Amsterdam, una città d’acqua in movimento

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Amsterdam_grandeStoria generale della città

Fondata nel 1574, la città di Amsterdam nasce da un villaggio di pescatori, situato sul fiume Amstel, nelle vicinanze della diga Dam. Da qui il suo nome.

La città deve l’appellativo di “Venezia del Nord” alle palafitte su cui è interamente edificata, alla novantina di isole che la compongono e ai suoi innumerevoli canali, attraversati da circa 500 ponti. Dalla sua fondazione l’assetto urbanistico e il controllo idraulico (un sistema di chiuse costruito per mantenere costante il livello dell’acqua dei canali, indipendentemente dalle maree) rimangono inalterati sino all’Ottocento.

Nel corso dei secoli, grazie agli intensi traffici commerciali soprattutto a vela, sugli imponenti Clipper mercantili, gli olandesi ne fanno il loro principale punto di riferimento. Così i grandi canali di Amsterdam si animano di popolazioni provenienti da tutto il mondo. Nel 1300, Amsterdam ottiene il titolo ufficiale di città.

ClipperI Paesi Bassi rimangono uniti alla corona spagnola fino al XVI secolo, quando termina la guerra d’indipendenza, con la quale la città ottiene anche la libertà di religione, che permette a molti perseguitati, in fuga dalle principali città europee, di trovarvi rifugio.

Vi giungono gli ebrei dalla Spagna e dal Portogallo e i mercanti da Anversa, in fuga dal saccheggi degli spagnoli e degli ugonotti, che con i loro possedimenti contribuiscono allo sviluppo della città.

Il XVII secolo è l’età d’oro in cui le grandi navi olandesi salpano per il nord America, l’Indonesia, il Brasile e l’Africa, per costruire le loro colonie. Amsterdam diviene così il più importante porto del mondo.

Amst_Canale-del-mare_1875Il secolo XVIII si apre, invece, all’insegna dello sviluppo delle infrastrutture con la creazione della ferrovia per Haarlem nel 1839, l’ampliamento del porto e l’apertura di nuovi canali, determinando una profonda trasformazione della fisionomia della città che si arricchisce anche dalla costruzione di nuove e imponenti chiese. Superato il canale bastionato detto Buitensingel (che corrisponde agli attuali Nassaukade, Stadhouderskade e Mauritskade), tutt’attorno al nucleo seicentesco si dispiega ora una nuova rete di canali e maglie più larghe e vie più rettilinee, realizzate su piano di sviluppo che resta tra i più significativi dell’urbanistica moderna.

In questo periodo, però, Amsterdam perde progressivamente il suo prestigio, soprattutto per le guerre contro Francia e Gran Bretagna, che spostano il commercio verso Londra.

Alla fine del XIX secolo, con la Rivoluzione Industriale e le nuove rotte fluviali verso il mare, nascono nuove vie commerciali e Amsterdam ritorna ad essere un importante crocivia, ma mai come nel passato. È in quegli anni che viene costruita Stelling van Amsterdam, una cinta di 42 forti e terre che possono essere alluvionate e che servono a difendere la città.

Le due guerre mondiali

La prima guerra mondiale non tocca più di tanto la capitale dell’Olanda, perché i Paesi Bassi rimangono neutrali. Il commercio e l’industria però soffrono comunque le conseguenze devastanti della guerra che in compenso imperversa in tutta l’Europa.

Tra le due guerre gli Olandesi costruiscono dei muri che separano Zuider Zee dal Mare del Nord, creando il cosiddetto IJsselmeer (lago IJseel). Le distese d’acqua ad est di Amsterdam divengono così d’acqua dolce, non più salata, e possono essere usate dagli abitanti.

Durante la seconda guerra mondiale, nonostante l’occupazione tedesca (1940-45), Amsterdam viene relativamente risparmiata e può riprendere rapidamente la sua primaria funzione commerciale, grazie anche al potenziamento delle vie di comunicazione (tra cui l’apertura nel 1952 del nuovo canale con il Reno) e delle attrezzature del porto, che un tunnel sottopassa per facilitare i collegamenti tra la riva settentrionale dell’IJ e il centro della città.

Patrimonio Unesco

Dall’anno 2013 Amsterdam viene inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dall’Unesco.

Il quartiere dei canali di Amsterdam, diviene parte dei patrimoni mondiali perchè rappresenta il risultato di un grande piano di architettura del diciassettesimo secolo, rimasto autentico fino ai nostri giorni.

La commissione esaminatrice dell’Unesco valuta il piano urbano unico nel suo genere, oltre ad un bellissimo lavoro d’arte architettonica. Nel periodo in cui la cinta di canali venne costruita, il porto di Amsterdam è il magazzino del mondo, la città vive la sua Età d’oro: un luogo vibrante sia economicamente sia politicamente che culturalmente. Ancora oggi, le linee nette e morbide di questo vecchio design urbano, continuano ad essere la prova di un lavoro flessibile e aperto a nuovi sviluppi.

Amsterdam_Braun_and_Hogenberg_1574Origini storiche dei canali

L’anello dei canali è una terra poggiata sull’acqua che racchiude il centro creato in due tempi. I canali di Amsterdam, scavati fra il 1612 e il 1663, totalizzano 100 Km di lunghezza, sono fiancheggiati da 25.000 alberi e scavalcati, in centro, da 160 ponti.

Dei 160 canali, i più famosi sono quelli che si sviluppano a ferro di cavallo attorno alla vecchia città: Herengracht, Keizersgracht e Prinsengracht.

Questi tre canali, progettati all’inizio del Secolo d’Oro, servono a dare sfogo alla città.

L’Herengracht, il più prestigioso dei tre, è il canale dei Signori, quello dei patrizi della città, degli armatori e dei grandi mercanti.

Il secondo, Keizersgracht, è il canale dell’Imperatore, in onore di Massimiliano I, che concesse agli Olandesi il diritto di far figurare la propria corona sulle armi della città.

Prinsengracht, infine porta il nome di Guglielmo, principe d’Orange che guidò la ribellione contro la Spagna.

Le due rive di Prinsengracht

Le due rive di Prinsengracht (Canale del Principe) si bordano di depositi, mentre quelle dell’Herengracht (Canale dei Signori) e il Keizersgracht (Canale dell’Imperatore) sono destinate alle abitazioni. Nei piccoli palazzi dell’Herengracht vivono i mercanti del Secolo d’Oro, mentre banchieri, avvocati, medici, armatori, gioiellieri e scabini (i giudici inquisitori) vivono sul Keizersgracht.

Nel XIV secolo il fiume Singel viene canalizzato e integrato nella cinta difensiva della città, di cui oggi restano solo le torri fortificate del Muntplein e Nieuw Markt

I vecchi architetti di Amsterdam preferiscono contenere il nucleo storico entro quattro canali concentrici e paralleli a mezzaluna.

Il progetto tiene conto dell’arco del sole, in modo che ogni casa riceva il suo raggio di luce in un dato momento della giornata. Vengono piantati migliaia di alberi, in maggioranza olmi.

Numerosi sono anche i canali interrati per facilitare la circolazione. Negli anni Sessanta-Settanta se ne sarebbero dovuti colmare ancora molti altri, ma grazie ad alcuni urbanisti che vi si opposero la tela di ragno dei Grachten è salva.

Ancora oggi, di notte, il ricambio dell’acqua dei canali avviene con l’aiuto di pompe. Un altro modo utilizzato per purificare l’acqua è rappresentato da zattere a fasciame incrociato fra cui crescono delle piante acquatiche; queste traggono nutrimento dall’acqua e nel contempo la puliscono e offrono agli uccelli acquatici un buon posto per nidificare.

Il canale dei birrai (Brouwersgracht)

Il canale dei birrai (Brouwersgracht) segna il confine a nordovest della cintura dei canali. L’origine del nome è facilmente intuibile: l’attività principale era la produzione di Birra.

Keizersgracht

Il Keizersgracht comincia all’altezza di Leliegracht, scendendo verso sud, il piccolo Lelie Gracht nasce sul limitare del Jordaan e porta il nome di un fiore, il giglio, come tutti gli altri canali del quartiere. Due le sue funzioni fondamentali: la navigazione tra il Jordaan e i grandi canali e il ricambio dell’acqua stagnante del Grachtgordel, a partire dal tratto periferico del Prinsen nell’Amstel.

Prinsengracht

Vi si allineano imbarcazioni abitate, le grandi house-boat, sui cui ponti terrazzati, qualcuno prende un caffè, mentre altri fanno giardinaggio su improbabili fazzoletti di terra galleggianti.

Singel

Questo canale è messo a difesa della città fino agli inizi del XVI secolo. Nelle antiche mappe compare anche con il nome di Cingle (cintura). Questo corso d’acqua naturale viene modificato nel XVI secolo per accogliere le strutture del fiorente commercio marittimo: banchine, depositi, negozi. Si costruiscono case sempre più strette, estese fino oltre il canale; alla fine del XIX secolo, i rari magazzini sopravvissuti al declino della marina mercantile vengono trasformati in abitazioni.

St.Antoniesluis

L’acqua dei canali di Amsterdam è mantenuta allo stesso livello da una serie di chiuse di diversa grandezza. La St. Antoniesluis (Chiusa di Sant’Antonio) nello Oude Schans è tutt’ora normalmente in funzione.

Blauwbrug, il Ponte Blu

Il Blauwbrug (Ponte blu) che scavalca l’Amstel all’altezza di Waterlooplein, unisce questa piazza alla Rembrandtplein e l’antico quartiere ebreo alla città vecchia. Esso attraversa l’Amstel vicino al municipio. Il ponte fu chiamato blu dalla stessa popolazione che lo dipinse di quel colore, quello della stessa tonalità della bandiera olandese. La parte nuova mantiene lo stesso nome anche quando, nel 1883, sostituisce quella di legno datata 1555. Viene creata una copia esatta dell’Alexandre di Parigi, un ponticello di pietra, riccamente decorato anche sulle lanterne che riportano dei disegni marinari. Il nuovo ponte ha tre aperture per le navi e viene usato anche dai tram.

Il Magere Brug (Ponte di Mager).

Il Magere Brug (Ponte di Mager). E’ un piccolo ponte levatoio in legno bianco, con 300 anni di vita, manovrato ancora a mano. Costruito nel 1670, dal 2003 permette il transito solo a pedoni e ciclisti. Nel corso della giornata molte volte rimane aperto per farsi attraversare da navi o battelli.

Woonbootmuseum_2 Woonbootmuseum_1Le House Boat, un modo nuovo di vivere in città, ma con la prerogativa di poterla lasciare in qualsiasi momento

Definite “case battello” o “case sull’acqua”, le House Boat sono delle vere e proprie residenze, attrezzate di tutti i servizi di cui dispongono le tradizionali abitazioni: collegamenti elettrici, acqua potabile, riscaldamento, televisione, ma con la peculiarità di poter risalire i canali stando nella propria casa. Gli abitanti delle House Boat, però, possono lasciare la città verso il mare, pur restando nel proprio salotto.

Ad Amsterdam se ne contano ben 5.000, per la maggior parte sparse nei canali oppure dislocate al di fuori della città, a contatto con la natura.

Una di queste House Boat, la “Hendrika Maria”, un’ex imbarcazione da carico costruita nel 1913, è diventata il museo Woonbootmuseum, che ha lo scopo di fare conoscere la storia della trasformazione a casa galleggiante di un’imbarcazione costruita per solcare i grandi mari aperti.

Amst_Formazione-storica-AmsProgetti urbani e progetti d’acqua

Amsterdam, fin dalla sua fondazione, è una tra le città la cui pianificazione urbana e il progetto dell’acqua si relazionano in maniera forte e diretta. La rete dei suoi canali è il risultato di una progettazione urbanistica eccezionale, sia di difesa sia di navigazione.

Ad Amsterdam sia le infrastrutture marittimo-fluviali sia le diverse attività commerciali, si compongono e si intrecciano con il porto e la città. Questa corrispondenza è ben rintracciabile nei cinque periodi del suo sviluppo urbano:

–         la fondazione del nucleo della città alla fine del XIII secolo;

–         il primo grande progetto come porto-città all’inizio del XVII secolo;

–         il Piano ZUID di Berlage del XX secolo;

–         il Piano di Estensione (AUP) del XX secolo;

–         la costruzione del sistema città nel Randstad, in continuità con il progetto della Linea d’Acqua.

Ciascun progetto ritrae un disegno di città fortemente associato a un’idea di vie d’acqua, condizionato dal contesto economico e dalla viabilità commerciale.

Gli aspetti che influenzano la relazione fra il disegno di città e le vie d’acqua sono due.

Il primo è determinato dall’ubicazione urbana proprio dove confluiscono il fiume Amstel e il suo estuario, il Lj, situato al di sotto del livello del mare. Si tratta di una condizione naturale, in continuo movimento, che si è cercato nel tempo di contenere attraverso la realizzazione di grandi dighe.

Il secondo aspetto è dato da una sempre più crescente classe borghese che inventandosi un nuovo spazio commerciale, quello della borsa, riesce a sviluppare l’attività finanziaria più fiorente d’Europa. Questo nuovo commercio, vincolato a un sistema portuale marittimo-fluviale e lo sviluppo di opere di ingegneria idraulica, sono gli elementi che, nel tempo, hanno contrassegnato e condizionato i cinque momenti di crescita della città e i relativi progetti d’acqua.

1270 – la fondazione: una diga sul fiume Amstel, un ponte, un porto e i canali-strada-molo.

Un ponte sul fiume e una diga che circonda un insediamento di 110×300 metri segnano la fondazione di Amsterdam. Una forte pressione commerciale marittima e la posizione strategica fanno crescere la città e incrementano i canali. Il porto chiude le sue muraglie proprio sul Lj e la città si trasforma in un enorme mercato in cui le barche effettuano i loro scambi, caricando e scaricando le grandi navi ancorate al lato opposto delle mura. Il fiume inizia a coprirsi parzialmente originando quella che sarà la piazza Damm, spazio nevralgico della città in cui si insedierà il municipio. Nei secoli successivi, nelle vicinanze si realizzerà l’edificio della Borsa che sorgerà su una nuova copertura del canale.

Gli ampliamenti avvengono per addizione di canali associati a strade-molo. Fino a questo momento la città si mantiene dentro un perimetro murato tra gli attuali canali Herengradt a ovest e Oude Waal a est. In tutto due stretti canali interni ai due lati dell’Amstel, associati a una struttura viaria a forma di spina e a un canale esterno difensivo, vincolato alla muraglia. La città rimane collocata in un rettangolo di circa 650 metri per 1.200 metri nel senso longitudinale del fiume Amstel.

1609 – un porto-città: il Piano dei tre canali, degli spazi pubblici e delle regole edilizie.

Il secolo XVII sarà il secolo d’Oro della capitale olandese. Con l’apertura delle rotte commerciali verso l’estremo oriente e la rinascita culturale, Amsterdam si converte nel luogo più importante per lo scambio di beni in Europa e diventa il maggior centro finanziario del mondo. Tale sviluppo porta alla nascita del “Piano dei tre canali” che si realizzerà tra il 1612 e il 1665. È il periodo in cui si realizzarono i quartieri e le case più eleganti. La città aumenterà la superficie, passando da 180 a 720 ettari in soli 40 anni. Il fronte marittimo raggiunge i 3 km di lunghezza e la profondità della città si amplia a circa 2 km.

Oltre a tre nuovi canali il piano prevede anche continuità pedonale e viaria con oltre cento ponti e l’interconnessione dei canali attraverso canaletti che si diramano radialmente. Contemporaneamente il primo canale viene “declassato” a fini residenziali e commerciali.

I terreni, una volta espropriati, vengono parcellizzati per una gestione più semplice del progetto. Gli isolati di circa 100×300 metri afferenti i canali principali si dividono così in particelle di 6/7 metri di facciata per 50 di profondità. I suoli così configurati sono rivenduti ai commercianti con strette e dettagliate prescrizioni edilizie, limitazioni della profondità e altezze massime. I negozi sono consentiti solo negli stretti canali radiali di interconnessione.

Amst_Berlage1925 – il piano ZUID di Berlage: l’acqua e il verde nella città dei parchi.

I disagi dell’industrializzazione necessitano lo sviluppo di politiche di ampliamento e recupero urbano. Il nuovo modello di espansione di Van Niftrik è organizzato secondo quartieri e tracciati concepiti intorno a un sistema di parchi (tra i quali emerge il Vondelpark).

Vengono realizzati altri due canali concentrici; uno lungo il tracciato dell’antica muraglia, l’altro come elemento di raccordo tra i parchi, fondamentale nel progetto di spazio pubblico e tempo libero, e non di infrastruttura, sino a quel momento affidato ai canali. La proposta di risanamento prevede anche una linea ferroviaria. Il piano viene però respinto.

Il radicale cambiamento avviene con il progetto ZUID di Berlage, che verrà realizzato tra il 1925 e il 1940. E’ caratterizzato da viali giardino alberati abbinati a piccole strade di quartiere. Ogni piccola unità di confine ha un proprio spazio libero, che unisce differenti classi sociali fra loro e che prende dignità dai giochi di facciata in mattoni lasciati a vista, tipici delle scuole tradizionali di Amsterdam. L’urbanista Berlage, espande così Amsterdam a ovest del fiume Amstel, a circa 4 km dalla città consolidata, con un canale che unisce i due frammenti allargati di circa 2 km per 900 metri impiantati a 1.5 km dall’ultimo dei tre canali. In questo punto l’acqua sottolinea il limite nord del nuovo comparto urbano, unendo il Nieuwe Meer, lago situato a sud-ovest di Amsterdam con l’Amstel, rientrando parzialmente nell’estremo sud-est e integrandosi nel Beatrixpark.

Amst_1929Amst_19001934 – l’AUP di Cor Van Eesteren: il “quadrato scozzese” e il nuovo porto a occidente.

Nel 1929 Cor Van Eesteren pensa il nuovo piano per Amsterdam, un grande lago urbano, lo Sloterplas, a 1 km dal limite ovest della città consolidata, al quale approdare i prolungamenti di alcune delle principali vie radiali della città. Si tratta di una grande estensione d’acqua, 2 km in direzione nord-sud, di circa 900 metri di ampiezza, che costituisce lo snodo centrale intorno al quale si organizzano i diversi dipartimenti che compongono la nuova espansione. Lo Sloterplas è lo spazio di riferimento, ma anche il grande deposito idrico regolatore, che permette il controllo delle acque e che situandosi nei terreni meno elevati ne rende più facile la realizzazione.

I distretti hanno strade e frange di parchi disposti lateralmente sulle colline verdi intorno al lago, che costituiscono una struttura spaziale ricca e variegata.

Le linee gialle del traffico, quelle verdi dello spazio libero e le linee azzurre dei canali formano tre reti autonome, che si combinano solo in alcune occasioni in coppia o tutte assieme per riprendere poi ciascuna il proprio percorso. Questi sono gli elementi che rappresentano la nuova città: la combinazione delle reti in un sistema urbano progettato si converte in una matrice aperta che determina una città plurale sia formalmente sia funzionalmente.

La relazione Canali-Porto-Lago è il dialogo della città con l’acqua. Acqua come rete integrata al sistema urbano; porto come città, esteso al pari della superficie residenziale; lago come grande invaso regolatore dei cicli naturali delle maree. Elementi in cui natura e invenzione umana operano insieme per individuare le grandi decisioni territoriali, dilemma da sempre delle espansioni urbane.

di Annamaria Rivolta e Adriana Paolini

 

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