BlaBlaCar, autostoppisti a portata di web

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Sono circa 3 milioni in tutta Europa gli utenti registrati al portale di BlaBlaCar, una nuova forma di condivisione del trasporto su ruota che sta contagiando anche l’Italia.
Si tratta di un insolito servizio definito come car pooling, che in italiano significa “auto di gruppo”.

La storia del car pooling ha radici antiche e risale quasi all’invenzione dell’automobile stessa: alla fine del 1914 in USA circolavano poche autovetture, tutte del famosissimo modello T della Ford, ma la crisi in quel periodo era talmente grave da spingere gli automobilisti, che partivano da San Francisco, ad offrire un posto auto al prezzo di un biglietto del tram.

Poi c’è anche il car sharing, un’altro modo per muoversi in automobile, l’ultima novità in termini di noleggio su ruote, offerto da alcune amministrazioni comunali, come Roma, Milano, Palermo e Venezia, e anche dalle aziende Trenitalia e Trenord.

La differenza tra i due servizi è sia economica sia di gestione del mezzo. Nel car sharing si sottoscrive un contratto di abbonamento annuale per poter utilizzare il servizio di noleggio di un’auto e poi si paga una tariffa oraria per il tempo che la si utilizza. Nel car pooling, invece, è proprio il proprietario della macchina che mette a disposizione i suoi posti vuoti in cambio di un modesto contributo economico. Come? Collegandosi al sito BlaBlaCar e lasciando da una parte la propria disponibilità di posti e l’itinerario del viaggio e dall’altra prenotandosi il posto.

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Sessanta sono le persone che compongono lo staff del portale BlaBlaCar, cinque in Italia e gli altri in Francia e Inghilterra.

Questa modalità di spostamento che sta rivoluzionando trasporto, nasce da un’idea di Oliver Bremer, 28 anni, originario della Germania, ma cresciuto in Umbria.

Nel 2007, alla ricerca di uno “strappo”, cerca un modo facile ed economico per favorire l’incontro tra domanda e offerta. Nasce così Postoinauto.it, l’antesiniano di BlaBlaCar che decolla invece, nel 2009. Diffusosi ormai anche in Spagna, Benelux e Polonia, ogni mese registra 100mila nuovi utenti e 400mila passaggi. Buttando un occhio ai social network, la sola community di Facebook conta 743mila “Mi piace”.

Superato il primo momento di diffidenza, e cercando di fare una lista dei pro e dei contro, si scopre che BlaBlaCar è totalmente costruito sulla fiducia e sulla buona fede, sia dei conducenti sia dei passeggeri. Sono soprattutto lavoratori o studenti quelli che, principalmente nel fine settimana, si avvicinano al portale per cercare un passaggio, tanto che ormai si sono creati dei veri e propri equipaggi fissi.

indexCome funziona BlaBlaCar

Iniziare è veramente facilissimo! Basta collegarsi al sito www.BlaBlaCar.it, crearsi un proprio profilo e inserire alcune preferenze viaggio ceccando le icone di riferimento. Tutti gli utenti, infatti, possono indicare i propri interessi nella loro pagina personale, come preferenze musicali, con o senza animali, fumatore o non fumatore, solo donne, solo uomini.

Fin qui tutto nella norma, ma il parametro più controllato è sicuramente il “BlaBla”.

Vi è mai capitato di viaggiare con qualcuno che parla ininterrottamente fino a infondervi un sonno profondo o il disperato bisogno di zittirlo perentoriamente? Bene BlaBlaCar, l’ha previsto. Il parametro in questione si chiama “livello di chiacchiera”: si va dall’utente silenzioso (“Bla”), a quello disposto a una chiacchierata normale (“BlaBla”) per arrivare al più temuto di tutti, l’utente “BlaBlaBla”.

Tra le informazioni richieste troviamo anche l’email, il numero di cellulare (che si può anche tenere nascosto agli altri utenti) e una fotografia da mettere come immagine del profilo, che permetta il riconoscimento del volto e che dovrà essere approvato dai moderatori del sito. Tutto questo, ovviamente, nel rispetto della privacy, ma anche per smascherare eventuali malintenzionati.

E per quanto riguarda il prezzo? Decisamente economico. Per esempio, per la tratta Milano-Bologna, un posto in seconda classe, su un treno regionale, costa 15,65 euro (per circa 3 ore di viaggio), su Freccia Rossa in classe Standard il costo è di 40 euro (per circa 1 ora di viaggio), mentre con BlaBlaCar il costo medio è fra 11 e 17 euro. Il risparmio è subito evidente sia per il passeggero sia per il conducente, a patto che quest’ultimo, però, sia riuscito a riempire la macchina.

La tariffa media calcolata da BlaBlaCar è di circa 5 euro ogni 100 km, e i prezzi non possono essere aumentati oltre una certa soglia, per obbligare chi mette a disposizione l’auto a non speculare. In sostanza ogni passeggero riconosce al proprietario della macchina un semplice contributo.

Molti automobilisti scelgono questo sistema non solo per cercare di risparmiare, ma anche per poter trascorrere qualche ora in compagnia e anche per fare qualche nuova amicizia.

Con i prezzi folli di Trenitalia e Italo, ma anche dei voli nazionali, il fenomeno del car pooling sembra proprio un’alterativa valida. Nonostante il caro carburante di quest’ultimo periodo e le crescenti tariffe dei caselli autostradali, sono ancora moltissimi gli italiani che scelgono l’automobile. Si stimano circa 36 milioni di auto, delle quali l’80% con il solo conducente a bordo. Si tratta quindi di cercare di riempire posti che altrimenti rimarrebbero vuoti.

imagesSe ci si ferma a riflettere anche sull’impatto ambientale, le emissioni di CO2 prodotte sono davvero consistenti. “Basti pensare che se si viaggiasse con auto piene si risparmierebbero ogni anno ben 40 miliardi di tonnellate di CO2 e 55 miliardi di euro, pari al 3,5% del PIL italiano” ha dichiarato lo stesso Oliver Bremer. BlaBlaCar è sinonimo quindi di mobilità sostenibile.

Del fenomeno del car pooling a livello nazionale oltre a BlaBlaCar.it troviamo anche Bring-me.it e YouTrip.it, mentre a livello internazionale Carpooling.com e Roadsharing.com, siti già pienamente diffusi in ben 10 paesi europei, tra cui anche l’Italia. Le modalità di questi altri “trip matching” sono molto simili.

Dal punto di vista sociale, poi, gli utenti sono stimolati ad incontrare delle persone che diversamente non avrebbero mai incontrato. L’arricchimento personale e anche la possibilità di mettersi in gioco, affrontando un’esperienza totalmente nuova, sono assicurati. Ma non c’è da aver paura. Alla fine di ogni viaggio, sia il conducente sia il passeggero inviano un feedback negativo o positivo, nel quale possono descrivere eventuali punti deboli o semplicemente ringraziare gli altri compagni di viaggio. Prima di scegliere lo sconosciuto che ci porterà a destinazione, si può quindi beneficiare dell’esperienza altrui. E meno male, diranno alcune mamme tirando un sospiro di sollievo e forse ripensando sorridendo al monito delle loro mamme “Non accettare mai passaggi dagli sconosciuti!”

Il problema è che le nostre nonne, invece, avevano ragione. Bisogna infatti stare attenti.

Basti pensare che ogni giorno aggiungiamo alle nostre cerchie d’amicizia sui social network persone sconosciute che automaticamente spiano la nostra quotidianità, guardano le fotografie insieme ai nostri cari, tengono d’occhio il nostro umore, senza neanche averci mai conosciuti. Se quindi ormai siamo abituati ad avere qualche perfetto estraneo tra i nostri contatti, magari un domani anche questa rivoluzione farà parte del nostro presente, senza più alcuna perplessità o paura.

Ma questa è la vita reale e non quella virtuale dei social network.

Quindi, comunque, prudenza.

di Valentina Calloni

Linkografia:
http://www.carpooling.it/press_news/view/595
http://www.blablacar.it
http://www.trenitalia.it
http://www.autostrade.it
http://www.nuovamobilita.wordpress.com
http://www.wikipedia.it