giornata si verifica la strage di Hillsborough, nella quale perdono la vita numerosi tifosi di Liverpool. Questo episodio sconvolge letteralmente Sarah, che decide di allontanarsi da quel mondo “folle”, allontanandosi cosi anche dal suo amato. Dopo qualche settimana Paul scopre che la sua amata è incinta, e cosi comincia a capire pian piano come nella vita ci siano altre cose importanti e come non tutto ruoti intorno ad una semplice vittoria o sconfitta calcistica.

Intanto però si avvicina la fine del campionato, e all’ultima partita, con un goal dell’ultimo secondo, l’Arsenal agguanta un pareggio che lo porta dritto alla conquista del titolo tanto atteso, quello di tutta la vita.

I tifosi si riversano, così, in strada per festeggiare. Tra questi vi è naturalmente Paul, che inaspettatamente incontra Sarah, anche lei intenta a far festa, travolta dall’entusiasmo di ondate di tifosi al settimo cielo.

 

Il messaggio ..

Paul è al settimo cielo: l’Arsenal ha finalmente vinto.

Paul è al settimo cielo: l’Arsenal ha finalmente vinto.

“Quando ripenso al 26 maggio 1989, non so spiegarmi esattamente cosa sia successo a entrambi. Be’, a tutti e tre se contiamo la squadra. Però so una cosa, che il mio rapporto con l’Arsenal è cambiato, quella sera. È come se fossi saltato sulle spalle della squadra quella sera e questa mi avesse trasportato nella luce che si irradiava di colpo su tutti noi. In quel momento, in qualche modo mi sono sentito staccato dalla squadra. Oh sì, ci frequentiamo ancora e io continuo ad amarla e insieme a odiarla, ma ho la mia vita ora, i miei successi e i miei fallimenti non sono necessariamente legati ai suoi. E questa è una buona cosa, o almeno credo…”

Il film racconta in maniera impeccabile la profonda passione di un tifoso, e cosa sia veramente il calcio, un ché di incomprensibile a chi non tifa per una squadra. Quando ti innamori di una maglia, si avvia dentro di te un qualcosa che ti porta a vivere in simbiosi con la tua squadra. Si dice che il calcio sia lo sport più bello del mondo, l’unico sport che riesce a regalarti gioie, emozioni, ma anche rabbia, disperazione e sconforto. Coloro che non tifano, non capiscono, ritengono che sia tutta un esagerazione, e che non sia possibile che un semplice goal possa regalare emozioni così forti.  Quando i tuoi 11 scendono in campo, senti la tensione come se fossi lì con loro e durante quei 90 minuti il mondo intorno a te non esiste.

“Il calcio ha significato troppo per me e continua a significare troppe cose, dopo un po’ ti si mescola tutto in testa e non riesci più a capire se la vita è una merda perché l’Arsenal fa schifo o viceversa. Sono andato a vedere troppe partite, ho speso troppi soldi, mi sono incazzato per l’Arsenal quando avrei dovuto incazzarmi per altre cose, ho preteso troppo dalla gente che amo. Ok va bene tutto, ma non lo so, forse è qualcosa che non puoi capire se non ci sei dentro: come fai a capire quando mancano tre minuti alla fine e stai 2-1 in una semifinale e ti guardi intorno e vedi tutte quelle facce, migliaia di facce, stravolte, tirate per la paura, la speranza, la tensione, tutti completamente persi senza nient’altro nella testa e poi il fischio dell’arbitro e tutti che impazziscono e in quei minuti che seguono tu sei al centro del mondo, e il fatto che per te è così importante, che il casino che hai fatto è stato un elemento cruciale in tutto questo, rende la cosa speciale perché sei stato decisivo come e quanto i giocatori, e se tu non ci fossi stato a chi fregherebbe niente del calcio; e la cosa stupenda è che tutto questo si ripete, continuamente, c’è sempre un’altra stagione. Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio e che male c’è in questo? Anzi è piuttosto confortante se ci pensi…”

Nel film il regista descrive l’immagine di un tifoso pulito, che non fa altro che tifare con passione e amore la propria squadra del cuore. Un tifoso senza eccessi negativi, lontano anni luce dai tifosi violenti e senza regole che stanno rovinando l’immagine di uno degli sport più belli del mondo.

di Alessandro Nappi

 

Linkografia:

http://it.wikipedia.org/wiki/Febbre_a_90%C2%B0_(film)

https://it-it.facebook.com/frasifebbrea90