A scuola di alta finanza osservando la Natura

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Da cinque anni, dopo che il Congresso degli Stati Uniti l’ha varato, il Dodd-Frank Wall Street Reform e Consumer Protection Act è diventato un nuovo punto di riferimento che seppur attuato solo all’80% è già bersaglio di diverse iniziative legislative che vorrebbero ammorbidirlo.
Questa serie di interventi normativi non sono una novità. Gli eccessi finanziari che perdurano su periodi di tempo superiori a dieci anni sono destinati a provocare bolle speculative che quando esplodono generano poi regolamentazioni più severe. Queste nuove regole, però, vengono sistematicamente indebolite nel corso del tempo e mentre i mercati recuperano, si dimenticano le ragioni per le quali quelle regole così austere erano state istituite.

Prima del Dodd Frank, il settore finanziario era tra quelli più regolati del mondo. Tuttavia le molte regolamentazioni unitamente alle diverse agenzie ad esse deputate non sono state in grado di evitare la crisi finanziaria. Perché?
Forse il sistema finanziario ha superato una soglia di complessità oltre la quale il sistema stesso evolve più velocemente di quanto i regolatori e i regolamenti riescono a stargli dietro.

Per esempio, il sistema finanziario ora è interconnesso a livello globale, ma il coordinamento tra le varie giurisdizioni sovrane non è di facile attuazione. Questa situazione richiederebbe una nuova prospettiva, basata su un diverso paradigma, che pensi a come rendere i mercati più efficienti, ma su nuovi modelli presi a prestito dalle scienze fisiche.

La complessità del sistema finanziario non è, infatti, l’unica sfida, che investe invece anche molte altre attività umane, come la gestione delle relazioni internazionali, il cyber-terrorismo e il bioterrorismo. In alcuni casi, queste nuove problematiche sono state affrontate con profitto attraverso prospettive e metodi che sottendono ad altri ambiti scientifici quali la biologia evolutiva, la teoria dei giochi, e più in generale a sistemi complessi interdisciplinari.

E anche se i principi evolutivi sono stati, naturalmente, applicati a molti contesti economici, finora pochissimi hanno pensato di utilizzarli per regolamentare la finanza.

L’idea più innovativa, che circola al momento, si propone invece di aprire una collaborazione tra esperti di diverse discipline e professioni, proprio per studiare un nuovo sistema normativo che regoli meglio i mercati finanziari.

L’idea di base è che, se i sistemi biologici hanno dovuto affrontare una serie di sfide nel corso della loro storia evolutiva, e questo percorso ha generato una serie di soluzioni adattative, gerarchiche, modulari e ridondanti, che hanno permesso di ridurre al minimo le probabilità di collasso, anche noi possiamo attingere e imparare molto dagli stessi sistemi biologici per progettare nuovi quadri normativi da applicare ai sistemi finanziari.

Questo programma di ricerca interdisciplinare dovrebbe quindi studiare come applicare i diversi principi che, nel corso del tempo, si sono appresi in ogni disciplina ad un nuovo tipo di regolamentazione finanziaria.

La dimensione fisica di un organismo è determinata da una combinazione di fattori ambientali, fisiologici ed evolutivi che possono essere misurati e previsti. Così  infatti, come per evitare che il cancro cresca in modo incontrollato si studiano quali sono i fattori che rompono quella routine, un approccio biologico alla crescita delle banche potrebbe offrire soluzioni più stabili che evitino che questa tendenza incrementi in modo incontrollato.

 

Dodd-Frank Wall Street Reform

 

Sorprendentemente, le grandi banche oggi sono ancora più grandi e più interconnesse di quanto non lo fossero nel 2007. E’ stato quel sistema di interconnessione che ha gettato i semi per il crollo del 2008-2009 e che rimane quindi motivo di forte preoccupazione.

Il sistema immunitario dei vertebrati si è evoluto nella certezza che prima o poi il corpo avrebbe dotuto affrontare assalti imprevedibili. In questo sistema di autodifesa biologico si combinano sorveglianza, riconoscimento di invasione, risposte rapide generalizzate, risposte di adattamento a lungo termine e memoria.

Una regolamentazione finanziaria non può essere priva di componenti di questo stesso tipo, come parti di un sistema di protocolli ben organizzato.
Per costruire una regolamentazione con queste caratteristiche, si debbono permettere anche delle restrizioni che facciano leva sulla capacità di adattamento di variabili temporali, sui livelli di rischio delle attività di un istituto, così come sui livelli di rischio complessivo  macroeconomici che minacciano di continuo la stabilità dell’intero sistema.
Le soluzioni devono nascere da più meccanismi di regolazione adattiva, in grado di tenere il passo con l’innovazione finanziaria o l’imposizione di attriti che servano a rallentarne la crescita (come per esempio le tasse di transazione, le licenze e gli ostacoli di registrazione).

Attraverso la concorrenza, l’innovazione e la selezione naturale, l’evoluzione ha prodotto meccanismi ottimali in termini di maggior stabilità e sopravvivenza.

L’economia è, dopo tutto, il prodotto di macchinazioni e interazioni di individui di una particolare specie animale: l’Homo Sapiens. Le abilità del genere umano sebbene siano particolarmente raffinate e complesse, sono ancora il prodotto di un comportamento animale e prima ammettiamo questo fatto, e più velocemente saremo disposti e inclini ad esplorare nuovi approcci che migliorino la regolamentazione finanziaria.

 

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Il linguaggio e gli strumenti della biologia evolutiva sono ideali per l’analisi del trade-off. Questo non è un semplice problema di ottimizzazione e adattamento che gli agenti economici subiscono in risposta a mutate condizioni.
Il punto di vista biologico si orienta in modo ordinato: sia i regolatori sia ciò che gli stessi regolano fanno parte di un ecosistema finanziario molto più grande. Le loro strategie evolvono insieme, come risultato dei cambiamenti dell’ambiente finanziario in cui essi stessi si trovano.
Questo approccio implica che il feedback loop che hanno di fronte, deve essere incluso anche nelle decisioni politiche.

Le possibilità di raggiungere un buon risultato su entrambi i fronti, quello di un’economica sostenuta e quello di una stabilità finanziaria, sono veramente poche. L’unica speranza può arrivare dal far lavorare insieme regolatori finanziari, economisti, ecologisti e biologi evoluzionisti, su sistemi teorici complessi alla ricerca di un nuovo paradigma, perché quello attuale si è ormai dimostrato definitivamente insufficiente.
Il successo riscontrato, nel corso del tempo, in altri sistemi, è avvenuto grazie al coinvolgimento attivo e all’interazione di molteplici attori, ognuno dei quali ha contribuito con una sua propria esperienza univoca, che alla fine ha consentito lo sviluppo di un approccio più completo e integrato nella gestione dei sistemi. Storicamente, i regolatori non sono mai stati impegnati in questo tipo di ricerca, ma l’esperienza del 2008 ha chiarito quanto questo nuovo approccio potrebbe essere importante e utile.

La realtà attuale, per effetto della globalizzazione, è difatto divenuta così complessa e incontenibile che solo da un approcio condiviso e partecipato si può sperare di trovare spunti per nuove prospettive e metodologie. Arroccarsi rigidamente su posizioni territoriali, classiste o peggio ancora antievoluzioniste, negando quasi l’appartenenza dell’essere umano a questo mondo e la sua dipendenza dalle regole che lo governano è semplicemente folle e sconsiderato. Mentre noi distrattamente ci affacciamo dalla finestra dal nostro piccolo mondo artificiale, chiedendoci chi siamo da dove veniamo e dove stiamo andando, senza prestare la minima attenzione per l’intero ecosistema in cui siamo totalmente immersi, la Terra si autoregola, con noi o senza di noi. Possiamo continuare a ignorarla, rischiando di venirne esplulsi o parteciparvi cosapevoli del nostro posto nel mondo.

di Adriana Paolini

 

https://www.pnas.org/cgi/doi/10.1073/pnas.1518385112

https://www.whitehouse.gov/economy/middle-class/dodd-frank-wall-street-reform

https://en.wikipedia.org/wiki/Dodd%E2%80%93Frank_Wall_Street_Reform_and_Consumer_Protection_Act