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Una « giornata storica » verso il disarmo nucleare!

Una « giornata storica » verso il disarmo nucleare!

Pubblicato 01 settembre 2016 da redazione

sei settimane dopo Nagasaki

Sei settimane dopo Nagasaki.

 

Atto III(*) – Il 19 Agosto 2016 alle Nazioni Unite

La terza ed ultima sessione dell’OEWG (Open Ended Working Group), il “Gruppo di lavoro a composizione non limitata”, convocato dall’ultima Assemblea Generale dell’ONU nell’Ottobre 2015, con la risoluzione 70/33 dal titolo “Taking forward multilateral nuclear disarmament negotiations”, si è svolta dal 5 al 19 Agosto scorso, al palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra (come le due precedenti sessioni) e si è conclusa con un Rapporto finale (Report A/AC/268/CRP.3) approvato da una maggioranza del 75 % delle delegazioni degli Stati presenti e votanti (68 delegazioni contro 22 e 13 astensioni).

Tale “Report”, destinato alla prossima Assemblea Générale dell’ONU, che avrà luogo a New York nel prossimo autunno, afferma nel suo Articolo 34 che:

 

“Una maggioranza di Stati (1) ha espresso il suo supporto per iniziare dei negoziati nell’Assemblea Generale (dell’ONU) nel 2017, aperta a tutti gli Stati, agli organismi Internazionali e alla società civile, su di uno strumento giuridicamente vincolante per proibire le armi nucleari, conducente alla loro totale eliminazione, che stabilirebbe delle proibizioni e obblighi generali, come pure una politica che permetta di realizzare e mantenere un mondo senza armi nucleari. I rappresentanti della sociétà civile hanno sostenuto tale richiesta.”

Ecco la versione originale dell’Articolo 34 del Report finale dell’ OEWG : « A majority of States (1) expressed support for the commencement of negotiations in the General Assembly in 2017, open to all States, International organisations and civil society, on a legally binding instrument to prohibit nuclear weapons, leading towards their total elimination, which would establish general prohibitions and obligations as well as political to achieve and maintain a nuclear-weapon-free-world. Representatives of civil society supported this view.”

 

Cio’ rappresenta ben più di 97 Stati (54+10+33) (ed almeno 107, secondo la stima di ICAN – International Campaign to Abolish Nuclear Weapons) e costituisce una buona base per il voto alla prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, voto che sarà alla maggioranza dei 2/3 degli Stati presenti e votanti, come richiede l’Articolo 18, capitolo IV, della Carta delle Nazioni Unite. A Ginevra non vi era affatto la totalità delle delegazioni degli Stati in favore di un Trattato di interdizione delle armi nucleari, dato che un voto non era normalmente previsto per il documento conclusivo dell’OEWG (il voto è stato richiesto all’ultimo momento dall’Australia), ma tutti questi Stati erano comunque rappresentati da almeno uno Stato di ogni gruppo, e questo lungo tutto lo svolgimento delle tre sessioni dell’OEWG.

 

Il contenuto dell’Articolo 34 è stato inoltre ripreso integralmente nelle Conclusioni del “Report” finale, all’Articolo 67.

Disarmo 2016

OEWG United Nations Geneva 2016

Luigi Mosca, OEWG United Nations Geneva 2016.

 

D’altra parte, avendo personalmente partecipato alle tre sessioni dell’OEWG, posso testimoniare della schiacciante maggioranza degli interventi in favore di un Trattato Internazionale di Proibizione delle Armi Nucleari, come pure dell’enorme sproporzione tra la grande pertinenza e qualità degli argomenti forniti da questa maggioranza di Stati e quella degli argomenti utilizzati dalle delegazioni degli Stati “pro nucleari”.

Vorrei infine sottolineare il fatto che la finalità di un Trattato Internazionale di Proibizione delle Armi Nucleari non è, in un primo tempo, quella di ottenere l’adesione degli Stati dotati di armi nucleari (o dei loro alleati), cosa evidentemente poco realista, ma quella di stabilire un nuovo quadro giuridico nel quale si porrà necessariamente ogni ulteriore negoziato in vista dell’eliminazione effettiva di queste armi. In effetti, non si tratterà più di negoziare su delle armi “semplicemente” molto più potenti delle altre, ma di negoziare su delle armi rese ILLEGALI da un Trattato Internazionale d’interdizione di tali armi mostruose.

Si tratta quindi di una svolta di portata storica sulla strada del disarmo nucleare, e questo dopo due decenni non solo di immobilismo nel processo di disarmo ma, peggio ancora, di una nuova “escalation verticale”, tramite una modernizzazione sempre più aggressiva di queste armi terrificanti, cio’ che è stato tradotto, nell’interpretazione degli “Scienziati Atomici”, nel considerare che siamo ritornati a “tre minuti da mezzanotte (cioè l’Apocalisse)” come nei momenti peggiori della Guerra fredda.

Segnalo anche il documento del movimento ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear weapons), cui partecipa anche Armes Nucléaires STOP, del 25 Agosto scorso, molto chiaro e dettagliato e quindi utile per capire quanto è avvenuto durante lo svolgimento dell’Open Ended Workin Group alle Nazioni Unite a Ginevra.

Questo documento è accessibile tramite il link :

http://www.icanw.org/campaign-news/support-for-a-conference-in-2017-to-negotiate-a-treaty-banning-nuclear-weapons/

È da notare in particolare un fatto molto interessante che questo documento ci apprende : 4 Stati della NATO (Olanda, Norvegia, Portogallo e Islanda), più un’altro Stato pure alleato degli USA (il Giappone) non hanno votato contro l’apertura di negoziati per un Trattato Internazionale d’Interdizione della Armi Nucleari, ma si sono semplicemente astenuti !! Una defezione tra gli alleati degli USA ?! Soprattutto importante il caso dell’Olanda, dato che essa non è un “semplice” alleato USA, ma anche “ospita” delle bombe nucleari USA (≈ 20) sul suo territorio !

Luigi Mosca

 

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(1)comprendenti, tra gli altri, dei membri del Gruppo Africano (54 Stati), l’Associazione delle Nazioni del Sud Est Asiatico (10 Stati) e la Comunità dell’America Latina e dei Caraibi (33 Stati), come pure un certo numero di Stati dell’Asia e del Pacifico e dell’Europa.

Comprising, inter alia, members of the African Group (54 States), the Association of South East Asian Nations (10 States) and the Community of the Latin America and the Caribbean (33), as well as a number of States from Asia and the Pacific and Europe.

 

(*) rimando ai due articoli precedenti per le due prime sessioni dell’OEWG:

La sessione « centrale » dell’Open-Ended Working Group (OEWG)

Un ottimo inizio per l’Open-Ended Working Group (OEWG)

Una guerra nucleare è possibile!

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La sessione « centrale » dell’Open-Ended Working Group (OEWG)

La sessione « centrale » dell’Open-Ended Working Group (OEWG)

Pubblicato 29 maggio 2016 da redazione

 

Bandiere

Atto 2°: Ginevra – Nazioni Unite, dal 2 al 13 Maggio 2016

 

Verso un “risveglio” dei popoli ?

Questa seconda sessione dell’« Open-Ended Working Group », l’attuale Gruppo di lavoro in seno alle Nazioni Unite, votato da 138 Stati ed aperto non solo a tutti i 195 Stati dell’ONU, ma anche alle ONG (Organizzazioni Non Governative: associazioni e

movimenti di attivisti per il Disarmo, Croce Rossa Internazionale, Delegazioni delle varie Chiese, ecc.) ha visto in crescendo, non solo in numero, ma anche e soprattutto in rilevanza, gli interventi delle Delegazioni degli Stati non dotati di Armi Nucleari e delle ONG rappresentanti della Società civile, vale a dire di coloro che in passato avevano ben poca voce in capitolo.

Il confronto tra la posizione, maggioritaria, degli Stati non-dotati, sostenuta anche dalle ONG, con quella degli Stati alleati degli Stati dotati di Armi Nucleari, già ben abbozzato nella Sessione di Febbraio, si è confermato, ampliato e sostanziato di argomentazioni più articolate e incisive. Da un lato, la posizione di chi intende, secondo la finalità principale e costitutiva di questo OEWG (*), procedere decisamente verso un Trattato di Interdizione delle Armi Nucleari, rendendole in tal modo illegali, e dall’altro la posizione di chi intende mantenere un processo “step by step” or “block by block” verso un disarmo senza alcuna data prevista né prevedibile. Un’eccezione notevole è stata quella dei Paesi Bassi (uno dei 5 Stati che ospitano delle bombe nucleari USA nel quadro della NATO) che, seguendo una forte raccomandazione del suo Parlamento (a sua volta molto sostenuto dalla sociétà civile), ha espresso un’adesione di principio alla possibilità di arrivare ad un Trattato di Interdizione delle armi nucleari !

 

Demo overview

Protesta antinucleare, Kouenji Lambrecht.

 

Ecco, in breve gli argomenti avanzati dall’una e dall’altra parte:

– Da parte degli stati dotati, attraverso i loro alleati (Australia, Belgio, Bulgaria, Canada, Estonia, Finlandia, Germania, Giappone, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna, Ungheria) “niente di essenzialmente nuovo sotto il sole”; ecco comunque gli argomenti avanzati : un Trattato di Interdizione della Armi Nucleari promulgato nel 2017 sarebbe prematuro, dovrebbe invece intervenire piuttosto alla fine del processo di disarmo. Un trattato cosi’ “prematuro”, stigmatizzando le attuali Potenze Nucleari le irriterebbe producendo in tal modo un effetto negativo sul corso delle trattative “step by step” (il problema è che sovente questi “steps”, questi passi, sono fatti in direzione opposta a quella del disarmo, soprattutto attraverso la continua modernizzazione degli armamenti!); inoltre perturberebbe la “stabilità geopolitica” attuale (mi chiedo: dove riescono a vedere una tale “stabilità” nel mondo attuale?!). Quindi, la loro proposta è di dar seguito soltanto alla seconda finalità dell’OEWG (**) con il proseguimento di iniziative già in corso da lungo tempo: accrescere la trasparenza sugli armamenti nucleari esistenti, diminuire il rischio di esplosioni nucleari accidentali, per errore, non autorizzate o volontarie, una migliore comprensione delle conseguenze umanitarie di tali esplosioni, ecc. Inoltre, finalizzare i Trattati specifici già in corso di negoziato o di ratificazione: CTBT (Comprehensive Test-Ban Treaty), FMCT (Fissile Material Cut-off Treaty), New START (New Strategic Arms Reduction Treaty, tra USA e Russia).

– Da parte degli stati non-dotati (Messico, Austria, SudAfrica, Cuba, Costa Rica, Malesia, Brasile, Equador, Irlanda, ecc, ecc, ecc) è stato fortemente sottolineato e denunciato lo stato di stallo, soprattutto negli ultimi vent’anni, nel processo di disarmo nucleare: in particolare l’inazione della Conferenza permanente per il Disarmo a Ginevra, dove ogni iniziativa viene sistematicamente bloccata dai meccanismi di “veto” di cui dispongono gli Stati dotati di Armi Nucleari ed inoltre il fallimento clamoroso dell’ultima Conferenza di revisione del TNP (Trattato di Non Proliferazione), nel 2015 a New York.

In altre parole: i 5 Stati “dotati” (USA, Russia, UK, Francia e Cina) facenti parte del TNP sono, da 45 anni a questa parte, sempre più in stato di violazione dell’Articolo VI del TNP che li obbliga a negoziare “in buona fede” un processo di disarmo in tempi brevi, anche se non ne indica esplicitamente una “road-map” precisa. Quanto agli altri 4 Stati dotati non aventi parte al TNP (India, Pakistan, Israele e Corea del Nord) ovviamente non sono tenuti al rispetto di questo Articolo VI del TNP.

Il solo modo per sbloccare questa situazione, secondo la maggior parte degli Stati “non-dotati”, è quindi quello di procedere rapidamente verso un Trattato Internazionale di Interdizione delle Armi Nucleari, che, una volta proclamato, anche senza l’adesione (almeno in un primo tempo) degli “Stati dotati”, avrebbe come effetto importante quello di stigmatizzare, rendendole illegali, queste armi ed i loro possessori.  Cio’ creerebbe chiaramente un nuovo quadro, nettamente più favorevole per negoziare una successiva Convenzione per l’eliminazione totale e controllata delle Armi Nucleari. Cio’ avrebbe anche un impatto notevole sull’opinione pubblica dei vari Paesi, dotati e non-dotati, la cui “pressione” permetterebbe di accelerare l’intero processo di disarmo Nucleare.

Il modello per questo tipo di processo è costituito da quanto è già avvenuto per gli altri due tipi di armi di distruzione di massa: le armi chimiche e quelle batteriologiche.

Per parte mia, sono intervenuto in questa seconda sessione dell’OEWG, a nome della rete associativa “Armes Nucléaires STOP” (a sua volta membro della vasta Campagna ICAN-International Campaign for the Abolition of Nuclear Weapons) per invitare gli Stati alleati degli Stati dotati di armi nucleari a diventare anche nostri alleati, in modo che, insieme, si possa spiegare agli “Stati dotati” di armi nucleari, che queste armi mostruose non possono in alcun modo garantire la loro sicurezza. Infatti, dall’inizio dell’Era Nucleare è diventato impossibile garantire la sicurezza di un determinato Stato con la minaccia rivolta ad altri Stati. Nel mondo attuale rimangono quindi solo due scenari possibili: o la sicurezza è garantita per tutti gli Stati oppure non vi è sicurezza per nessuno degli Stati, ed è appunto questa l’attuale situazione nel mondo!

In altre parole: ogni forza di dissuasione nucleare è in realtà un’illusione, ed un’illusione che puo’ ad ogni momento tradursi in un suicidio di massa; essa è inoltre un potente motore di proliferazione nucleare.

È quindi gran tempo perché tutti gli Stati dotati di armi nucleari, qualunque siano le eventuali tensioni esistenti fra di loro, si siedano intorno a un tavolo per cominciare a negoziare un disarmo nucleare che deve essere completo, rapido ed irreversibile. Ora la proclamazione di un Trattato Internazionale di Interdizione delle Armi Nucleari non puo’ che favorire un tale processo.

In effetti, non c’è più tempo da perdere: noi siamo già “a 3 minuti dalla mezzanotte” vale a dire dall’ “Apocalisse”, il simbolo utilizzato dagli Scienziati Atomici, come nei momenti peggiori della Guerra fredda, e la situazione sta attualmente peggiorando ogni giorno, principalmente a causa della continua modernizzazione di queste armi terrificanti e dell’aumentare delle tensioni nel mondo, in prospettiva ancor più aggravate dai noti problemi climatici. E noi siamo tutti nella stessa barca, per non dire nella stessa “galera”!

In conclusione, occorre quindi sperare che il processo in atto in questo Gruppo di lavoro in seno alle Nazioni Unite, dalle caratteristiche inedite, possa realmente portare alla formulazione e all’entrata in vigore di un Trattato Internazionale di Interdizione delle Armi Nucleari, premessa indispensabile per una Convenzione di eliminazione effettiva, totale e irreversibile di queste armi, le più terrificanti fra tutte le armi di distruzione di massa.

Ma … non basta sperare, occorre anche il contributo di tutti a questo processo indispensabile alla sopravvivenza stessa dell’Umanità: ognuno di noi in effetti puo’ e deve contribuirvi sensibilizzando famigliari, amici, colleghi e conoscenti, nonché gli ambiti associativi a carattere umanitario, sino ai parlamentari che ci rappresentano … In effetti, la pressione dell’opinione pubblica sarà indispensabile per ottenere dai Governi le decisioni necessarie, e sovente non facili da prendere, per arrivare realmente ad un mondo senza armi nucleari. In altre parole, occorre a questo fine un vero “risveglio” dei popoli!

di Luigi Mosca

(Armes Nucléaires STOP)

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Note

(1) La terza sessione dell’OEWG avrà luogo nel corso del prossimo mese di Agosto, sempre alle Nazioni Unite a Ginevra: si tratterà allora di formulare la Raccomandazione definitiva da trasmettere alla prossima Assemblea Generale dell’ONU che si riunirà a New York nel prossimo autunno e che dovrà procedere ad un voto finale sul contenuto di questa Raccomandazione entro il mese di Dicembre.

(*) « Substantively address concrete effective legal mesures, legal provisions and norms that would need to be concluded to attain and and maintain a world without nuclear weapons » (Proporre delle misure legali effettive e concrete, delle disposizioni legali e delle norme che sarebbe necessario adottare per raggiungere un mondo senza armi nucleari).

(**) « also substantively address recommendations on other measures that could contribute to taking forward multilateral nuclear disarmament negotiations, including but not limited to :

  • transparency measures related to the risks associated with existing nuclear weapons;
  • measures to reduce and eliminate the risk of accidental, mistaken, unauthorized or intentional nuclear weapon detonations; and
  • additional measures to increase awareness and understanding of the complexity of and interrelationship between the wide range of humanitarian consequences that would result from any nuclear détonation »

(Inoltre, proporre delle raccomandazioni su altre misure che potrebbero contribuire a far progredire i negoziati multilaterali sul disarmo nucleare, che includano, senza che cio’ sia limitativo:

  • misure di trasparenza relative ai rischi associati alle armi nucleari esistenti
  • misure per ridurre ed eliminare il rischio di esplosioni accidentali, per errore, non autorizzate o intenzionali di armi nucleari
  • misure aggiuntive per aumentare la consapevolezza e la comprensione della complessità e della interdipendenza tra la vasta gamma delle conseguenze umanitarie che risulterebbero da una qualsiasi esplosione nucleare).

 

Un ottimo inizio per l’Open-Ended Working Group (OEWG)

 

Una guerra nucleare è possibile!

 

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Un ottimo inizio per l’Open-Ended Working Group (OEWG)

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Un ottimo inizio per l’Open-Ended Working Group (OEWG)

Pubblicato 02 marzo 2016 da redazione

muro della pace

Rendere illegali le armi nucleari ?

 

Atto I°: Ginevra – Nazioni Unite, dal 22 al 26 Febbraio 2016

Approvato da 138 Stati (12 voti contrari e 34 astenuti, tra i quali l’Italia), l’OEWG ha iniziato efficacemente il suo lavoro con la prima sessione al Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra, dal 22 al 26 Febbraio scorso, sotto la Presidenza della Tailandia. In un clima talora alquanto teso, ma sovente costruttivo, i rapporti degli esperti, gli interventi delle delegazioni degli Stati e quelli delle ONG si sono avvicendati durante cinque giorni.

Due orientamenti si sono affrontati : quello, maggioritario, secondo la linea della finalità principale dell’OEWG fissata alla sua creazione (proporre delle misure legali effettive e concrete, delle disposizioni legali e delle norme per raggiungere un mondo senza armi nucleari), e quello sostenuto da una coalizione di 18 Stati dell’ “ombrello nucleare”, che si erano astenuti al momento del voto per l’OEWG (Australia, Belgio, Bulgaria, Canada, Estonia, Finlandia, Germania, Giappone, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna, Ungheria), detto “approccio progressivo” basato su di una struttura a “building blocks” (CTBT, FMCT, …) da realizzare gradualmente.

 

La qualità eccellente dei rapporti degli esperti (UNIDIR e ILPI) sulle conseguenze umanitarie inaccettabili di una possibile utilizzazione delle armi nucleari e sul rischio enorme, e in continuo aumento, che ciò possa realmente prodursi, è stato riconosciuta ed apprezzata da tutti i partecipanti. La necessità di una più grande trasparenza sugli armamenti nucleari degli Stati “dotati” è stata egualmente oggetto di consenso, come pure la necessità di procedere in tempi brevi alla ratifica dei trattati in corso di negoziato (CTBT, FMTC, New START).

Laddove le divergenze sono apparse è sul progetto di rendere illegali le armi nucleari attraverso un Trattato Internazionale di Interdizione delle stesse, da finalizzare al più presto. Le delegazioni degli Stati promotori di questo Trattato (Messico, Austria, SudAfrica, Cuba, Costa Rica, Malesia, Brasile, Equador, Irlanda, etc) hanno a lungo sviluppato degli argomenti molto solidi che motivano tanto la sua necessità che la sua urgenza: gli effetti devastatori inaccettabili delle armi nucleari, come pure il rischio crescente della loro utilizzazione a causa della loro modernizzazione galoppante e delle tensioni e conflitti armati nel mondo che non cessano di aumentare, il carattere illusorio ed incoerente di ogni “forza di dissuasione”, ed il suo potere di proliferazione, l’estrema lentezza del processo di disarmo da più decenni, etc.

Gli Stati dell’“ombrello nucleare” hanno insistito invece sul carattere “concreto” del processo “step by step” or “block by block”, in contrasto con il carattere “astratto” e “prematuro” di un Trattato di Interdizione, che comporterebbe anche il “rischio” di “irritare” gli Stati in possesso delle armi nucleari, dato che questi si troverebbero in tal modo “stigmatizzati”.

Un aspetto particolarmente dibattuto è stato quello del rapporto tra un possibile Trattato di Interdizione e l’NPT (Non Proliferation Treaty): gli uni considerandoli complementari e gli altri considerandoli in conflitto.

 

Wildfire.

 

Tra i numerosi contributi delle ONG particolarmente notevole è stato quello dell’associazione “Wildfire”  che, soprattutto attraverso un “side-event” interattivo ed una mostra (*), ha messo in evidenza, con molta abilità e senso dell’umorismo, le molteplici incoerenze e contraddizioni delle dichiarazioni e “dottrine” degli Stati “dotati”.

Gli scambi personali che abbiamo potuto avere con gli ambasciatori di alcuni Stati dell’ “ombrello nucleare” ci hanno consentito di constatare non solo la debolezza e l’incoerenza dei loro argomenti, ma anche il loro stato di disagio, data la situazione nella quale si trovano, condizionata dalla volontà degli Stati di cui sono alleati.

In prospettiva, le ONG hanno un ruolo importante da giocare, soprattutto in relazione a questi Stati dell’ “ombrello nucleare” che si situano in una posizione intermedia e “acrobatica” tra quella degli Stati “dotati” da un lato, e quella degli Stati “non-dotati” e le ONG dall’altro, e ciò tanto prima che durante la prossima sessione “centrale” dell’OEWG (dal 2 al 4 e dal 7 al 13 Maggio).

Luigi Mosca  (Armes Nucléaires STOP)

 

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Una guerra nucleare è possibile!

 

Linkografia:

(*) Il contenuto di questa mostra, in formato PDF si può scaricare dal link : http://www.wildfire-v.org/panels.pdf

http://www.wildfire-v.org/news.html

http://unog.ch/80256EE600585943/%28httpPages%29/160EB2DDE30CCE6BC1257B10003A81A9?OpenDocument

http://www.basel.int/TheConvention/OpenendedWorkingGroup%28OEWG%29/OverviewandMandate/tabid/2295/Default.aspx

http://www.theguardian.com/world/2016/feb/27/cnd-rally-anti-nuclear-demonstration-trident-london

 

ONG = Organizzazioni Non Governative

OEWG = Open-Ended Working Group

Stati dell’ “ombrello nucleare” = Alleati di Stati in possesso di armi nucleari

NPT = Non Proliferation Treaty

CTBT = Comprehensive Test-BanTreaty

FMCT = Fissile Material Cut-off Treaty

UNIDIR = United Nations Institute for Disarmament Research

ILPI = International Law and Policy Institute

New START = New STrategic Arms Reduction Treaty

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