European People’s Party

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PPE

Storia

L’European People’s Party (EPP) è stato protagonista fin dall’inizio del processo fondativo dell’Unione Europea con il contributo di personalità politiche di altissimo livello quali De Gasperi, Adenauer, Schumann; l’EPP è il partito con più rappresentanti nel Parlamento Europeo tanto da influenzare fortemente l’elezione sia del presidente del consiglio europeo che il presidente della commissione.

Ben 73 partiti proveniente da 17 paesi dell’unione europea si riconoscono nella sigla del partito popolare europeo: i più importanti sono la CDU tedesca, l’UMP francese e in passato la DC italiana e oggi Forza Italia. I partiti in Italia che sono membri effettivi del EPP sono attualmente Unione di Centro, UDEUR e appunto Forza Italia; gli altoatesini della SVP ed il Nuovo Centro Destra sono solo associati al raggruppamento come osservatori.

L’EPP è stato fondato ufficialmente l’8 luglio 1976 a Lussemburgo da Jean Seitlinger e dal Primo Ministro belga Leo Tindemans che in seguito è diventato il primo presidente del partito.

Dal 2013 siede alla presidenza del partito il politico e sindacalista francese Joseph Daul.

Programma

  1. L’obiettivo principale del EPP è fare sì che tutti stiano bene; l’EPP vuole combattere la recessione, garantire principi di giustizia che tendono a perseguire il bene comune, garantire coesione sociale e solidarietà, e garantire a tutti i cittadini europei la libertà, il più importante diritto umano.
  2. L’EPP intende porsi alla testa della lotta contro il terrorismo e la criminalità. La lotta alla criminalità organizzata, in particolare alla corruzione e al riciclaggio del denaro sporco, è una delle massime priorità.
  3. L’EPP ritiene che l’euro sia una moneta affidabile, che garantisce stabilità e ci rende competitivi a livello internazionale. Il EPPintende riformare i mercati finanziari per fare in modo che tutte le banche nell’Unione Europea seguano le stesse regole e, su scala globale, si propone di stabilire un miglior quadro normativo per i mercati finanziari.
  4. L’EPP sostiene un’Unione Europea che sappia affrontare con decisione le grandi questioni unitariamente, lasciando le questioni di minore entità alla capace responsabilità dei singoli paesi.
  5. L’EPP crede nella costruzione di un’Europa più aperta, più capace di reagire e più democratica.
  6. L’EPP intende modernizzare le nostre economie e ridurre la burocrazia, nonché rafforzare la governance fiscale ed economica a livello dell’UE.
  7. L’EPP intende migliorare i sistemi d’istruzione.
  8. L’EPP creerà le condizioni atte a favorire le piccole e medie imprese, le aziende a conduzione familiare, le start-up e gli imprenditori, tramite il finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo, investimenti privati e maggiore facilità di acceso al credito.
  9. L’EPP investe in istruzione, ricerca e tecnologia, che si traducono in innovazione, nuove idee, una economia competitiva imperniata sulla conoscenza e nuovi servizi digitali.
  10. L’EPP intende sostenere un mercato energetico comunitario e investire in tecnologie a basse emissioni di carbonio.
  11. L’EPP vede nella mobilità un diritto assoluto da cui traggono profitto le persone, le aziende e l’economia. I nostri cittadini devono essere liberi di lavorare tanto in patria quanto all’estero.
  12. L’EPP chiede una maggiore cooperazione tra i paesi dell’UE in materia di gestione dei confini, per dimostrare solidarietà nei confronti dei paesi coinvolti in prima linea nel fenomeno dei flussi migratori.
  13. L’EPP si assume l’impegno di rafforzare i diritti dei cittadini alla privacy, attraverso la tutela dei dati personali.
  14. L’EPP intende potenziare le prerogative dell’Europa in materia di affari esteri, sicurezza e difesa, rafforzando la sua capacità di agire nel mondo.
  15. L’EPP predilige un allargamento razionale che preservi l’identità dell’Unione Europea e tenga conto della sua capacità di integrazione.
  16. L’EPP accoglie con favore i negoziati di tipo commerciale con gli USA, sempre a condizione che gli accordi tutelino gli elevati standard europei e che gli elementi importanti della nostra identità europea vengano salvaguardati.
  17. L’EPP vuole una politica di sviluppo che sia efficace, responsabile, volta alla riduzione della povertà e basata sui principi dell’economia sociale di mercato.

Juncker

Jean-Claude Juncker

Il lussemburghese Jean-Claude Juncker è il candidato del EPP alla Commissione Europea. Juncker porta in dote il sostegno del suo partito nazionale Csv ma soprattutto quello della tedesca Cdu e della greca NeaDemokratia.

Jean-Claude Juncker nasce a Redange-sur-Attert nel 9 dicembre 1954; studia al liceo Michel Rodange della città di Lussemburgo, prima di trasferirsi all’Università di Strasburgo, dove consegue una laurea di diritto. Si è congedato dalla carriera di avvocato nel febbraio 1980 e non ha più esercitato questa professione.

Fin da giovane fa parte del Partito Popolare Cristiano Sociale (PCS/CSV), di cui poi divenne prima segretario parlamentare e poi presidente fra il gennaio 1990 e febbraio 1995. Dal 1984 ricoprì diversi ruoli importanti nel governo lussemburghese tra i quali Ministro del Lavoro, Ministro delegato al Bilancio e Ministro delle Finanze.

Nel 1995 fu nominato Primo Ministro, carica che ricoprì anche dopo le elezione legislative dell’1999. Tra il 1989 e il 1995 assunse anche la carica di Governatore della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale.

Nel giugno 2004, dopo la vittoria del suo partito, il posto di Presidente delle Commissione Europea. Il 1º gennaio 2005 Jean-Claude Juncker entrò in carica come primo presidente permanente dell’Eurogruppo. Il ruolo di Juncker ha assunto particolare rilevanza durante la crisi della zona euro nel 2011-2012. Il 30 aprile 2012 Juncker ha annunciato la sua decisione di lasciare la carica di presidente dell’Eurogruppo perché “stanco” delle ingerenze franco-tedesche nella gestione della crisi.

Il 6-7 marzo del 2014, durante il Congresso del Partito Popolare Europeo (EPP), che si e’ tenuto a Dublino in Irlanda, Jean-Claude Junckere’ stato eletto come candidato per la presidenza della Commissione europea, dopo aver sconfitto Michel Barnier.

 

Linkografia

Sito ufficiale dell’EPP:

http://www.epp.eu/

Sito ufficiale europeo di Jean-Claude Juncker:

http://juncker.epp.eu/

Manifesto EPP in lingua italiana:

http://juncker.epp.eu/epp-manifesto?lang=it

Versione estesa del manifesto, in lingua italiana, redatto durante il congresso del partito di marzo 2014:

http://dublin2014.epp.eu/wp-content/uploads/2014/03/Manifesto-with-cover-IT.pdf